Banner_no_viv

Banners



COME SOSTENERCI?
clicca qui

cingliale

Gogodigital Paypal Donation



AcyMailing Module


Iscriviti

    Iscriviti alle newsletter di           Equivita

Vienici a trovare su Facebook


Facebook Image

Seguici su Twitter


Twitter Image


Newsletter settembre 2009

10/09
Nuovo attacco alla biosicurezza europea
Fonte: Comitato Scientifico EQUIVITA
Quest’estate, in conformità con la politica di tolleranza zero adottata dall’Unione europea nei confronti delle importazioni contenenti Ogm non autorizzati in Europa, diverse partite di soia provenienti dagli Stati Uniti sono state respinte alla frontiera con l’UE perché contaminate. Questi avvenimenti, e la notizia di una presunta incipiente penuria di soia convenzionale sui mercati, innescata, si dice, dalla crescente diffusione della soia transgenica nei tre maggiori paesi esportatori verso l’UE, sono stati utilizzati da esponenti delle istituzioni comunitarie e nazionali europee per invocare ancora una volta l’apertura dell’Europa agli Ogm.
Il Commissario all’Agricoltura Mariann Fischer Boel ha così dichiarato, a margine di una riunione del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura UE, di attendere dagli Stati membri, entro la fine del 2009, proposte per autorizzare la contaminazione dei prodotti in ingresso entro una certa soglia, e appresa con soddisfazione la notizia del favorevole parere dell’EFSA sul mais MON88107 (uno dei due agenti contaminanti rinvenuti nella soia statunitense), ne ha auspicato la rapida autorizzazione.
Tuttavia Friends of the Earth Europe ha chiarito, già a maggio del 2008, che il problema della contaminazione da Ogm nei prodotti importati deve essere risolto con l’adozione di procedure di valutazione conformi alle linee guida internazionali e agli standard europei nei paesi esportatori e non con la riduzione dei dispositivi di biosicurezza di cui l’Europa dispone (-1). La politica della tolleranza zero, infatti, risponde alla necessità di tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente dai danni che possono essere apportati da prodotti assoggetti a procedure di valutazione scientifiche e sanitarie diverse da quelle europee, e nel caso degli Stati Uniti, profondamente carenti (ciò vale anche per la questione pretestuosa delle cosiddette "autorizzazioni asincrone", altro argomento addotto da quanti auspicano la piena apertura del mercato europeo alle importazioni di transgenici, efficacemente confutato da Gm-free Ireland 24/09/09 -2).
Fonti indipendenti attestano, poi, che lo spettro di una crisi di approvvigionamento, agitato soprattutto per la soia ma riferibile anche ad altre proteine vegetali di primaria importanza per l’industria, è assolutamente fittizio in quanto esiste a livello internazionale una vasta disponibilità di soia libera da Ogm. Dal Brasile, maggior paese esportatore di soia verso l’UE insieme a Stati Uniti e Argentina, infatti, arrivano notizie incoraggianti. L’espansione della soia transgenica ha conosciuto, per la prima volta dalla sua introduzione nel paese, una battuta d’arresto (la percentuale di soia gm coltivata nel 2008-09 è rimasta ferma al 55% secondo dati ABRANGE -3).
I costi economici, ambientali e sanitari della monocoltura della soia transgenica, evidentemente, si fanno sentire e, a fronte di vantaggi inesistenti, gruppi sempre più consistenti di produttori tornano a coltivare soia convenzionale. E’ compito dell’Unione europea sostenere questa tendenza virtuosa.

(1) “Eu animal feed imports and GMO policy”,
http://www.greenpeace.org/raw/content/eu-unit/press-centre/policy-papers-briefings/eu-animal-feed-imports-and-gmo-policy.pdf
(2) Commento all’articolo “GM Feed in the EU: Policies and Principles
http://www.gmfreeireland.org/news/2009/aug.php
(3)Associazione Brasiliana dei produttori di cereali non geneticamente modificati
http://www.abrange.org/english/informa/informa_us_nota.asp?cod=50;
Si vedano anche dati riportati dalla Traceconsult
http://www.traceconsult.ch/

08/09/09
Manuel Barroso appoggia i divieti di coltivazione nazionali sugli Ogm
Fonte:Agranews
Nel documento “Orientamenti politici per la prossima Commissione” José Manuel Barroso si è dichiarato favorevole all’idea che gli stati membri decidano autonomamente se coltivare o meno i transgenici. “In un settore come quello degli Ogm”, ha affermato, “dovrebbe essere possibile combinare un sistema di autorizzazioni comunitarie a base scientifica con la facoltà per gli Stati membri di decidere liberamente se intendono o meno coltivare specie geneticamente modificate sul loro territorio”.
Le dichiarazioni di Barroso sono state interpretate da alcuni osservatori come un tentativo di tardiva riconciliazione con i Verdi europei. Quest’ultimi hanno severamente criticato la politica perseguita dall’Unione europea in materia di Ogm e pubblicamente obiettato alla rielezione di Barroso alla carica di presidente proprio a causa della sua carente politica ambientale. I Verdi hanno dichiarato di guardare con viva preoccupazione ai rischi ambientali causati dalla coltivazione degli Ogm e di ritenere che questa sia una questione sovranazionale, non risolvibile solo con il mantenimento dei divieti emanati dagli Stati membri. Secondo alcuni, il sostegno del gruppo europeo alla candidatura di Barroso potrebbe essere vincolato a un progetto di radicale riforma delle procedure di valutazione del rischio dell’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare).

29/09/09
Mais spagnolo fugge la contaminazione gm e cerca asilo in Francia
Fonte: Friends of the Earth Spagna
Al grido di "Meglio francesi che transgenici" attivisti di Friends of the Earth Spagna travestiti da pannocchie di mais sono accorsi all’ambasciata francese di Madrid per chiedervi "asilo agricolo". Gli attivisti hanno inteso protestare contro la contaminazione del mais biologico e convenzionale ad opera dei transgenici, ed esortare il ministro dell’Agricoltura Elena Espinosa a proibire la coltivazione del mais geneticamente modificato sul territorio nazionale secondo l’esempio francese.
Nel 2008, in Spagna, sono stati coltivati quasi 80.000 ettari di mais geneticamente modificato (pari a circa il 20% della produzione totale del cereale). In alcune regioni del paese, ad esempio Catalogna e Aragona, il mais transgenico ha quasi interamente soppiantato quello convenzionale. La Spagna ospita, inoltre, la metà di tutte le coltivazioni sperimentali in campo aperto effettuate in Europa.
Gli agricoltori colpiti dai danni della contaminazione da Ogm non possono contare su alcun tipo di tutela legale né risarcimento economico poiché il principio del "chi contamina paga" non trova applicazione. David Sánchez di Friends of the Earth Spagna ha dichiarato: "Promuovendo i transgenici, il governo distrugge modelli di produzione più sostenibili e capaci di generare occupazione nelle aree rurali (ad esempio l’agricoltura biologica).
Il ministro dell’Agricoltura Elena Espinosa deve seguire l’esempio dei suoi colleghi francesi o tedeschi e proibire la coltivazione del mais geneticamente modificato in Spagna".
Foto della protesta: http://www.flickr.com/photos/37503468@N04/?saved=1

01/09/09
Senza parole ...
“Miglior poster contro gli Ogm”
Fonte: Fundacja ICPPC
La “Coalizione internazionale per la tutela della campagna polacca” ha proclamato vincitore del concorso “Miglior poster contro gli Ogm” il lavoro del Grupa Artystyczna Zawleczka:
http://www.icppc.pl/pl/gmo/eng_index.php?id=eng_news
La Coalizione esorta chiunque sia interessato a darne diffusione, avendo cura di apporre la seguente nota:
"Vincitore del concorso Miglior poster contro gli Ogm indetto dalla Coalizione internazionale per la tutela della campagna polacca; autore: Grupa Artystyczna Zawleczka - www.zawleczka.com.pl http://www.zawleczka.com.pl”.



Powered by Joomla! 1.6 - Webmaster: Roberto Trozzo