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Newsletter giugno 2010

21/06/10
Stati Uniti: resta in piedi il divieto di coltivazione dell’erba medica gm
Fonte: Center for Food Safety (http://truefoodnow.org/ ) e Grist (http://www.grist.org/)

Gli agricoltori statunitensi non potranno seminare erba medica gm fino a quando il Dipartimento dell’Agricoltura (USDA) non avrà effettuato una valutazione d’impatto ambientale completa del vegetale transgenico. Nel frattempo l’USDA potrà decidere se autorizzarne la parziale deregolamentazione, ovvero la coltivazione su scala limitata e soggetta a vincoli.
Questa la sostanza del verdetto della Corte Suprema degli Stati Uniti, che boccia le ingiunzioni emesse dalla Corte distrettuale di San Francisco nel 2007 valutando che i giudici hanno ecceduto le proprie competenze, ma lascia intatto il divieto di coltivazione gravante sull’erba medica gm e non contesta quello che è ormai un dato acquisito nella controversia legale avviata dal “Center for Food Safety” nel 2006: la violazione della legge ambientale commessa dall’USDA nell’autorizzare la coltivazione dell’erba medica gm senza prima averne adeguatamente valutato gli effetti sull’ambiente. La Corte suprema ha riconosciuto, inoltre, che la contaminazione da Ogm costituisce un grave danno ambientale ed economico in forza del quale gli agricoltori biologici e convenzionali possono contestare l’approvazione delle colture transgeniche in sede legale.

16/06/10
Lussemburgo: governo vieta la patata Amflora della BASF
Fonte: Greenpeace Francia

Nel corso di una conferenza sulla sicurezza della filiera alimentare il ministro dell’Ambiente Mars Di Bartolomeo, in presenza del Ministro dell’Agricoltura Romain Schneider, ha vietato la coltivazione della patata gm Amflora nel Lussemburgo. Il divieto di coltivazione è stato annunciato a pochi mesi di distanza dall’autorizzazione della patata gm da parte della Commissione europea, davanti ad alti rappresentanti dell’Autorità per la sicurezza alimentare europea (EFSA). Il luogo prescelto è lo stesso in cui nel 2009 è stato annunciato il divieto sul mais MON810. Il messaggio politico è coraggioso e definitivo: il Lussemburgo non è disposto ad accettare un menu Ogm imposto dalla Commissione. Il Lussemburgo è dopo l’Austria il secondo Stato membro a vietare la coltivazione della patata Amflora gm, vegetale di cui la Commissione ha autorizzato ai principi di marzo 2010 la coltivazione, l’uso nei mangimi e persino la presenza negli alimenti entro la soglia dello 0,9% nonostante il rischio scientificamente comprovato di resistenza agli antibiotici nell’uomo.

09/06/10
Brasile: ancora leader mondiale nell’uso dei pesticidi
Fonte: Gm-free Brazil Campaign (www.aspta.org.br <http://www.aspta.org.br/>)

Un importante quotidiano brasiliano (“Valor Economico”) ha pubblicato all’inizio di maggio dati aggiornati sull’uso dei pesticidi in Brasile. Nel 2008 il Brasile è risultato essere il paese con il più alto uso di pesticidi al mondo, nel 2009 ha superato se stesso. Nel paese sono state vendute oltre un milione di tonnellate di pesticidi (+ 7,8% rispetto al 2008), 22,3 kg per ettaro e 4,99 kg per abitante. I dati sono stati raccolti dal SINDAG, sindacato nazionale dell’industria degli agrotossici. La soia ha contribuito all’innalzamento della quota complessiva causando un rialzo sia nell’uso di erbicidi (+ 18%) che di fungicidi (+ 14,8%). Il mais gm, coltivato per il primo anno in Brasile, non ha portato alcuna riduzione nell’uso dei pesticidi, mentre il cotone transgenico lo ha persino incrementato nonostante l’estensione dell’area coltivata con cotone gm sia rimasta invariata rispetto al 2008.

Commento della “Campagna per un Brasile libero dagli Ogm”
Nonostante i dati dimostrino chiaramente che l’introduzione delle colture gm nel paese ha solo fatto aumentare l’uso dei pesticidi, la CNTBio, agenzia governativa responsabile per l’approvazione dei transgenici, continua a negare l’evidenza. La CNTBio non soltanto tenta di ostacolare il monitoraggio degli Ogm (unico modo per rilevare gli effetti da essi provocati), ma cerca di creare condizioni politiche favorevoli all’autorizzazione del riso gm della Bayer nonostante il prodotto non sia mai stato prima immesso nell’ambiente in alcun paese del mondo”.

09/10/2010
Haiti: 10.000 agricoltori in marcia contro la Monsanto per la sovranità delle sementi
Fonte: Via Campesina (www.viacampesina.org <http://www.viacampesina.org/>)

Quasi 10.000 agricoltori sono scesi in piazza a Hinche per protestare contro il “secondo terremoto haitiano”: 475 tonnellate di sementi ibride di mais e altri vegetali donate dalla Monsanto in partnership con l’Agenzia per lo sviluppo internazionale degli Stati Uniti (USAID). Molti temono che la donazione possa indebolire più che rafforzare la sicurezza alimentare del paese.
Dichiara Chavannes Jean-Baptiste, leader del “Peasant Movement of Papaye” (MPP) e portavoce del “National Peasant Movement of Papaye Congress” (MPNK): “L’ingresso della Monsanto ad Haiti rappresenta un grave attacco all’agricoltura su piccola scala, agli agricoltori, alla biodiversità, alle sementi creole … a ciò che resta dell’ambiente ad Haiti”.
Rappresentanti della Monsanto hanno sottolineato che le sementi donate non sono geneticamente modificate, ma per gli agricoltori haitiani il rischio resta elevato. Spiega Bazelais Jean Baptiste, agronomo del MPP e capo del progetto “Seeds for Haiti” di New York: “Le sovranità alimentare haitiana si regge sulla capacità degli agricoltori di conservare le sementi da una stagione all’altra. Le colture ibride introdotte dalla Monsanto nel paese non producono semi che possono essere conservati e riutilizzati. Gli agricoltori saranno pertanto costretti a comprare nuovi semi a ogni stagione”.
“I semi della Monsanto” aggiunge Jean Baptiste: “richiedono input costosi come fertilizzanti e pesticidi sintetici che gli agricoltori haitiani non possono permettersi. Ciò innesca rovinose forme di dipendenza e implica un totale distacco dalla realtà degli agricoltori haitiani. Gli agricoltori hanno già sementi adattate alle condizioni locali in secoli di selezione. Tutto ciò di cui hanno bisogno è un sostegno nell’accesso”.

07/06/10
Germania: semina di un vegetale gm non autorizzato in UE causa grave episodio di contaminazione
Fonte: BBC News

Una varietà di mais geneticamente modificato vietata nell’Unione europea è stata seminata in Germania causando danni stimati nell’ordine di milioni di euro agli agricoltori. Secondo dati del ministro dell’Ambiente della Bassa Sassonia, il mais NK603 della Pioneer Hi-Bred ha contaminato le sementi piantate in sette stati del paese per una superficie complessiva di 3.000 ettari.
Greenpeace ritiene che le autorità fossero al corrente della contaminazione già ai principi di marzo ma che per ritardi burocratici gli agricoltori siano stati informati solo all'inizio di giugno. Spiega Alexander Hissting, esperto per l’agricoltura della Ong: “In tutti gli stati le sementi contaminate sono state ritirate dal mercato prima di essere messe in vendita. Nella Bassa Sassonia, tuttavia, le autorità hanno lasciato che i risultati dei test dormissero sulla loro scrivania per tre mesi ritardando il richiamo delle sementi in modo irreparabile”.
I campi contaminati saranno arati prima che le piante germoglino nel tentativo di fermare la diffusione incontrollata della varietà gm. In Germania il mais gm non è solo utilizzato nella produzione di alimenti ma anche per la produzione energetica mediante biomasse.

 

04/06/10
Unione Europea: cambiano le norme che regolano la coltivazione degli Ogm
Fonte: Friends of the Earth Europe
La Commissione europea ha avviato procedure formali interne per modificare le norme sulla coltivazione degli Ogm. La Commissione propone, in primo luogo, un immediato rilassamento delle linee guida ufficiali sulla coesistenza al fine di garantire agli stati membri una maggiore autonomia nel bloccare la coltivazione degli Ogm sul proprio territorio e, successivamente, la modifica della Direttiva 2001/18 per dare agli stati piena flessibilità di emanare divieti sulle colture gm.
Friends of the Earth Europe saluta con soddisfazione il fatto che gli stati membri possano più agevolmente emanare divieti sugli Ogm nel rispetto della prevalente volontà dei cittadini europei, ma evidenzia il rischio che gli stati pro-Ogm diano inizio alla coltivazione dei transgenici mentre ancora mancano norme solide a tutela dell’agricoltura biologica e convenzionale. A integrazione delle modifiche proposte dalla Commissione, Friends of the Earth chiede l’adozione di misure obbligatorie volte a prevenire la contaminazione da Ogm, responsabilità civile per l’industria biotech, analisi degli effetti socio-economici della coltivazione degli Ogm, mantenimento della soglia di tolleranza zero per le sementi importate dall’estero e piena implementazione delle richieste avanzate dagli stati membri a potenziamento della procedura di valutazione del rischio dei transgenici.



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