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Newsletter aprile 2009

28/04/09

Nuovo studio indipendente conferma: gli Ogm non aumentano la resa agricola

Fonte: Seàn McDonagh

Il rapporto “Failure to Yield” (Il Fallimento dei raccolti) elaborato dalla Union of Concerned Scientists (Sindacato degli Scienziati responsabili) conferma, sulla base degli studi che hanno analizzato la produttività della soia e del mais gm sin dai primi anni 90’, che le colture gm commerciali non hanno mai portato alcun incremento della resa agricola. Eppure, la maggiore produttività degli Ogm è uno degli assunti condivisi da tutti i relatori invitatati a partecipare alla Settimana di Studio organizzata dalla Pontificia Accademia delle Scienze a maggio 2009.

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26/04/09
La soia gm corresponsabile dell’esplosione di dengue in Argentina
Estratto da “El escandaloso expediente de la soja transgenica”, Página12 – Horacio Verbitsky
Un recente studio dell’ingegnere agronomo Alberto Lapolla lega l’epidemia di dengue in Argentina e nei paesi limitrofi al fenomeno della “soizzazione”, ovvero alla coltivazione su vastissima scala della soia Roundup Ready della Monsanto.
La presenza massiccia di zanzare delle specie Aedes e Culex in luoghi ed epoche non abituali, ad esempio nella pampa umida molto oltre la stagione estiva, è stata notata da diversi anni. Nel 2008 l’invasione degli insetti è proseguita fino a maggio, nonostante la diminuzione della temperatura.
Tra il 2007 e il 2008 sono stati registrati casi di febbre gialla in Bolivia, Paraguay, Brasile e Argentina settentrionale, ma il contagio è stato ricondotto alla presenza di viaggiatori. L’epidemia di dengue di quest’anno, però, ha evidenziato la presenza della temibile Aedes aegypti, vettore della febbre gialla e della dengue.
Lo studio di Lapolla rivela che la mappa delle regioni colpite dall’invasione delle zanzare e quella delle regioni in cui la soia gm della Monsanto è irrorata con il glifosate e i suoi compagni di viaggio, 2-4D, atrazina, endosulfan, paraquat, diquat e clorpirifos, sono perfettamente sovrapponibili. Si tratta di un territorio composto da Bolivia, Paraguay, Argentina, Brasile e Uruguay significativamente ribattezzato dalla Syngenta “Repubblica Unita della Soia”. Qui, come reiterati studi hanno denunciato, i predatori naturali delle zanzare sono stati decimati dai potenti agrotossici: pesci, anfibi, rospi e rane sono pressoché scomparsi nella prateria della pampa e nei suoi principali specchi e corsi d’acqua consentendo alle zanzare di riprodursi indisturbate.

24/04/09
L’Europa verso la moratoria sugli Ogm
Dichiarazione finale della 5° Conferenza Europea delle Regioni Libere da Ogm
Fonte: Rete delle Regioni Libere da Ogm
I partecipanti alla 5° Conferenza Europea delle Regioni Libere da Ogm “Food and Democracy” (Lucerna 23-24 aprile 2009) chiedono l’emanazione di una moratoria europea sulle autorizzazioni e la coltivazione a scopo commerciale degli organismi geneticamente modificati (Ogm). I divieti di coltivazione emessi da sei stati membri nei confronti del mais MON810 e il rapido diffondersi delle regioni libere da Ogm in Europa, rendono il momento attuale quanto mai propizio per una moratoria.
La moratoria dovrebbe servire a:
* ripensare la legislazione europea e rafforzare la capacità di autodeterminazione a livello regionale;
* ridefinire la valutazione dei rischi sulla base del principio di precauzione tenendo anche conto delle conseguenze di natura socio-economica;  
* sostenere un’agricoltura varia e libera da Ogm e assicurare la sovranità alimentare.
Esortiamo le società agro-chimiche a smettere di sfruttare il problema della fame nel mondo per giustificare l’introduzione degli Ogm. L’esperienza pratica smentisce questa fuorviante propaganda, che consideriamo falsa e immorale.
I partecipanti alla 5° Conferenza Europea delle Regioni Libere da Ogm “Food and Democracy” concludono nella sessione finale che:
* l
’agricoltura e il cibo liberi da Ogm sono conformi alla volontà della maggioranza dei cittadini europei;
* una produzione alimentare sostenibile e che non basata sull’ingegneria genetica è la migliore strategia per i coltivatori e i consumatori, oggi come domani.
Siamo grati ai cittadini della Svizzera per aver mostrato all’Europa intera la via da percorrere avendo adottato con decisione democratica una moratoria sulla coltivazione degli Ogm.

21/04/09
La Monsanto fa causa al governo tedesco per il divieto sul mais MON810
Fonte: Reuters GB, Eva Kuehnen
La Monsanto ha annunciato giovedì di aver impugnato il divieto di coltivazione emesso dal ministro dell’Agricoltura tedesco sul mais MON810.
Un portavoce della multinazionale ha dichiarato che esso è “arbitrario” e che viola la legge europea. Gli stati membri, infatti, possono invocare la clausola di salvaguardia nei confronti di una pianta già approvata solo in presenza di nuove prove scientifiche. Tali prove, secondo la Monsanto, non sussistono. L’azione legale è stata presentata dinanzi al tribunale amministrativo di Braunschweig.

18/04/09
Il Ministro dell’Agricoltura tedesco critica il brevetto sui suini
Fonte: Deutsche Welle
Il Ministro dell’Agricoltura tedesco Ilse Aigner ha preso nettamente posizione contro il brevetto concesso dall’Ufficio Europeo dei Brevetti di Monaco su un test di rilevamento genetico destinato alla selezione dei suini.
Il kit per il test dei suini, oggi di proprietà della Newsham Choice Genetics ma originariamente sviluppato dalla Monsanto, consente agli agricoltori di rilevare la presenza di un gene che produce animali dotati di caratteristiche fisiche particolarmente appetibili per l’industria suina e di selezionarli per la riproduzione intensiva.
Il processo riproduttivo implicato, ha fatto notare Christopher Then di Greenpeace Germania, pur supportato da una forma di screening genetico è interamente convenzionale e dunque non può essere brevettato, né tanto meno può essere brevettata la progenie degli animali portatori del gene identificati mediante il kit.
In un’intervista rilasciata al Frankfurter Allgemeine Zeitung, Ilse Aigner ha inoltre dichiarato: “La riproduzione degli animali da allevamento per incrocio e selezione deve restare zona off-limits ai brevetti”. Proseguendo: “Non è accettabile che un’azienda brevetti un animale geneticamente modificato e imponga ai selezionatori il pagamento di royalty per animali che presentano quel particolare gene considerandoli di sua proprietà”.
Sull’onda delle protesta anti brevetto che ha attraversato Monaco lo scorso 15 aprile, anche l’Hesse e la Bavaria, maggiori stati agricoli della Germania, hanno chiesto una moratoria globale sui brevetti rilasciati su piante e animali. La stessa Aigner ha ammesso “l’attuale Direttiva europea sui brevetti può essere fortemente migliorata”.

17/04/09
Argentina: glifosate finalmente all’esame alla Corte Suprema
Fonte: Página12, Darío Aranda

“Chiediamo che la commercializzazione, la vendita e l’applicazione del glifosate e dell’endosulfan siano proibite su tutto il territorio nazionale”. La richiesta è contenuta nel ricorso presentato ieri dall’Asociación Argentina de Abogados Ambientalistas (Aadeaa) dinanzi alla Corte Suprema di Giustizia.
Con un’iniziativa senza precedenti, diretta contro l’emblema stesso dell’attuale modello dell’agrobusiness, l’Ong chiede che il governo accerti in 180 giorni di tempo gli effetti sanitari dei due prodotti agrochimici, dichiara responsabili gli stati provinciali di Buenos Aires, Cordoba e Santa Fe, e chiama in causa la Monsato, società leader del settore e maggior produttore e commercializzatore di glifosate.
“Gli imputati sono il Potere Esecutivo Nazionale e le province di Buenos Aires, Cordoba e Santa Fe (province in cui la Giustizia di prima istanza si è già pronunciata contro le fumigazioni della soia). La Monsanto è citata come terzo soggetto interessato (in quanto “maggior produttore dell’erbicida”)”, chiarisce il documento.
L’azione giudiziaria cita i numerosi studi che hanno dimostrato la nocività degli agrotossici, descrive il funzionamento del modello agrario basato sulla monocoltura della soia e delinea quadri patologici acuti per gli agricoltori colpiti dai danni delle fumigazioni.
La corte non ha un tempo prestabilito entro cui pronunciarsi: può decidere in pochi giorni (come col freno imposto agli smottamenti del terreno nella località di Salta) o lasciar dormire il procedimento.
Il ricorso poggia sulla figura del “danno ambientale collettivo” (danno arrecato a gruppi di persone che dà luogo all’azione giudiziaria di un cittadino o di un’organizzazione del terzo settore) e sull’articolo 41 della Costituzione nazionale. Esso, inoltre, si fonda sul diritto ambientale, che avendo “carattere preventivo e precauzionale, reca come colonna vertebrale della sua esistenza l’evitare, di fronte al dubbio, che si producano maggiori danni alla vita o alla salute delle persone, ciò prima ancora di prendere in considerazione le molte prove esistenti (della tossicità degli erbicidi)”.
Il ricorso chiama in causa a più riprese gli organismi ufficiali: “ […] occorre sottolineare l’inesistenza di un’attività di controllo da parte dello stato, sugli effetti causati dalle citate sostanze sull’uomo e sull’ambiente tutto”. L’azione giudiziaria, contraddistinta dal numero 262/09, chiede un rilevamento delle zone colpite dagli agrotossici, l’identificazione dei danneggiati e l’erogazione di cure mediche adeguate. Essa sollecita, inoltre, dichiarazioni testimoniali da parte di Andrés Carrasco, docente di embriologia, direttore del Laboratorio di embriologia e autore di un recentissimo studio sugli effetti nocivi del glifosate, e del ministro dell’Ambiente.

14/04/09
Anche la Germania vieta la coltivazione del MON810
Fonte: Der Spiegel – Germania

Il ministro dell’Agricoltura tedesco Ilse Aigner ha annunciato lo scorso giovedì che proibirà la coltivazione e la vendita del mais MON810 entro i confini nazionali. Il ministro ha dichiarato di avere legittime ragioni per ritenere che il MON810 “costituisce un pericolo per l’ambiente”. Una posizione, ha aggiunto, condivisa anche dal ministro dell’Ambiente.
Il Mais MON810 della Monsanto è stato approvato dall’Unione europea nel 1998 ed è l’unica pianta geneticamente modificata coltivabile in Germania. Quest’anno il mais gm avrebbe dovuto essere seminato su 3.600 ettari di terra. La coltivazione del MON810 è già stata proibita in altri cinque stati membri: Austria, Ungheria, Grecia, Francia e Lussemburgo.

08/04/2009
Spagna, in piazza contro il mais Ogm
Fonte: Televideo RAI

Migliaia di persone hanno manifestato per le vie di Saragozza, in Aragona (nord della Spagna), contro le coltivazioni di mais transgenico. Ambientalisti e agricoltori chiedono al governo di Madrid di seguire l'esempio della Germania, che ha vietato le colture di organismi geneticamente modificati.                  
La Spagna, con oltre 79 mila ettari di  colture, è il maggiore produttore di Ogm dell'Unione europea. In Aragona è concentrato il 40% delle coltivazioni.



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