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Newsletter luglio 2007
20/07/07
Il glifosato causa problemi nutrizionali nelle piante
Fonte: Studio di Gunter Neumann - Hohenheim University, Stuttgart, Germania
E’ opinione comune che il glifosato, erbicida altamente diffuso, sia facilmente degradato e assorbito dal suolo e sia pertanto innocuo per l’agricoltura.
E’ possibile dimostrare, tuttavia, che questa conclusione è errata e pericolosa per gli agricoltori, in quanto precedenti valutazioni del rischio non hanno adeguatamente considerato il comportamento del glifosato nella rizosfera.
Gli esperimenti effettuati con soluzioni nutrienti, rizhobox e vasi provano che il glifosato, dopo essersi rapidamente trasferito dai rami alle radici, viene immesso nella rizosfera ove permane il tempo necessario per stablizzarsi e danneggiare piante non bersaglio.
Un esempio di effetto collaterale riguarda l’inibizione della capacità di assorbimento di nutrienti come il manganese, lo zinco, il ferro e il boro, tutti coinvolti nei meccanismi di resistenza alle malattie propri delle piante.
Il trasferimento del glifosato dalle piante bersaglio a quelle non bersaglio (ad esempio dall’erba agli alberi di un frutteto) lascia prevedere un aumento del numero delle malattie delle piante, specialmente su terreni poveri di micronutrienti (fenomeno già denunciato negli Stati Uniti). Per preservare la salute delle piante e del terreno, chiediamo che l’uso del glifosato come erbicida agricolo sia sottoposto a una nuova valutazione.
Per leggere lo studio: http://www.greenfingers.com.au/702-R%F6mheld.pdf
17/07/07
Non passa la super patata Ogm, ma l’UE la vuole ugualmente
Undici i paesi contrari, in primis l'Italia. Ma l'ultima parola spetta alla Commissione Ue. Che vuole approvare la coltivazione e insiste: «È sicura al 120% e sarà destinata solo a usi industriali»
Fonte: Il Manifesto – Alberto D’Argenzio
La superpatata transgenica Amflora della Basf non è stata approvata dai 27, ma la bocciatura di ieri potrebbe diventare una promozione domani visto che i voti contrari non sono stati sufficienti a derubricare il tubero della multinazionale tedesca dall'agenda e dai campi europei. I meccanismi comunitari prevedono infatti che ora spetti alla Commissione prendere la decisione definitiva sulla possibilità o meno di coltivare questo controverso prodotto.Il problema è che Bruxelles non sembra avere dubbi: ‘La patata è sicura al 120%’ ha detto Barbara Helfferich, portavoce del commissario all’ambiente Stavros Dimas.
Per leggere la notizia:http://www.europass.parma.it/page.asp?IDCategoria=553&IDSezione=0&ID=123674
09/07/07
Ecco la prima cellula sintetica
Nei laboratori dell’Università Roma 3 creata dal nulla una forma vivente primordiale
Fonte: Galileo
La ricetta si compone di pochi ingredienti: 37 enzimi, lipidi e altre molecole per la sintesi delle proteine, più un pugno di geni Gfp (green fluorescent protein). Ma certo il risultato non è altrettanto banale: la realizzazione della prima cellula primordiale creata dal nulla, ripercorrendo “dal basso verso l'alto” le tappe che hanno caratterizzato la comparsa della vita sulla Terra. C'è riuscito un gruppo di ricercatori italiani del Centro Enrico Fermi dell'Università Roma 3, Roma, coordinato da Giovanni Murtas, come ha raccontato lo stesso scienziato al Convegno di Zurigo "Synthetic Biology 3.0".
Per leggere la notizia: http://www.galileonet.it/news/8668/ecco-la-prima-cellula-sintetica
03/07/07
Slow Food sostiene Josep Pàmies
In Spagna un caso emblematico per la lotta alla diffusione degli Ogm
Fonte: Slow Food
L’associazione internazionale Slow Food sostiene il movimento che si è costituito in Spagna in appoggio a Josep Pàmies, leader del Convivium Slow Food di Balaguer (Catalogna) e agricoltore da sempre impegnato nella difesa del patrimonio agroalimentare e della biodiversità agricola (per leggere l’appello e aderire alla campagna visitare il sito www.freepamies.org). Lo scorso lunedì è stata emessa la sentenza del secondo processo a carico di Pàmies, per il quale l’accusa aveva chiesto 4 anni di prigione e il pagamento di una multa di 50 000 Euro
Per leggere la notizia: http://press.slowfood.it/press/ita/leggi.lasso?cod=3E6E345B112a318B72qis1DB3854&ln=it
01/07/07
Contestata la teoria dei geni, sguardo più rigoroso sul biotech
Fonte: The New York Times, Denise Caruso
Il business mondiale delle biotecnologie, stimato a 73,5 miliardi di dollari, potrebbe presto doversela vedere con una scoperta che mette in discussione i principi su cui è stato edificato.
Il mese scorso, infatti, un consorzio di scienziati ha pubblicato i risultati di uno studio che contesta la visione tradizionale del funzionamento dei geni. L’impegnativa impresa, durata 4 anni, è stata coordinata dallo statunitense National Human Genome Research Institute e realizzata da 35 gruppi di esperti appartenenti a 80 diverse organizzazioni mondiali. Con loro sorpresa, i ricercatori hanno scoperto che il genoma umano potrebbe non essere dopo tutto un ‘insieme ordinato di geni indipendenti’ in cui ogni sequenza di DNA è legata a una singola funzione, come la predisposizione al diabete o alle malattie cardiache.