Banner_no_viv

Banners



COME SOSTENERCI?
clicca qui

cingliale

Gogodigital Paypal Donation



AcyMailing Module


Iscriviti

    Iscriviti alle newsletter di           Equivita

Vienici a trovare su Facebook


Facebook Image

Seguici su Twitter


Twitter Image


Newsletter giugno 2008

26/06/08
La verità sulla morte delle greggi in Andra Pradesh
Fonte: The HIndu - R. Prasad
Pushpa Mitter Bhargava, biologo molecolare chiamato dalla Corte Suprema a presenziare le riunioni della GEAC (Commissione per l’approvazione dell’ingegneria genetica), ha negato sulla base di documenti ufficiali che il decesso di quasi 2000 pecore avvenuto in Andra Pradesh due anni fa sia stato provocato dall’alta concentrazione di nitriti e nitrati, acido cianidrico e organofosforici nei pesticidi utilizzati per coltivare il cotone.

Una versione dei fatti, che era stata diffusa dalla GEAC allo scopo di sollevare il cotone Bt da ogni responsabilità, ma che è stata facilmente smentita dall’analisi di quegli stessi documenti su cui la Commissione afferma di aver basato il proprio verdetto.

Nella relazione emessa dal Veterinary Research Institute, infatti, si legge chiaramente che i campioni di cotone Bt analizzati non contengono alcuna traccia delle sostanze incriminate e lo stesso dottor Bhargava ha voluto precisare in una lettera alla Commissione che  “nessun pesticida contiene di norma acido cianidrico”.

Una lettera del governo dell’Andra Pradesh dimostra, invece, che, contrariamente a quanto è stato affermato dalla GEAC, la coltivazione del cotone Bt non è stata preceduta da adeguati studi di biosicurezza e, soprattutto, che nessuno studio ha accertato gli effetti del consumo prolungato di cotone Bt sugli animali.

“Dall’analisi dei documenti”, conclude Bhargava, “emerge chiaramente che la sicurezza del cotone Bt non è stata esaminata in modo serio. Ciò costituisce di per sé una valida ragione per sospendere la sua coltivazione fino a quando non si disporrà di dati certi”.


23/06/08
L'industria del biotech all'assalto del Messico
Fonte: CounterPunch, USA – John Ross

Il Messico è stato più cauto di altri paesi dell’America latina nell’aprire le porte alle sementi gm.

Il desiderio di proteggere il mais, qui addomesticato per la prima volta oltre 8000 anni fa, ha indotto agricoltori e ONG a combattere sotto l’egida comune della campagna “Sin Maís no Hay País” e la Commissione di Biosicurezza nazionale (CYBOGEM) a varare sul finire degli anni 90’ una moratoria sulla coltivazione dei cereali gm.

Ciò nonostante, milioni di tonnellate di mais gm statunitense libero da dazi si sono riversate nel paese ogni anno per effetto del NAFTA dando luogo a gravi fenomeni di contaminazione e le multinazionali del biotech sono ora determinate a sfruttare la crisi alimentare attuale per introdurre le prime coltivazioni sperimentali gm.

A marzo la CYBIOGEM ha emanato disposizioni per la coltivazione sperimentale dei cereali trasgenici, e a partire dalla fine di luglio gli agricoltori potranno iniziare a coltivare legalmente mais geneticamente modificato.

Secondo le norme stabilite dai ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura, le coltivazioni gm dovranno essere dislocate in modo da non danneggiare le riserve di mais nativo ma le trasgressioni sono tollerate di buon grado dagli stessi ministeri e perpetrate con la complicità delle corporazioni Monsanto e Syngenta.

Armando Villareal, leader del movimento contadino dello stato del Chihuahua, ha pagato con la vita nell’ottobre del 2007 l’aver denunciato la coltivazione illegale di mais gm in alcune municipalità a maggioranza mennonita, ma il ministero dell’Agricoltura considera “l’esperimento mennonita” un test su campo che permetterà di capire a che distanza può arrivare il polline sospinto dal vento e da altri agenti meteorologici.

La contaminazione, però, è destinata a diventare un fenomeno ancor più pervasivo.

Sull’onda dell’aumento dei prezzi degli alimenti, infatti, il presidente Felipe Calderón ha annunciato l’imminente importazione di milioni di tonnellate di cereali di base (grano, frumento, soia e sorgo). Questi saranno distribuiti dalla Cargill, una corporazione che domina la distribuzione dei cereali in Messico da quando il sistema governativo CONASUPO è stato privatizzato nel 1999 e che si è dichiarata incapace di separare le derrate alimentari contaminate da quelle convenzionali. Poiché Greenpeace ha stimato che il 60-70% di tutte le importazioni cerealicole è contaminato da Ogm, l’impatto sul mais e gli altri cereali nativi sarà enorme.


14/06/08
Il business del biotech cresce ma non decolla
Fonte:
Cox News Service, USA, Bob Keefe

Secondo la società di consulenza Ernst & Young, le entrate dell’industria del biotech e gli investimenti nel capitale di rischio delle società del biotech hanno registrato livelli record lo scorso anno.

Anche il valore delle fusioni e delle acquisizioni attuate nel settore ha raggiunto nuovi picchi (quasi 60 miliardi dollari negli Stati Uniti) perché lo scadere di molti brevetti sui farmaci ha indotto le grandi case farmaceutiche ad accaparrarsi una quantità di piccole società di biotech.

Questa crescita improvvisa, però,  potrebbe preludere a un crollo.

Nonostante le recenti entrate, infatti, l’industria del biotech non ha complessivamente ancora prodotto profitti.

Secondo la Ernst & Young, lo scorso anno il business globale delle biotecnologie ha perso 2.7 miliardi di dollari mentre le società produttrici statunitensi, pur nella loro annata più fortunata, hanno perso 300 milioni di dollari.

Wall Street potrebbe iniziare a stancarsi di tante perdite.

Le stime della Burril & Co relative a quest’anno, evidenziano che mentre le azioni delle grandi società hanno generalmente conservato il proprio valore, gli indici delle azioni delle piccole e medie aziende sono scesi del 16% .

Allo stesso tempo, alcuni clamorosi fallimenti, in particolare quello che ha condotto al ritiro dal mercato dell’antinfiammatorio Vioxx, hanno reso più puntuali i controlli e gli esami per i farmaci biotech e alimentato la resistenza di quanti vedono nel ricorso alla modifica genetica di vegetali e animali un grave pericolo per l’ambiente.


06/06/08
I ministri dell’Ambiente UE concordano: l’EFSA deve essere riformata

Fonte: EuObserver, Belgio – Leigh Philips

I ministri dell’Ambiente UE e la Commissione hanno accolto la proposta di revisione dell’EFSA presentata dalla Francia. Il ministro dell’Ambiente francese Jean-Louis Borloo ha chiarito che essa non porterà alla messa al bando degli Ogm ma ad un riesame della capacità di valutazione dell’EFSA e ad un maggior coinvolgimento degli stati membri nel processo decisionale.

Greenpeace e Friends of the Earth, che a maggio scorso hanno chiesto una radicale riforma dell’Agenzia per la sicurezza alimentare UE definendola impreparata e parziale nei propri giudizi, hanno accolto con soddisfazione la decisione dei ministri auspicando che il processo di approvazione degli Ogm si fermi fino a quando le procedure di valutazione non saranno veramente indipendenti e conformi alle leggi dell’UE.


06/06/08
Studio governativo britannico rileva forti resistenze nei confronti della clonazione animale

Fonte: The Guardian, James Meikle

Una ricerca commissionata dall’Agenzia per la sicurezza alimentare britannica (FSA) rivela che l’opinione pubblica britannica è fortemente avversa alla clonazione animale e preoccupata per il possibile ingresso di prodotti derivati da cloni nella catena alimentare.

I risultati dello studio mostrano che i cittadini “stentano a ravvisare benefici tangibili nella clonazione animale” e temono che il ricorso a questa tecnica riproduttiva sia legato esclusivamente agli interessi finanziari delle società del biotech, dei selezionatori, degli agricoltori e dei rivenditori.

I cittadini sono inoltre turbati dall’alta percentuale di fallimento del “Trasferimento nucleare di cellule somatiche”

che solleva problemi di ordine etico nei confronti degli animali clonati e perplessità sulla sicurezza dei prodotti alimentari da essi derivati.

I partecipanti allo studio temono infatti che carne, latte e uova ottenuti dai cloni possano produrre effetti a lungo termine non identificabili al momento attuale e contestano i metodi impiegati dalle autorità per valutarne la sicurezza.

Generale, infine, è l’auspicio affinché gli enti regolatori vigilino per garantire la tracciabilità dei prodotti clonati immessi sul mercato e che i consumatori siano messi nelle condizioni di compiere scelte informate mediante etichette identificative.


05/06/08
Presto in California la prima legge statale sugli Ogm
Fonte: Genetic Engineering Policy Project, USA

AB 541 potrebbe diventare a breve la prima legge statale della California concepita per proteggere gli agricoltori dai rischi della contaminazione causata dalle colture gm.

Dopo essere stato approvato dall’Assemblea, il disegno di legge ha oggi ricevuto il via libera della commissione Agricoltura del Senato ed è sostenuto da numerose associazioni di agricoltori, organizzazioni ambientaliste e di difesa della sicurezza alimentare.

AB 541 è stato presentato all’inizio del 2007 dal deputato Jared Huffman come un provvedimento organico destinato a risolvere molte delle questioni legate alla contaminazione causata dall’ingegneria genetica, ma sottoposto all’esame della commissione Agricoltura ad aprile ne è emerso fortemente ridimensionato.

Nella sua formulazione attuale, tuttavia, esso ha l’importante merito di proteggere gli agricoltori dalle cause per violazione di brevetto intentate dalle multinazionali del biotech per casi di contaminazione accidentale.

AB 541 stabilisce infatti che “l’agricoltore non è colpevole di violazione di brevetto se non ha acquistato o se non è entrato in possesso consapevolmente della pianta geneticamente modificata”.

Esso, inoltre, prevede che nell’ambito degli accertamenti che seguono a una supposta violazione di brevetto, i detentori del brevetto possano prelevare campioni di colture solo se autorizzati per iscritto dall’agricoltore e solo se accompagnati da un funzionario pubblico che provvederà a raccogliere campioni da utilizzare in una verifica indipendente. Secondo Renata Brillinger, direttore del Genetic Engineering Policy Project, pur essendo un risultato parziale, il disegno di legge muove nella giusta direzione.



Powered by Joomla! 1.6 - Webmaster: Roberto Trozzo