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Lettera a Repubblica Salute pubblicata il 15/06/06

BIOINFORMATICA, NIENTE VIVISEZIONE

A parte ogni considerazione sull'etica del rispetto di tutti gli esseri senzienti, sarebbe ragionevole accantonare una volta per tutte la sperimentazione animale? la risposta è sì, per migliorare la qualità della ricerca biomedica e nell'interesse della salute dei cittadini. In effetti parlare di metodi "alternativi" sarebbe giustificato solo se noi avessimo già dei metodi solidi e affidabili che, per qualche ragione (economica o di altro tipo), volessimo sostituire con altri. Così non è. Infatti i test vivisezionisti attualmente in uso non sono mai stati dimostrati validi secondo le usuali procedure scientifiche. Il solo criterio adeguato per validare un test tossicologico è verificare se è in grado di prevedere la tossicità di sostanze o agenti di cui si conosce già la tossicità, per l'esperienza precedente.

In generale il solo argomento a favore della sperimentazione animale è che ogni metodo che non usi un "organismo intero" non può dare risultati affidabili su un altro "organismo intero". La parte valida di questo argomento è che i metodi in vitro danno indicazioni parziali qualora impieghino solo un tipo di coltura cellulare umana. Ma i metodi attualmente disponibili permettono la simulazione su microcircuiti integrati del passaggio e conseguente metabolismo di una sostanza attraverso i vari tipi di cellule che essa incontra nell'organismo umano o animale, nella veterinaria), e la rilevazione degli effetti della sostanza stessa su centinaia o anche migliaia di geni diversi (se cioè ne stimola o inibisce l'espressione).

Questi metodi permettono una vera modellizzazione scientifica della complessità del corpo umano. I nuovi metodi della tossicogenomica e della bioinformatica non solo sono più affidabili e riproducibili, ma richiedono tempi più brevi (da ore a qualche giorno), invece dei mesi o anni necessari alla vivisezione e costano cento volte meno.

Marco Mamone Capria

Dip. Matematica, Università di Perugia

Membro del Comitato Scientifico EQUIVITA




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