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Newsletter maggio 2008
22/5/08
Possibile class action contro la Bayer per la contaminazione del riso statunitense
Fonte: Forbes, USA
Il giudice federale Catherine Perry deciderà se unificare diverse azioni legali riguardanti il riso gm Liberty Link della Bayer in un’unica class action che comprenderebbe migliaia di produttori di riso in tutti gli Stati Uniti.
La contaminazione di partite di riso statunitense da parte del prodotto della Bayer, non approvato dall’USDA, ha indotto alcuni stati stranieri a bloccare temporaneamente le importazioni di riso dagli Stati Uniti.
Ciò ha chiuso mercati esteri di cruciale importanza e fatto precipitare il prezzo del riso.
Se il giudice Perry dovesse concedere all’azione legale lo status di class action le ripercussioni per l’industria delle sementi gm sarebbero enormi poiché ogni grande società di biotech coltiva colture gm sperimentali in campo aperto.
Secondo gli agricoltori, le aziende produttrici sono tenute a rispondere dei danni economici provocati ogni qualvolta si verifichi una fuga di varietà gm sperimentale con conseguente contrazione dei mercati di esportazione.
Il difensore della Bayer Mark Ferguson ha dichiarato che concentrare dozzine di azioni legali in una sola class action diretta contro il suo cliente sarebbe impraticabile perché coinvolgerebbe qualsiasi produttore di riso abbia fissato un prezzo per il proprio prodotto dopo la contaminazione dell’agosto 2006. Poiché, inoltre, il prezzo del riso è da allora salito alle stelle sarebbe arduo accertare se gli agricoltori sono stati effettivamente danneggiati dall’incidente del Liberty Link.
Di diverso avviso è il difensore di un gruppo di agricoltori coinvolti nella causa. Secondo Don Downing, gli agricoltori hanno subito tutti lo stesso danno poiché essi vendono un bene il cui prezzo è determinato dai mercati mondiali. Il prezzo ottenibile per le derrate agricole è strettamente legato a quelli riportati dal Chicago Board of Trade e i prezzi del riso hanno subito un vero e proprio crollo con l’annuncio dell’avvenuta contaminazione.
Downing non ha rivelato che tipo di danni economici chiederanno gli agricoltori ma secondo Colin Carter, docente di Economia dell’agricoltura all’Università della California, la somma potrebbe essere imponente.
Secondo Carter, quando gli stati europei hanno ridotto le importazioni di riso, i mercati del riso hanno subito uno shock. Tale shock diventa un fattore permanente nella definizione del prezzo di un bene come il riso, perché i trader sanno che l’incidente può ripetersi ancora. “Se c’è uno shock, il mercato lo ricorda e non spreca: è uno shock di tipo permanente”.
15/5/08
Governo brasiliano denunciato per violazione delle leggi internazionali sulla biosicuerzza
Comunicato stampa delle ONG
Sei organizzazioni brasiliane che rappresentano piccoli coltivatori, consumatori, movimenti ambientalisti e per i diritti civili hanno emesso oggi una denuncia contro il governo brasiliano per inadempienza verso il Protocollo di Cartagena.
Il governo brasiliano è accusato specialmente di non aver adottato le misure necessarie a salvaguardare la grande biodiversità del paese e di non aver commissionato studi sull’impatto del mais gm sugli ecosistemi.
La denuncia si basa su dati ufficiali delle agenzie brasiliane per la Salute e l’Ambiente che hanno criticato la decisione con cui il governo ha autorizzato la coltivazione commerciale del mais gm.
Le organizzazioni chiamano in causa anche l’inazione dei governi federali colpevoli di non aver vigilato sulla coltivazione clandestina di Ogm e di non aver provveduto alla chiara etichettatura dei transgenici nonostante la decisione adottata al MOP3 preveda, ogni qualvolta sia possibile, l’obbligo di identificare tutti i carichi di esportazione contenenti Ogm.
Il documento è stato presentato a un membro della Commissione per l’attuazione del Protocollo durante la Quarta riunione delle Parti del Protocollo (MOP4) di Bonn. La Commissione dovrà analizzare i documenti ricevuti e notificare al governo la violazione delle norme commessa.
Questa è la prima denuncia sporta nell’ambito del Protocollo. Secondo le organizzazioni firmatarie, il comportamento del Brasile mette a rischio l’intero pianeta perché lo stato è una nazione con megadiversità e un grande esportatore di cereali.
8/5/08
Comunità rurale del Sudafrica si oppone ai i brevetti sul geranio e alla biopirateria
Fonte: African Centre for Biosafey (http://www.biosafetyafrica.net/portal/)
La comunità di Alice, in stretta collaborazione col Centro Africano per la Biosicurezza e col sostegno di tre organizzazioni europee, ha impugnato due brevetti europei concessi alla società tedesca Schwabe Pharmaceuticals. Entrambi i brevetti si basano su due specie di geranio (pelargonium) che crescono in aree selvagge del Sud Africa.
Gli abitanti di Alice, piccolo centro della Provincia del Capo orientale, utilizzano da tempo immemore le tinture ricavate dalle piante di pelargonium sidoides e pelargonium reniforme per curare infezioni e malattie dell’apparato respiratorio tra cui la tubercolosi. Sulla base delle conoscenze elaborate nel tempo dalla comunità, la Schwabe ha prodotto dalle stesse radici vegetali uno sciroppo noto come Umckaloabo per il trattamento di affezioni respiratorie come la bronchite e per comuni tossi e raffreddori. Presentato come unico rimedio naturale africano, l’Umckaloabo è il ventesimo farmaco più venduto in Germania e frutta alla casa farmaceutica profitti colossali.
L’azione intentata dalla comunità di Alice contesta il furto di sapere tradizionale, lo sfruttamento lavorativo dei locali utilizzati per la raccolta delle materie prime necessarie alla preparazione dello sciroppo e lo sfruttamento della pianta ormai giunta quasi all’estinzione. La comunità chiede la revoca dei brevetti, il risarcimento per lo sfruttamento illegale del loro sapere tradizionale e il ripristino delle specie locali a beneficio delle generazioni future.
I due brevetti detenuti dalla Schwabe sulla pianta riguardano rispettivamente il metodo di estrazione utilizzato per produrre la tintura e l’uso esclusivo del pelargonio per la cura dell’AIDS e delle malattie ad esso collegate.
Le attività della Schwabe violano la Convenzione sulla Biodiversità delle Nazioni Unite di cui il Sud Africa è firmatario sin dal 1995.
7/5/08
Agenzia per la sicurezza alimentare UE nell’occhio del ciclone mentre la Commissione discute sugli Ogm
Fonte: Friends of the Earth Europe, Belgio, comunicato stampa
Il rinvio di tre controverse colture gm all’esame dell’Agenzia per la sicurezza alimentare UE disposto oggi dalla Commissione europea è per Friends of the Earth e Greenpeace un’evidente attestazione di sfiducia nel sistema europeo delle autorizzazioni.
L’Autorità per la sicurezza alimentare europea (EFSA) dovrà ora riconsiderare la sua precedente opinione sulla sicurezza della patata geneticamente modificata Amflora tenendo conto delle obiezioni sollevate da istituzioni scientifiche internazionali del calibro dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), dell’Istituto Pasteur e dell’Agenzia europea per i medicinali (EMEA).
La patata gm prodotta dalla Basf contiene un gene che le conferisce resistenza ad alcuni antibiotici di notevole importanza per la salute umana e animale.
L’EFSA dovrà inoltre riconsiderare la propria precedente valutazione di sicurezza su due mais geneticamente modificati per produrre il proprio pesticida.
Nonostante il divampare della controversia scientifica sulla sicurezza degli Ogm, l’EFSA ha inizialmente emesso parere positivo per entrambe le varietà salvo ammettere poi di non disporre degli strumenti per valutare, come previsto dalla legge, gli effetti indiretti e a lungo termine da essi provocati.
La stessa Commissione ha riconosciuto il mese scorso che l’EFSA impiegherebbe due anni per sviluppare la capacità necessaria a valutare gli effetti indiretti e a lungo termine provocati dagli Ogm.
Greenpeace e Friends of the Earth auspicano una riforma radicale dell’agenzia UE affinché i pareri da essa emessi sul delicato tema della sicurezza dei transgenici siano scientificamente fondati e imparziali.
Secondo Marco Contiero di Greenpeace : “Il risultato dell’odierno dibattito della Commissione è una netta attestazione di sfiducia nei confronti dell’EFSA. La domanda è quante volte ancora Barroso sia disposto a ignorare prove scientifiche e la pubblica opinione pur di ottenere la decisione desiderata. Chiedere all’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, a corto di fondi e inadeguata com’è oggi, di valutare per la terza volta la sicurezza delle tre colture è come mettere una volpe a guardia di un pollaio”.
6/5/08
Previsto per metà luglio il voto dei ministri UE sull’importazione di cotone gm
Fonte: Reuters, Jeremy Smith
I ministri dell’Agricoltura europei potrebbero decidere entro metà luglio se consentire l’importazione di una varietà di cotone gm da utilizzare come ingrediente alimentare e nei mangimi.
Il cotone, noto come LLCotton25 e sviluppato dalla tedesca Bayer CropScience, è stato modificato per resistere a un certo tipo di erbicida e non sarebbe coltivato in Europa.
Lo scorso febbraio una Commissione di esperti nazionali non è riuscita a mettere insieme i consensi necessari secondo il complesso sistema di voto ponderato dell’UE ad approvare o respingere la richiesta presentata dall’azienda per una licenza di importazione, generalmente valida per 10 anni.
Secondo quanto stabilito dalla legge, la Commissione UE ha pertanto rigirato il dossier ai ministri che dovranno adottare un decisione entro tre mesi. In mancanza di un accordo la Commissione avrà diritto ad approvare automaticamente l’autorizzazione. Prima della pausa estiva si terranno tre riunioni ministeriali sul tema il 19 maggio, il 23 e 24 giugno e il 15 luglio.
6/5/08
Agricoltori indiani chiedono la messa al bando degli Ogm in India
Fonte: Thailandian News, Tailandia
Centinaia di agricoltori provenienti da 15 diversi stati si sono radunati davanti al Jantar Mantar martedì per protestare contro le colture gm e raccogliere il sostegno del deputato Murli Manohar Joshi del Partito del Popolo Indiano (BJP), che ha paragonato i danni causati dalle colture bt all’agricoltura indiana al flagello della tubercolosi.
Joshi ha fatto notare che la comunità agricola nazionale non è stata in alcun modo rappresentata nella Commissione che ha deciso del destino delle colture gm in India, mentre Wall Mart e Monsanto, maggiori beneficiari di una loro eventuale immissione in commercio, hanno pesantemente influenzato il corso delle trattative.
Mentre resta irrisolta l’emergenza economica, ambientale ed umana innescata dal cotone bt, l’India potrebbe essere il primo paese al mondo ad autorizzare l’immissione in commercio di un prodotto gm destinato al consumo alimentare umano: la melanzana Bt. Ma Yudhvir Singh del sindacato degli agricoltori indiani (Bharatiya Kisan) nota:
“L’India produce già melanzane in abbondanza. Siamo il secondo produttore mondiale di melanzane. Il lancio commerciale di questo nuovo prodotto transgenico gioverà solo alle multinazionali a tutto discapito della salute dei cittadini”.
Nel corso della manifestazione una rappresentazione teatrale ha ammonito gli agricoltori sui rischi della coltivazione
degli Ogm.
4/5/08
Le zanzare guerriere gm non saranno liberate a Pulau Ketam
Fonte: The New Straits Times, Malesia
Il Ministro della Salute non consentirà il rilascio di zanzare gm a Pulau Ketam, Selangor, nel tentativo di combattere il dengue.
Il Ministro Datuk Liow Tiong Lai ha dichiarato che il Ministero condurrà un altro studio per trovare altre vie di effettuare la ricerca condotta dal Institute of Medical Reserch (IMR) e da una società in parte di proprietà dell’Università di Oxford.
Lo studio prevede l’immissione nell’ambiente di maschi di zanzara Aedes Aegipty portatori di un gene killer affinché si accoppino con zanzare Aedes femmine. I test di laboratorio effettuati lo scorso anno hanno dimostrato che il metodo può servire a uccidere le zanzare Aedes. Solo le femmine di zanzara di questo tipo possono trasmettere il virus del dengue.
Le ONG ambientaliste, tuttavia, temono che il rilascio delle zanzare gm in natura possa alterare gli ecosistemi provocando danni maggiori di quelli causati del dengue.
Il Ministro della salute ha fatto notare che i casi di dengue registrati tra gennaio e aprile di quest’anno sono diminuiti del 23 per cento rispetto a l’anno scorso e ha sottolineato il ruolo svolto dai cambiamenti climatici nell’aggravarsi di malattie che sono comuni in Malesia (malaria, dengue e leptospirosi) e si verificano abitualmente durante le inondazioni auspicando l’adozione di misure di prevenzione e di controllo.
5/05/08
Dal Belgio primo stop agli agrocarburanti
Fonte: Greenpeace Belgio
I ministri dell’Ambiente e della Salute belgi hanno respinto la richiesta di autorizzazione presentata dal Vlaams Instituut voor Biotechnologie (VIB) per la coltivazione sperimentale di alberi di pioppo transgenici a Gent.
Gli alberi dovevano essere modificati per produrre meno lignina e facilitare la produzione di agrocarburanti.
La decisione dei due ministri è stata salutata con entusiasmo da Greenpeace che nel rilascio sperimentale dei pioppi gm ha visto un’anticamera per la loro definitiva commercializzazione.
Natacha Adam della campagna “Agricoltura durevole” ha commentato: nel negare l’autorizzazione, i ministri hanno dato prova di coerenza. Produrre agrocarburanti utilizzando gli Ogm significa voler risolvere un problema ambientale creandone un altro. Il ricorso agli agrocarburanti non fa che nascondere la necessità di ridurre il numero di chilometri percorsi e di utilizzare auto a più basso consumo energetico. Una risposta credibile ai cambiamenti climatici passa attraverso la messa in questione delle nostre abitudini di consumo”.
Nel quadro dei Printemps de l’Environnement e dei laboratori qui organizzati sul tema degli Ogm, Grennpeace ha chiesto una moratoria sulle colture gm e una valutazione globale delle problematiche ambientali, socio-economiche ed etiche ad essi legate. La decisione dei ministri di oggi sembra andare nella direzione auspicata dall’ONG ma il Vlaams Instituut può ancora ricorrere in appello.
2/5/08
Ridotta a un “pezzo di carta” la legge per la protezione speciale del mais
Fonte: La Jornada, Messico – Alejandro Nadal
E’ noto che la Legge di Biosicurezza per gli Ogm (LBSOGM) del Messico è un provvedimento fatto a uso e consumo delle corporazioni che promuovono la tecnologia. Esso, però, ha avuto il merito di riconoscere la necessità di tutelare in modo speciale il mais nativo dal rischio della contaminazione da Ogm prevedendo disposizioni apposite e più restrittive.
La prima spiacevole sorpresa sopraggiunge però con il Regolamento della legge. Lungi dal descrivere le modalità con cui sarà effettivamente attuata la tutela del mais, il provvedimento elude la questione e stabilisce in uno strano articolo conclusivo “che il regime speciale per la tutela del mais si conformerà alle disposizioni giuridiche di biosicurezza stabilite dall’autorità”. Il regime di tutela speciale del mais, cioè, non è coperto dal Regolamento e la palla è rinviata ai ministeri di Ambiente e Agricoltura (rispettivamente Sagarpa e Semarnat).
Sagarpa e Semarnat presentano quindi i termini del loro accordo ma sin dal primo punto ci capisce che l’intento non è proteggere la più importante coltura del paese ma semplicemente garantire l’ordinata e regolare concessione di permessi per l’immissione del mais gm nell’ambiente.
Più grave è che l’accordo dei due ministeri è illegale perché la facoltà regolamentare di una legge federale di interesse comune come quella sulla biosicurezza spetta al solo titolare del potere esecutivo federale e non può essere demandata ai titolari del ramo amministrativo. In altre parole, spiega Alejandro Nadal de La jornada, “la protezione accordata da qualsiasi legge federale di interesse pubblico, non può essere abbassata consentendo che sia regolamentata a livello di accordo amministrativo. La protezione del mais non può essere erosa in questo modo”.
L’accordo è pertanto non solo illegale ma può configurarsi come reato penale. L’articolo 420 ter del Codice penale prevede una pena di 9 anni di carcere per chi contravvenendo a quanto stabilito dalla normatività applicabile immetta nell’ambiente Ogm che alterino o possano alterare negativamente gli ecosistemi naturali.
In questo caso la “normatività applicabile” è una legge federale di interesse pubblico e il suo regime di protezione speciale per il mais. Degradare tale mandato a livello di accordo amministrativo comporta la responsabilità amministrativa e penale di funzionari di vario livello, dai titolari del Ministero fino ai membri della Commissione Intersegretariale di Biosicurezza.
Sagarpa e Saramat hanno passato il segno: il loro accordo illegale toglierà validità alle licenze concesse sotto la sua protezione. La beffa di un accordo fittizio sarà considerata reato e i ministeri saranno chiamati a pagarne le conseguenze giuridiche.