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critica direttiva
CRITICA ALLA DIRETTIVA EUROPEA 98/44
Perchè la direttiva europea 98/44, che consente la
Brevettazione di piante ed animali geneticamente modificati e di parti del corpo umano, soprattutto alla luce degli ultimi eventi internazionali, non può essere recepita
A) ASPETTI GIURIDICI
Premessa:
questi punti riguardanti l'illegittimità delle direttiva si ritrovano anche, insieme a numerosi altri, nel ricorso presentato alla Corte Europea da Olanda, Italia e Norvegia (La Norvegia, in virtù degli accordi economici che la legano alla UE, ha potuto intervenire anch'essa nel ricorso):
Aspetti giuridici:
1) La base giuridica della direttiva è errata: si tratta dell'articolo 100A del Trattato della UE, che riguarda soltanto ciò che attiene al commercio ed all'industria, mentre la brevettabilità della materia vivente riguarda anche e soprattutto la salute, l'ambiente, l'agricoltura, la ricerca.
2) La Convenzione Europea sui Brevetti (CEB) non è stata rispettata. La necessità di una "armonizzazione" (citata nella relazione introduttiva della 98/44) non può essere addotta, in quanto il recepimento della direttiva, se avvenisse, renderebbe la legislazione europea molto meno armonica di quanto non lo sia con la CEB.
3) Non sono state rispettate molte altre importanti Convenzioni Internazionali: tra le altre:
la Convenzione sulla Biodiversità di Rio de Janeiro ('92),
la Convenzione sulla Bioetica, del Consiglio d'Europa ('96),
la Dichiarazione in difesa del Genoma Umano dell'Unesco (5/11/'97), fatta propria dall'Assemblea Generale dell'ONU (10/12/'98) ed inserita nella Dichiarazione dei Diritti Umani, ecc. ecc.
4) Va detto anche che la direttiva 98/44, lungi dal favorire le industrie europee, come si vuol far credere, le penalizzerà, in quanto aprirà il mercato anche in Europa, come nei paesi in via di sviluppo, alle multinazionali straniere
B) CRITICA DELLA DIRETTIVA 98/44:
Premessa:
L'Europa ha ricalcato una legge degli Stati Uniti (ripresa anche dal Giappone), che si basava su:
1) un grave errore interpretativo della Corte Federale degli USA, che nel 1980 concedeva per la prima volta nella storia dell'umanità il diritto di brevetto su di un essere vivente: un batterio (ma entro poco un'azione legale sarà promossa contro l'Ufficio Americano dei Brevetti) Questo primo errore è stato il grimaldello che ha consentito alle grandi "corporations" chimiche americane, valendosi delle nuove conquiste della scienza (modifica del DNA) di ottenere i brevetti su tutto il vivente (escluso il corpo umano, ma non le sue parti) e di trasformare la materia vivente in "bene privato".
2) Un'azione illegittima del FDA (Food and Drug Administration, organo di controllo americano sui cibi e sui farmaci). Con un'azione legale contro il FDA, la "Alliance for Biointegrity", ONG statunitense ha ottenuto i documenti che dimostrano come il FDA (oggi per questo sotto inchiesta) abbia disatteso il parere dei suoi stessi scienziati, che mettevano in guardia sui rischi dei cibi transgenici ed abbia mistificato l'informazione su di essi per consentirne la commercializzazione senza i dovuti controlli.
In Europa però:
3) non può essere riconosciuta la brevettabilità della materia vivente del pianeta (che ha sempre costituito materia di "scoperta" e non certo di "invenzione") in quanto parte di un bene collettivo inalienabile.
4) Inoltre, la diffusione del cibo transgenico non può essere autorizzata, senza che i dovuti controlli sull'ambiente e la salute siano preventivamente stati effettuati, .
Critica della Direttiva 98/44:
La brevettazione della materia vivente ha come fine e come conseguenza immediata la vasta diffusione di Ogm nel pianeta. Evidenzieremo dunque sia i danni derivanti dalla brevettabilità del vivente sia quelli derivanti dalla diffusione di Ogm. Oggi questa diffusione riguarda in modo particolare il settore dell'agricoltura, e dunque in modo particolare la sicurezza alimentare di tutti noi.
1) I presunti vantaggi delle colture biotecnologiche (aumento della produttività dei terreni e riduzione dell'impiego di sostanze chimiche in agricoltura) si sono rivelati inesistenti: gli effetti (risultanti da studi condotti presso le università statunitensi su 8.200 siti sperimentali) si sono rivelati esattamente opposti. Vi è infatti:
a) riduzione della produttività dei terreni (alla quale si aggiunge un notevole aumento dei costi di produzione, essendo le colture transgeniche le più costose esistenti);
b) forte aumento (da 2 a 5 volte) dell'impiego di sostanze chimiche , in particolare dei glifosati (rivelatisi cancerogeni in recenti studi scientifici, Cancer, 4/99).s
2) Le attuali conoscenze scientifiche (come denunciano gli appelli di numerosissimi scienziati di tutto il mondo), a causa della complessità delle relazioni tra le diverse parti del genoma ed anche a causa della fluttuazione dei geni all'interno del genoma, non consentono di prevedere gli effetti del trasferimento di un gene da una specie all'altra. Questo mette dunque a rischio:
a) la salute: vi sono rischi nell'assunzione di cibi transgenici: aumento di allergie, trasmissione della resistenza agli antibiotici all'intestino umano, intossicazione da sostanze tossiche impreviste prodotte dalla nuova molecola, eventuali danni dai virus usati per il trasferimento dei geni, eventuali danni derivanti dal consumo di prodotti di animali nutriti con vegetali transgenici, ecc. ecc. Vi sono rischi anche di danni diretti dovuti alle coltivazioni transgeniche: va segnalato il forte aumento di sostanze chimiche in agricoltura (glifosati), già citato al punto precedente, determinato dal fatto che il 70% delle piante modificate attualmente in uso sono modificate per resistere agli erbicidi, dunque consentirne un uso illimitato.
b) l'ambiente: le caratteristiche immesse nel nuovo organismo si possono trasferire agli organismi circostanti (come già avvenuto con la resistenza ai diserbanti), creando piante infestanti; le tossine introdotte nella pianta modificata per distruggere gli insetti predatori possono distruggere specie non nocive (esempio: la farfalla monarca), possono creare il fenomeno di resistenza, assai difficile da combattere, nell'insetto nocivo (come sta avvenendo ovunque negli US con il mais Bt e la piralide), ecc. ecc. Gli equilibri naturali possono in mille modi risentire dell'introduzione nell'ambiente di un Ogm, che non ha subito il vaglio delle lunga selezione naturale nei millenni.
3) Poiché vengono favorite alcune poche specie vegetali di maggiore interesse per le aziende detentrici dei brevetti, sarà fortemente ridotta la preziosa biodiversità.
4) Il brevetto sulla materia vivente (che deve essere riscosso anno dopo anno perché copre tutta la discendenza dell'organismo brevettato) impedisce all'agricoltore di riseminare il prodotto del suo stesso raccolto e consente a poche industrie di avere il monopolio sulle risorse genetiche del mondo intero. Il danno sarà gravissimo per tutti i paesi in via di sviluppo, che dopo essere stati defraudati delle loro ricchezze genetiche senza alcun riconoscimento ("biopirateria", ancora in atto) si vedranno costretti a pagare i brevetti su ciò che essi stessi hanno scoperto e conservato.
5) Il brevetto sulle parti del corpo umano previsto dalla direttiva consente la privatizzazione di quanto costituisce una conoscenza indispensabile per il progresso della scienza (ad esempio i geni umani), e crea enormi problemi già oggi negli US (dove si parla da lungo tempo di rivedere la legge, contestata dai principali istituti di ricerca, come il NIH, National Institute of Health, che si sono autoimposti di non richiedere più brevetti di questo tipo, dal '96 - Nature 12/96 ). Va rilevato che il brevetto sulla clonazione dell'embrione umano concesso di recente dall'Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) applicava le norme della direttiva.
6) Il brevetto sulle parti del corpo umano espropria i legittimi proprietari dei loro diritti su di una parte del loro stesso corpo.
7) Con il brevetto sulle parti del corpo umano (e dell'embrione umano, che la direttiva non esclude né dalla brevettabilità né dall'utilizzo nella ricerca scientifica) verrà stravolto il concetto stesso di "dignità della vita umana".
Conclusione:
La brevettazione degli Ogm darà a poche multinazionali il controllo di tutto quanto attiene alla vita sul pianeta e ci coinvolgerà tutti in quello che è stato definito "un esperimento senza ritorno, su scala mondiale, che rappresenta il maggiore rischio che l'uomo ed il pianeta abbiano mai conosciuto."