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SPERIMENTAZIONE ANIMALE
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AGGIORNAMENTI DELL'INIZIATIVA ITALIANA PER LA SOSTITUZIONE DELL'USO DI ANIMALI NELLA DIDATTICA UNIVERSITARIA CON METODOLOGIE ALTERNATIVE

Clicca qui per il Testo di legge sulla Obiezione di coscienza alla sperimentazione animale

Nel 1989 i giornali italiani cominciarono ad interessarsi agli obiettori di coscienza alla sperimentazione animale, dopo che alcuni ricercatori dell'ospedale di Bologna si erano rifiutati di prendere parte ad esperimenti su animali. Le associazioni animaliste si mobilitarono in difesa di quei ricercatori, finché nel 1993 fu ottenuta una Legge sull'obiezione di coscienza. In base a questa Legge, ogni Università o Istituto di ricerca è obbligato a mettere a disposizione degli studenti o dei ricercatori metodi sostitutivi che gli permettano di conseguire gli obiettivi delle ricerche o la laurea senza partecipare ad esperimenti su animali. Inoltre il ricercatore o lo studente non può essere in alcun modo penalizzato nella carriera lavorativa o universitaria per aver fatto questa scelta.

Dopo cinque anni dalla sua realizzazione, questa norma era ancora totalmente disattesa.
I fondi stanziati per l'acquisto di metodi sostitutivi sono stati utilizzati da un esiguo numero di università, e molto spesso per scopi diversi da quelli previsti.
Gli studenti non sono mai stati informati del loro diritto all'obiezione di coscienza, tranne in pochissimi casi.
Anche quando gli studenti sono venuti a conoscenza, tramite le associazioni animaliste, di questo loro diritto, nella grande maggioranza dei casi sono stati sottoposti a ricatti più o meno espliciti da parte dei docenti; in genere, per non compromettere la loro carriera universitaria, gli studenti accettavano di prendere parte alle prove su animali.
Gli studenti universitari sono stati inoltre generalmente sottoposti a una forte pressione psicologica da parte dei docenti tramite frasi del tipo:
" Fate quello che volete tanto poi l'esame dovete farlo con me", oppure:
" Non bisogna essere troppo sensibili verso gli oggetti viventi".
Per questi motivi questa Legge, che pure ha introdotto un principio importantissimo, non si è rivelata sufficiente a ottenere il risultato sperato.

Nel 1998 è nato un nuovo progetto, con l'intento di abolire completamente gli esperimenti didattico-dimostrativi su animali nelle facoltà universitarie.
Tale progetto si basa sulla presenza, in Italia, di due normative che regolano questa materia; una è la sopraccitata norma sull'obiezione di coscienza, la 413/93, che dice:
" Nelle Università gli organi competenti devono rendere facoltativa la frequenza alle esercitazioni di laboratorio in cui è prevista la sperimentazione animale. All'interno dei corsi sono attivate, entro l'inizio dell'anno accademico alla data di entrata in vigore della presente legge, modalità di insegnamento che non prevedano attività o interventi di sperimentazione animale per il superamento dell'esame".
Mentre l'altra, il D.L. 116 del 1992, è riferita all'uso generale di animali nella ricerca e nell'istruzione, e recepisce la direttiva comunitaria n° 86/609/CEE:
" Gli esperimenti di cui all'art. 3 [-a scopo didattico-] possono essere eseguiti soltanto quando, per ottenere il risultato ricercato, non sia possibile utilizzare altro metodo scientificamente valido, ragionevolmente e praticamente applicabile, che non implichi l'impiego di animali.
In deroga all'articolo 3, comma 1, il Ministro della Sanità autorizza gli esperimenti a semplice scopo didattico soltanto in caso di inderogabile necessità e non sia possibile ricorrere ad altri sistemi dimostrativi".La legge n°413 obbliga le strutture a fornire allo studente modalità di insegnamento che non prevedono l'utilizzo di animali ma, in caso di esistenza di metodi sostitutivi utilizzabili, lo stesso utilizzo di animali non dovrebbe essere permesso in quanto, secondo il decreto n(116, cade il caso di inderogabile necessità, data appunto la possibilità di ricorrere ad alternative.

Si configurano quindi due possibili situazioni:

L'Università utilizza soltanto animali per i corsi di laurea, e non consente agli studenti obiettori di eseguire sperimentazioni di tipo sostitutivo: in questo caso l'Università è inadempiente nei confronti della Legge 413/93.

L'Università utilizza sia animali sia metodi sostitutivi, consentendo agli studenti che lo desiderano di superare gli esami e laurearsi senza avere eseguito esercitazioni sugli animali: in questo caso l'Università è inadempiente nei confronti del D.L. 116/92, poiché in presenza di metodi sostitutivi scientificamente validi l'uso di animali non è consentito.

Per le università italiane, dunque, l'unico modo per non essere inadempienti nei confronti di nessuna di queste due leggi consiste nella realizzazione di un unico laboratorio che preveda, per tutti gli studenti, l'utilizzo di metodologie sostitutive.

Nella primavera del 1998 è stato presentato una Proposta di Legge al Parlamento italiano, per l'abolizione delle prove didattico-dimostrative su animali. Se questa proposta sarà discussa e diverrà Legge, gli esperimenti didattico dimostrativi su animali saranno finalmente vietati su tutto il territorio nazionale.
Per accelerare la realizzazione di questa Proposta di Legge, dal 1999 le singole università sono state contattate e gli sono stati offerti metodi didattici sostitutivi in cambio della rinuncia all'uso degli animali negli esperimenti.

Ad oggi, circa il 69,2% delle facoltà scientifiche italiane hanno finora risposto positivamente alla nostra proposta, rinunciando ai tradizionali esperimenti su animali:


Università degli Studi di Ancona, Facoltà di Medicina e Chirurgia;
Università degli Studi di Bari, Facoltà di Biologia;
Università degli Studi di Bari, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Bari, Facoltà di Medicina e Chirurgia;
Università degli Studi di Bari, Facoltà di Medicina Veterinaria;
Università degli Studi di Benevento, Facoltà di Scienze Biologiche;
Università degli Studi di Bologna, Facoltà di Biologia;
Università degli Studi di Bologna, Facoltà di Medicina Veterinaria;
Università degli Studi di Bologna, Facoltà di Scienze (tutta: Biologia e Scienze Naturali);
Università degli Studi di Brescia, Facoltà di Medicina e Chirurgia;
Università degli Studi di Cagliari, Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali (Sia Biologia che Scienze Naturali);
Università degli Studi di Camerino, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Camerino, Facoltà di Medicina Veterinaria;
Università degli Studi di Camerino, Facoltà di Scienze;
Università degli Studi di Catania, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Catania, Facoltà di Scienze Biologiche;
Università degli Studi di Catanzaro, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Chieti, Facoltà di Medicina e Chirurgia;
Università degli Studi di Chieti, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Medicina e Chirurgia;
Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Scienze (Sia Biologia che Scienze Naturali);
Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Medicina e Chirurgia;
Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Scienze Biologiche;
Università degli Studi di Genova, Facoltà di Medicina e Chirurgia;
Università degli Studi di Genova, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Genova, Facoltà di Biologia;
Università degli Studi de L'Aquila, Facoltà di Scienze;
Università degli Studi di Lecce, Facoltà di Scienze;
Università degli Studi di Messina, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Messina, Facoltà di Medicina e Chirurgia;
Università degli Studi di Messina, Facoltà di Veterinaria;
Università degli Studi di Milano, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Milano, Facoltà di Medicina;
Università degli Studi di Milano, Facoltà di Veterinaria;
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Facoltà di Medicina e Chirurgia;
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali;
Università degli Studi di Napoli "Federico II", Facoltà di Biologia;
Università degli Studi di Napoli "Federico II", Facoltà di Biologia applicata;
Università degli Studi di Napoli "Federico II", Facoltà di Medicina e Chirurgia;
Università degli Studi di Napoli, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Napoli, Facoltà di Medicina Veterinaria;
II Università degli Studi di Napoli, Facoltà di Scienze Biologiche;
Università degli Studi di Padova, Facoltà di Medicina Veterinaria;
Università degli Studi di Padova, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Palermo, Facoltà di Biologia;
Università degli Studi di Palermo, Facoltà di Scienze Naturali;
Università degli Studi di Palermo, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Parma, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Parma, Facoltà di Medicina e Chirurgia;
Università degli Studi di Parma, Facoltà di Medicina Veterinaria;
Università degli Studi di Pavia, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Perugia, Facoltà di Farmacia;
Università Piemonte Orientale (Novara, Vercelli, Alessandria), Facoltà di Biologia;
Università Piemonte Orientale (Novara, Vercelli, Alessandria), Facoltà di Farmacia;
Università Piemonte Orientale (Novara, Vercelli, Alessandria), Facoltà di Medicina e Chirurgia;
Università degli Studi di Pisa, Facoltà di Medicina Veterinaria;
Università degli Studi di Pisa, Facoltà di Scienze Naturali;
Campus Biomedico di Roma, Facoltà di Medicina e Chirurgia;
Università degli Studi di Tor Vergata, Roma, Facoltà di Medicina e Chirurgia;
Università degli Studi di Sassari, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Sassari, Facoltà di Medicina Veterinaria;
Università degli Studi di Siena, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Teramo, Facoltà di Medicina Veterinaria;
Università degli Studi di Torino, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Torino, Facoltà di Medicina e Chirurgia;
Università degli Studi di Torino, Facoltà di Medicina Veterinaria;
Università degli Studi di Torino, Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali;
Università degli Studi di Trieste, Facoltà di Farmacia;
Università degli Studi di Udine, Facoltà di Medicina e Chirurgia;
Università degli Studi di Udine, Facoltà di Medicina Veterinaria;
Università degli Studi di Urbino, Facoltà di Farmacia.
Università degli Studi di Urbino, Facoltà di Scienze Naturali;

Grazie a questi precedenti possiamo dimostrare in modo concreto che le prove didattiche su animali, lungi dall'essere necessarie, possono essere convenientemente abolite e sostituite con metodi più umani, più economici, e migliori sul piano didattico.

 
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