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Notiziario n° 9 (1999)
Roma, dicembre 1999
Cari amici,
Stiamo vincendo...
Lo scenario di quella che spesso abbiamo definito "una IIIa guerra mondiale, a tutti sconosciuta, che si sta conducendo, senza eserciti ed armi, per il possesso della materia vivente del pianeta", si è modificato radicalmente. Due notizie lo dimostrano: il fallimento del vertice WTO a Seattle ed il crollo delle multinazionali "biotecnologiche" le cui azioni sono precipitate a Wall Street, a tal punto che la Monsanto (la più grande negli US) è praticamente in svendita e che la Novartis ha dovuto liberarsi del suo settore agrochimico, in grande deficit.
Il fallimento del vertice del WTO di Seattle ci ha dato ragione
Nel descrivere l'importante successo ottenuto con il ricorso dell'Olanda contro la Direttiva Europea 98/44/CE dalla nostra Coalizione Europea Contro i Brevetti sulla Materia Vivente (ECOBP), vi dicemmo, nel Notiziario dell'anno scorso, che una vastissima opposizione a questi brevetti ed alla diffusione degli Ogm (organismi geneticamente modificati) si stava sollevando nel mondo intero.
Non ci sbagliavamo: lo hanno pienamente dimostrato a Seattle le centinaia di migliaia di persone, di ogni estrazione e credo, che hanno impedito agli accordi commerciali di scavalcare e vanificare ogni altro accordo fino ad oggi faticosamente raggiunto in difesa dei diritti umani, della salute e dell'ambiente.
La contestazione, a Seattle, è nata come movimento d'opposizione al tentativo, già in parte riuscito, degli US di imporre al resto del mondo le biotecnologie in agricoltura. Ma le colture geneticamente modificate, con le quali i paesi in via di sviluppo rischiano il collasso economico, che recano immensi danni all'ambiente e comportano rischi già spesso dimostrati per la nostra salute, il cui ulteriore effetto è l'appiattimento della diversità biologica, culturale e sociale del pianeta, non recano in realtà alcun vantaggio neanche all'agricoltore: studi scientifici recenti hanno dimostrato che, all'opposto esatto di quanto viene millantato dalle industrie, esse riducono la produttività del suolo e fanno crescere fino a cinque volte l'impiego di prodotti chimici. I vegetali geneticamente modificati hanno in definitiva un unico vantaggio: quello di procurare, ogni anno, immensi profitti con la riscossione delle "royalties" o dei diritti, a chi detiene i brevetti, e mira al monopolio del mercato più ambito al mondo, quello dell'alimentazione. Al fine di raggiungere questo scopo, spesso le aziende biotecnologiche acquistano le aziende sementiere, in modo da mettere fuori uso i semi tradizionali (non modificati), che non sono brevettabili.
Siamo stati i primi in Italia a denunciare ed a combattere, da ben cinque anni e con vittorie non trascurabili, tutti questi meccanismi, tutto quanto adesso è divenuto (infine!) il tema principale per le molte altre associazioni più grandi e potenti.
Un successo grandissimo: il ricorso dell'Italia contro la Direttiva 98/44/CE
La nostra lunga azione per ottenere l'annullamento della direttiva sui brevetti (98/44/CE), svolta inizialmente insieme alla ECOBP (Coalizione Europea Contro i Brevetti sulla Vita), poi in modo particolare insieme all'Olanda, è proseguita, sempre più intensa, sul territorio nazionale. Attraverso i rappresentanti dei Verdi al Governo ed in Parlamento, con l'aiuto, in particolare, del loro portavoce, Sen. Luigi Manconi, sfruttando i successi avuti in Italia prima del voto sulla direttiva (tre atti del Parlamento che invocavano una sua "totale revisione") e con un infinito lavoro di lobby (lettere, visite ai Ministri, comunicati, conferenze stampa alla Camera ed al Senato), abbiamo ottenuto, grazie anche al nuovo Governo D'Alema, quello che sognavamo dal 12 maggio del '98 (data del voto di approvazione della Direttiva 98/44 a Strasburgo): il ricorso dell'Italia contro tale direttiva, reso possibile, malgrado i termini fossero scaduti, con l'intervento nell'azione legale già promossa dall'Olanda.
Tale decisione, presa il 21 gennaio '99 in una riunione ristretta del Consiglio dei Ministri, poi comunicata il 22/2/99, ha visto il suo ultimo atto formale, ovvero l'invio della memoria alla Corte di Giustizia Europea, il 16/7/99.
A questo ricorso si è unita anche la Norvegia che, pur non appartenendo all'Unione Europea, per gli accordi commerciali che la legano ad essa, ne ha piena facoltà.
Le speranze per il futuro
La posizione assunta da Olanda, Italia e Norvegia si è molto rinforzata negli ultimi mesi (e con essa la speranza di un esito positivo del ricorso). Hanno contribuito a ciò, da un lato, una leggera riduzione della censura sulla nostra informazione e, dall'altro, l'allarme suscitato dagli scandali alimentari ("mucca pazza", "polli alla diossina", ecc.), che hanno messo in evidenza come già le più semplici modifiche apportate, per ragioni di profitto, ai processi naturali (alimentazione, allevamento del bestiame), portino grave danno alla salute umana.
Ma quello che maggiormente ci fa sperare sono le notizie provenienti da tutto il mondo, illustranti gli effetti dannosi per l'ambiente e la salute, causati dalla diffusione di Ogm in agricoltura, l'assenza di qualsiasi reale vantaggio, anche economico, delle biotecnologie per i consumatori o gli agricoltori, e di conseguenza i rapidi cambiamenti in atto nelle posizioni della gente e dei governi del mondo intero, questi ultimi ormai costretti a cedere sempre più alle pressioni dell'opinione pubblica che non vuole alimenti "Frankenstein", con un elenco sempre più lungo di produttori e distributori che rifiutano il transgenico, le reazioni e la crisi delle multinazionali che hanno investito in agricoltura biotecnologica: la Deutsche Bank, consiglia ai suoi clienti di disinvestire dal biotec perché "gli Ogm sono morti". E' recente la notizia che proprio gli Stati Uniti (dove si è fino ad oggi consentito ogni forma di brevetto) hanno deciso di non concedere più brevetti sulle parti del corpo umano, perché ostacolano la ricerca.
Attualmente siamo l'unica ONG italiana a far parte della rete informatica GENET, che raccoglie da tutto il mondo e diffonde in tutto il mondo le notizie riguardanti la genetica. Tali notizie, che ci giungono via Internet, e che noi selezioniamo, riassumiamo e traduciamo in italiano, sono lo strumento primo della nostra attività di lobby. Grazie ad Internet, siamo in continuo contatto con le associazioni (ONG) del mondo intero, sia sul tema delle manipolazioni genetiche che su quello della sperimentazione animale.
Facciamo parte di quel "popolo di Internet" che, è stato detto, ha guidato la battaglia di Seattle!
Il riconoscimento dei Verdi
Il valore del nostro lavoro per la difesa dell'ambiente e della salute è stato riconosciuto dai Verdi con l'offerta fattami di una candidatura per le elezioni europee dello scorso giugno, in posizione di "testa di lista" in ben tre collegi (Nord-Ovest, Centro e Sud). Ho accettato con il solo fine di rilanciare le campagne del CSA, Comitato Scientifico Antivivisezionista (contro la vivisezione, le manipolazioni genetiche ed i brevetti sulla vita) nei collegi dove non era presente il nome di Gianni Tamino (candidato nel Nord-Est), unico candidato per il quale ci siamo impegnati in una campagna elettorale. Ma una politica elettorale del tutto sbagliata dei Verdi ha fatto sì che Gianni Tamino già parlamentare verde europeo non fosse rieletto, con assai grave danno per il nostro movimento.
I cattivi risultati dei Verdi nelle elezioni europee hanno determinato, come avrete saputo, le dimissioni del portavoce, il Sen. Manconi, l'"azzeramento del partito" e la nomina di un Comitato Promotore di "esterni", incaricato di condurre i Verdi all'Assemblea Costituente, ovvero alla rifondazione del partito.
Sono stata chiamata a far parte di tale Comitato, composto da sei persone, alle quali ne sono state aggiunte successivamente altre sei, e da Grazia Francescato, la presidente. Il nostro compito è quello di indirizzare il nuovo indirizzo, ed anche quello di lanciare, con delle campagne mirate, i principali temi da affrontare. Essendo il mio incarico, quello di responsabile delle biotecnologie e della sicurezza alimentare, ho potuto seguito un grande numero di iniziative su questi temi.
Altre maggiori attività di quest'anno
Delle moltissime altre nostre iniziative di quest'anno (numerosissimi comunicati stampa, articoli, partecipazioni a convegni, qualche presenza in televisione e svariate in radio, ecc.) ve ne riportiamo alcune:
Luglio: ancora sul tema dei brevetti... siamo stati i primi in Europa a scoprire e denunciare l'azione illegale svolta il 16 giugno '99 dall'Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO), che ha aggirato la Convenzione Europea dei Brevetti (attuale legge, che vieta la brevettazione di piante ed animali), modificandone il "Regolamento applicativo", rilasciando così brevetti su piante ed animali transgenici, nonché sulle parti del corpo umano, dal 1° settembre. Da 5 mesi la nostra azione contro questa delibera dell'EPO, che infine oggi il Ministro della Giustizia tedesco ha impugnato e condannato pubblicamente, non ha avuto tregua.
Sempre a luglio, abbiamo dato il via ad una campagna contro il cibo transgenico, a favore della sicurezza alimentare. Tale campagna, firmata insieme al WWF, il cui titolo è "Sputa nel piatto dove mangi", è uscita e sta uscendo su numerosi giornali e riviste.
Il 30 agosto abbiamo organizzato, con l'adesione e la collaborazione della LAV e di altre associazioni, la manifestazione di protesta a Bologna davanti al "3° Congresso Mondiale sui Metodi Alternativi e la Sperimentazione Animale", dal quale, come nelle precedenti edizioni (a Baltimora e ad Utrecht), eravamo stati esclusi malgrado tempestive richieste di partecipazione. Non a caso: anche questa volta era organizzato da tutti quei poteri scientifici ed economici che non desiderano in alcun modo sconfiggere la sperimentazione animale, ma solo darsi una verniciata di "animalismo".
Il 24-25 ottobre: abbiamo partecipato all'assemblea di GENET a Madrid, durante la quale la nostra adesione alla coalizione è stata formalmente accolta.
Il 22 novembre: abbiamo partecipato ad un seminario indetto dall'OCSE/OECD con le altre ONG europee (anche qui eravamo la sola ONG italiana) per dibattere il tema della sicurezza alimentare per il quale l'OCSE/OECD ha avuto l'incarico dal vertice dei G8 di Colonia.
La nostra comunicazione
Ci auguriamo che il lavoro descritto sia per voi una valida giustificazione per il ritardo accumulato nel pubblicare un nuovo bollettino del CSA. Ci è dispiaciuto molto non riuscire a farlo.
Riteniamo tuttavia che le rassegne di E-mails e gli aggiornamenti continui del nostro sito Internet (www.antivivisezione.it), che abbiamo curato al nostro meglio, siano stati, in altro modo, un veicolo di comunicazione e di informazione estremamente valido (specialmente nella parte riguardante le notizie sulla genetica).
Dal momento che Internet ci fornisce un duplice vantaggio: possibilità di un continuo aggiornamento, e riduzione dei costi di stampa e spedizione, abbiamo deciso, per privilegiare anche la tempestività delle informazioni, di impegnarci nell'aggiornamento del sito Internet (nel quale forniamo buona parte della documentazione anche in inglese).
Coloro che non hanno modo di collegarsi ad Internet (o non amano farlo) e che desiderano ricevere ugualmente le nostre informazioni dovrebbero essere così gentili da segnalarci il loro nome con l'invio del coupon qui accluso.
Provvederemo a spedire loro periodicamente una stampa delle ultime notizie di Internet, sotto forma di rassegna, piuttosto che di raccolta di articoli.
Stiamo crescendo
Una buona notizia in chiusura: grazie all'aiuto di un generoso sostenitore, il nostro "staff" è aumentato: da pochi giorni abbiamo la collaborazione "part time" di Federica Barbera, laureanda in legge, che dovrà seguire le iniziative giuridiche ed aiuterà l'Avv. Sergio Saraceno, coordinatore del Comitato Giuridico Antivivisezionista (ideatore principale del ricorso contro la direttiva) nel portare avanti i temi delle nostre battaglie con lo strumento attualmente più efficace: le azioni legali. Non dimentichiamo che la grave crisi delle multinazionali "biotecnologiche" è dovuta in modo particolare alle azioni legali condotte contro di esse, in particolare all'azione antitrust promossa da Jeremy Rifkin (autore de "Il secolo biotech", principale artefice della rivolta negli US) in 30 nazioni diverse, contro i cinque maggiori giganti biotecnologici.
Siamo sempre estremamente grati a tutti quelli che ci hanno in quest'anno di lavoro intenso dato un aiuto economico, permettendoci di portare avanti il lavoro descritto fino ad ora. Siamo inoltre molto grati a Francesca Righi per il suo generoso e prezioso aiuto nel lavoro.
Preghiamo anche questa volta tutti quelli che ne hanno la possibilità di rinnovare il loro versamento (non abbiamo quote né scadenze) e di trovare, se possibile, altre persone disposte a darci un aiuto. Questo aiuto (di qualsiasi entità esso sia) è rivolto alla tutela di tutti gli esseri viventi del pianeta, animali e non.
Vi inviamo intanto i nostri saluti più affettuosi e gli auguri più sentiti per un felicissimo Natale ed un felice inizio del nuovo Millennio!