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Newsletter luglio 2009

22/07/09
La Monsanto di nuovo alla carica sul grano gm
Fonte: Radio Mundo Real
La Monsanto ha annunciato di aver acquistato per 45 milioni di dollari un’impresa specializzata in studi di genetica sul grano. Secondo quanto hanno precisato dirigenti della multinazionale, gli importanti progressi compiuti dalla WestBred LLC nello studio del cereale promettono si essere “molto redditizi per la società”. Preparandosi a mettere a punto varietà di grano geneticamente modificate per resistere alla siccità e agli infestanti, la Monsanto torna, di fatto, al progetto della modifica genetica di uno degli alimenti base più importanti del pianeta, accantonato nel 2004 con sollievo di produttori e consumatori ma mai definitivamente abbandonato. Quella che fu allora celebrata come una grande vittoria ambientale e della società civile si rivela essere, nel più lungo periodo, solo una ritirata strategica della multinazionale.

14/07/09
Stati Uniti: annullato il brevetto sul fagiolo Enola
Fonte: ETC Group
La Corte d’appello per il Circuito Federale ha stabilito che il brevetto statunitense numero 5,894,079, relativo a un fagiolo giallo di origine messicana, è invalido in quanto nessuna delle rivendicazioni in esso contenute presenta il requisito di non ovvietà. Nella sentenza la Corte ha affermato chiaramente che chiunque avesse voluto riprodurre o migliorare i fagioli gialli messicani avrebbe fatto esattamente ciò che fece l’”inventore” Larry Proctor: “piantare i fagioli, raccogliere i semi ottenuti dalle piante, piantare quest’ultimi e ripetere l’operazione per altre due volte”. Nel confermare la bocciatura già emessa dalla Corte d’appello sui brevetti, e precedentemente dall’Ufficio Marchi e Brevetti in quattro diversi giudizi, la sentenza si chiude con un comprensibile appello al buon senso.
“E’ assurdo”, rileva Kathy Jo Wetter di ETC Group, “aver consentito a un brevetto privo di validità giuridica di restare in vita per oltre dieci anni, cioè oltre la metà della sua durata complessiva”. Nessuna forma di risarcimento, inoltre, è prevista per gli agricoltori e le imprese di Messico e Stati Uniti che in questo periodo di tempo sono stati esclusi da un lucrativo mercato.

09/07/09
Messico: la contaminazione transgenica è più estesa del previsto
Fonte: La Jornada - Silvia de Ribeiro
Un nuovo studio scientifico dimostra che la contaminazione transgenica del mais è più estesa di quanto si credesse e che il governo messicano ha contribuito attivamente ad accrescerla con i propri programmi.
Pubblicato a maggio 2009 nella rivista PLos One, lo studio si intitola “Dispersal of transgenes thorugh maize seed systems” ed è stato portato a termine da un team di ricercatori messicani e statunitensi. Gli autori principali sono José Antonio Serratos e George Dyers, la coordinatrice è Elena Alvarez Buylla della UNAM (Universidad Nacional Autónoma de México).
Lo studio raccoglie i risultati di analisi e campionamenti eseguiti nell’arco di quattro anni e mostra per la prima volta che la contaminazione transgenica è avvenuta negli stati di Veracruz, Yucatán e Guanajuato. A livello nazionale, la presenza di transgeni si rileva nel 5% delle sementi campionate, mentre a livello regionale, la percentuale più alta, 13%, si rileva nel sud est, e quella più bassa, 3%, nel sud ovest.
Secondo gli autori, tale differenza si deve al fatto che nelle regioni sud-orientali si usano soprattutto sementi contadine proprie, occasionalmente mescolate a semi ricevuti o comprati da rivenditori locali, attraverso programmi governativi. Per questa ragione, la maggior parte dei campi contadini di quest’area è esente da contaminazione, ma molti di quelli che hanno aderito ai programmi governativi, ad esempio Kilo por kilo, sono stati contaminati per via diretta o mescolando le proprie sementi con quelle dei vicini.
Nell’occidente e nel nord del paese, invece, il ricorso a semi commerciali è un fatto comune. Qui il processo di erosione della sovranità delle sementi e di dipendenza dalle sementi delle multinazionali è molto più avanzato. Anche in questo contesto, però, sono state rilevate forme di contaminazione diffusa. Se ne deduce che tanto le sementi ibride delle corporazioni quanto quelle impiegate dal governo nei suoi programmi sono state contaminate da Ogm.
Nel presentare i risultati dello studio, la Unión de Cientificos Comprometidos con la Sociedad (UCSS) ha spiegato che essi sono allarmanti ma non sorprendenti. La maggior parte delle sementi commerciali di mais, infatti, proviene dagli Stati Uniti e, secondo quando ha dimostrato la statunitense Union of Concerned Scientists, la maggior parte delle sementi ibride (vendute come non transgeniche) di mais cotone, soia e canola è contaminata. Occorre, dunque, fermare la contaminazione transgenica alla fonte e ristabilire immediatamente la moratoria sulla coltivazione del mais gm in Messico. L’appello recentemente lanciato dalla Rete di Difesa del mais Nativo a questo scopo, è stato sottoscritto da 800 organizzazioni e migliaia di cittadini di tutto il mondo. Intanto, in Messico, il governo ha iniziato ad esaminare le domande di coltivazione di mais gm presentate dalla Monsanto, la DuPont-Pioneer e Dow.

07/07/09
Barcellona: in marcia per una Catalogna libera dai transgenici
Fonte: Noticia de America Latina y Caribe
Il 28 giugno 2009, più di 4.000 persone hanno manifestato a Barcellona per riaffermare la volontà dei cittadini a vivere in una Catalogna libera dai transgenici e protestare contro il sabotaggio di una proposta di legge di iniziativa popolare che vieta la coltivazione degli Ogm nella regione.
La proposta di legge era stata presentata a febbraio di quest’anno su iniziativa della campagna “Somos lo que sembramos”, forte di 106.000 firme (oltre il doppio di quelle richieste per legge) e una vastissima mobilitazione popolare. La proposta prevedeva il divieto di coltivazione degli Ogm sul suolo agricolo, l’etichettatura dei cibi transgenici, una moratoria sullo sviluppo degli Ogm e un’inchiesta indipendente sugli effetti da questi causati. In Parlamento, tuttavia, i gruppi politici CiU, PSC e PP hanno presentato emendamenti alla totalità del testo, impedendo qualsiasi discussione della proposta. La Catalogna è una delle regioni dell’Unione europea in cui si coltivano più transgenici, compreso il mais MON810 vietato in 7 stati membri.

03/07/09
La Francia respinge al mittente il parere dell’EFSA sul mais MON810
"Le conclusioni del Consiglio dei ministri europei dell´Ambiente devono essere rispettate"
Fonte: Ministero dell´Ecologia
In un comunicato congiunto, i ministri dell’Ecologia e dell’Agricoltura francesi hanno fatto notare che i danni ambientali causati dal MON810 hanno già indotto sei stati membri dell’Unione europea a proibire la coltivazione del cereale gm sul loro territorio, e che lo scorso 3 marzo i ministri dell’Ambiente UE hanno bocciato ad ampia maggioranza la proposta di abrogazione presentata dalla Commissione UE per i divieti di Austria e Ungheria.
Non più tardi del 6 maggio, inoltre, undici paesi dell’UE hanno scritto all’EFSA esortandola affinché nella sua nuova valutazione del MON810 fossero tenuti in debita considerazione gli elementi di criticità evidenziati dagli stati membri (tra gli altri, resistenza ai pesticidi ed effetti indesiderati sugli organismi "non target") e per sollecitare un rafforzamento dei criteri di valutazione secondo quanto deciso all’unanimità dal Consiglio Ambiente del dicembre 2008. La Francia preciserà la propria posizione dopo le consultazioni con l’agenzia nazionale per la sicurezza alimentare (AFSSA) e l’Alto Consiglio per le Biotecnologie.



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