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APPELLO DA 170 SCIENZIATI, MEDICI ED ESPERTI DELLA SANITA' IN FAVORE DEL CONTROLLO DELLE APPLICAZIONI DELL'INGEGNERIA GENETICA

 

Aprile 1995

Introduzione

1. Questo è un appello di scienziati e medici per favorire la ricerca ed il controllo sull'ingegneria genetica e per chiedere una moratoria che proibisca, per il momento, la commercializzazione di organismi geneticamente modificati (OGM) nella produzione alimentare.

Raccomandiamo vivamente che ogni prodotto di tipo nuovo sia sottoposto a controlli altrettanto nuovi al fine di valutare i nuovi rischi.

2. La crescente commercializzazione di prodotti derivati dall'ingegneria genetica preoccupa sempre di più l'opinione pubblica, che si interroga sulle conseguenze sanitarie, ecologiche, sociali ed economiche delle nuove biotecnologie. Questa preoccupazione, se si considera l'industria delle biotecnologie nel suo insieme, è scientificamente fondata. Quanto ai controlli sulla salute, l'ambiente e l'inquadramento giuridico, questi sono insufficienti nei paesi sviluppati e inesistenti in quelli in via di sviluppo.

3. L'espansione rapida delle nuove biotecnologie nei paesi in via di sviluppo è avvenuta senza che i poteri pubblici potessero dotarsi delle competenze necessarie e dei mezzi sufficienti per valutare, monitorare e regolamentare correttamente l'ingegneria genetica e le sue applicazioni. Si tratta di un aspetto particolarmente preoccupante.

Carenze scientifiche

4. Il riduzionismo di certi principi fondamentali dell'ingegneria genetica viene attualmente messo in discussione e gli scienziati sono ancora lontani da un'interpretazione complessiva del funzionamento dei genomi.

5. Uno di quesiti principi fondamentali postula che ogni carattere di un organismo sia codificato in uno o più geni stabili, di modo che il trasferimento di un gene comporterebbe semplicemente e unicamente, ovvero sempre, il trasferimento del carattere corrispondente. E' una rappresentazione molto parziale che non tiene conto, per esempio, delle interazioni complesse di serie di geni. Questo riduzionismo genetico estremo è anch'esso oggi fortemente contestato, perché evita di prendere in considerazione le interazioni complesse tra i geni e il loro ambiente.

6. Inoltre, l'immissione di un gene in un ambiente nuovo può provocare una concatenazione di eventi imprevedibili che possono rivelarsi pericolosi, in particolare per la salute umana e per l'ecosistema. Il trasferimento di un gene ad un altro ospite comporta la destabilizzazione dei meccanismi di controllo del gene in questione. Esposti a delle destabilizzazioni, questi meccanismi possono diventare inefficaci. E' per questo che in molti casi è impossibile prevedere le conseguenze del trasferimento di geni da un tipo di organismo ad un altro.

7. Una tale previsione è aleatoria non solo per via della complessità inerente ad ogni organismo, ma perché, oltretutto, i genomi di tutti i tipi di organismi sono fluttuanti - composti di elementi mobili - di modo che il gene trasferito può mutare, trasporsi o ricombinarsi all'interno del genoma o anche trasferirsi a sua volta in un altro organismo o in un'altra specie. In questo modo, la stabilità degli organismi e di conseguenza, quella degli ecosistemi, può essere messa in pericolo.

8. E' particolarmente allarmante il fatto che una volta rilasciati, senza tracciabilità, nell'ambiente naturale o fuggiti dal loro ambito di confinamento, gli OGM - per esempio piante, microorganismi, insetti e pesci - possono sfuggire al controllo. Alcuni possono migrare, mutare ulteriormente, moltiplicarsi in modo incontrollato, con conseguenze impossibili da valutare.

Rischi ecologici, sanitari e sociali

9. Anni di ricerche condotte sull'ingegneria genetica e sugli organismi geneticamente manipolati hanno stabilito la loro utilità in alcuni casi particolari e la loro potenziale nocività per la salute umana e per l'ambiente in altri. I rischi ecologici dell'applicazione dell'ingegneria genetica all'agricoltura includono la possibilità che delle piante transgeniche diventino nocive e danneggino l'ecosistema. Alcune piante manipolate per produrre o tollerare delle sostanze tossiche come i pesticidi, possono avvelenare gli organismi sbagliati. Altre piante, modificate per trasportare dei virus o dei frammenti di virus, possono favorire al comparsa di nuovi virus, possibili responsabili di nuove malattie. Inoltre l'ingegneria genetica costringe allo sviluppo delle monocolture e contribuisce così all'impoverimento della diversità della produzione agricola.

10. La diversità delle forme di vita è alla base della stabilità ecologica, stabilità già compromessa, soprattutto dall'industrializzazione e dall'urbanizzazione generalizzati e dalle pratiche dell'agricoltura intensiva. L'introduzione di OGM nell'ambiente rischia di perturbare gravemente i meccanismi naturali che governano sia l'evoluzione, sia la stabilità ecologica.

11. I rischi per la salute umana sono notevoli, pari ai benefici ottenuti grazie all'utilizzazione di alcuni prodotti farmaceutici derivati da OGM. Ma questi OGM erano utilizzati in ambienti confinati. Alcuni OGM sono ottenuti mediante l'introduzione di virus o di vettori di transposoni artificialmente rinforzati per essere meno simili alla loro specie di origine. Dato che i virus e i transposoni possono provocare delle mutazioni, i vettori rinforzati potrebbero essere mutageni e divenire cancerogeni per gli umani e gli animali. Inoltre la presenza di geni alieni negli OGM, possono favorire la creazione di metabolismi nuovi. In questo modo alcuni alimenti di uso corrente modificati dall'ingegneria genetica potrebbero diventare pericolosi.

12. Le persone soggette ad allergie di origine alimentare potrebbero essere esposte a rischi maggiori, perché alcuni alimenti di uso corrente diverrebbero allergenici per via delle manipolazioni genetiche.

13. Ai rischi ecologici e sanitari va aggiunta la forte probabilità che delle nuove colture biotecnologiche si sostituiscano a quelle tradizionali. Questa sostituzione avrà conseguenze sociali ed economiche drammatiche per i paesi in via di sviluppo e per una gran parte degli agricoltori dei paesi industrializzati.

14. Le implicazioni etiche e culturali prospettate dalle nuove biotecnologie sono considerevoli. L'alterazione, la manipolazione e la proprietà del vivente riguardano anche l'ambito morale. L'espansione delle nuove biotecnologie prende in contropiede il genere umano, che si rivela essere in ritardo per rispondere alle sfide etiche e culturali che si pongono.

Lacune in materia di sicurezza

15. Malgrado la crescita esponenziale delle nuove biotecnologie, le infrastrutture di ricerca e di insegnamento in materia di biosicurezza, studi d'impatto dell'ingegneria genetica e messa in opera di misure di sicurezza, sono ancora largamente carenti. La disciplina comunitaria che non obbliga all'etichettamento sistematico dei prodotti derivati da OGM, impedisce il minimo indispensabile in materia di sicurezza alimentare: la tracciabilità dei prodotti. Se ci saranno dei problemi sarà difficile scoprirli e impossibile ritrovare quei prodotti derivati da OGM responsabili. Delle intere filiere saranno coinvolte.

16. Per il momento, l'insegnamento e la ricerca in ambito scientifico sono squilibrati al punto di escludere o smantellare delle discipline o degli approcci complessivi, che sono a volte più pertinenti. Al tempo stesso, la mancata valorizzazione di queste ricerche ha fatto sì che fossero sistematicamente sottostimate.

17. Le cognizioni scientifiche di cui disponiamo attualmente non ci permettono di anticipare o di prevedere in anticipo con certezza il comportamento e gli effetti degli OGM. La dinamica dell'ecologia mette in atto tutte le gamme di comportamento complesso tipiche dei sistemi, che implicano processi di accoppiamento, di interazione e di retroazione. Da qui la difficoltà intrinseca di fare previsioni e la necessità di osservare un'estrema prudenza quando si tratta di trarre anche le benché minime conclusioni.

18. Invece, le commissioni incaricate di valutare i rischi si pronunciano in favore di una costante semplificazione delle procedure nazionali e internazionali, quando invece i primi risultati scientifici hanno mostrato che il flusso dei geni, i comportamenti di insetti impollinatori e i metabolismi di prodotti tossici seguono regole complesse. Questi ultimi rischiano in particolare di concentrarsi negli ecosistemi attraverso la catena alimentare. Più le ricerche vanno avanti, più ci dimostrano che è necessario continuarle prima di disseminare nell'ambiente gli OGM e i loro derivati difficilmente identificabili. Anche nei paesi industrializzati, l'individuazione degli OGM commercializzati non è garantita sistematicamente. Il principio di precauzione ("In caso di rischi di danni gravi o irreversibili, l'assenza di certezza scientifica non deve essere presa a pretesto per ritardare l'adozione di misure per prevenire il degrado dell'ambiente", dichiarazione dei capi di Stato, Conferenza di Rio, giugno 1992) dovrebbe, al contrario, essere la regola in tutte le attività che fanno ricorso all'ingegneria genetica.

19. Queste lacune sono tanto più gravi in quanto certe conseguenze nocive degli OGM potrebbero manifestarsi solo dopo diversi decenni.

Oggi, lo studio degli OGM considera solo un orizzonte temporale di pochi anni.

Un organismo dichiarato sicuro nel breve periodo, può a lungo termine rivelarsi pericoloso. Casi di questo tipo non mancano nella letteratura scientifica.

20. Il problema si apprezza in tutta la sua dimensione al momento del trasferimento delle applicazioni commerciali degli OGM, in particolare verso alcuni paesi in via di sviluppo, dove le strutture giuridiche e scientifiche in questo settore sono ancora più deficitarie.

Raccomandazioni

21. La situazione attuale dell'ingegneria genetica nella ricerca applicata è inquietante. Le raccomandazioni che seguono si rivolgono alle organizzazioni nazionali e internazionali, chiedendo loro di assumersi le proprie responsabilità, in considerazione del fatto che i controlli e la sicurezza sono una necessità imprescindibile, che deve tradursi in scelte politiche e disposizioni normative.

Oggi accade il contrario: si va verso una semplificazione delle procedure invece di andare verso una regolamentazione più stretta.

22. I governi e le organizzazioni internazionali competenti devono imporre una moratoria delle applicazioni commerciali degli OGM e della loro disseminazione libera nell'ambiente e nella produzione alimentare, sostenuta da una ricerca alla quale sia lasciato il tempo di giungere a delle conclusioni. Una procedura di immissione sul mercato deve essere prevista per gli OGM come accade già per i medicinali.

23. Si dovrà approfittare di questa moratoria per portare avanti uno studio approfondito dei rischi e per sollecitare il parere della comunità scientifica sui criteri di valutazione e sui controlli da effettuare. La moratoria consentirà anche di completare la comprensione degli effetti dell'ingegneria genetica e di valutare correttamente il suo impatto, creando le condizioni per compiere le scelte politiche nazionali sulle questioni socioeconomiche, etiche e sanitarie. A questo fine, risorse supplementari dovranno essere destinate alla valutazione scientifica e oggettiva delle conseguenze dell'impatto socioeconomico dell'ingegneria genetica e di quelle sull'ambiente e sulla salute umana.

24. Si devono prevedere diverse modifiche del quadro normativo. In Francia, l'indipendenza dell'expertise e il suo carattere di contraddittorio devono essere stabiliti per decreto. Le procedure di nomina dei rappresentanti delle associazioni dei consumatori, delle associazioni di tutela dell'ambiente e delle associazioni di categoria degli agricoltori vanno rivedute.

25. Per i paesi in via di sviluppo, i governi e le agenzie intergovernative, incluse quelle delle Nazioni Unite, devono concentrarsi in modo particolare sulle implicazioni ecologiche, sanitarie e socioeconomiche delle nuove biotecnologie. Si dovranno adottare delle misure per prevenire i loro effetti catastrofici, specialmente sulle comunità rurali. Dovranno essere adottati d'urgenza programmi per preservare la biodiversità agricola nel terzo mondo e studiare il potenziale delle pratiche tradizionali al fine di promuovere un'agricoltura più variata.

26. Il principio di precauzione, contenuto nella Dichiarazione di Rio dei capi di Stato, deve essere applicato a tutte le politiche e attività riconducibili all'ingegneria genetica ed essere integrato nell'Accordo sull'applicazione di misure sanitarie e fitosanitarie, allegato all'Accordo dell'Organizzazione Mondiale del Commercio.

27. I governi dovranno istituire dei registri ufficiali di tutti i progetti di ricerca applicati e delle attività a impatto sociale relative all'ingegneria genetica che includano la messa in circolazione passata e presente di OGM, nonché stabilire dei sistemi di monitoraggio.

28. Deve essere compilato un inventario mondiale degli OGM messi in circolazione e l'informazione deve essere resa accessibile a tutti i paesi.

29. Deve essere messo in opera un sistema internazionale di allarme sulle possibili conseguenze nefaste degli ODG.

30. Gli attuali investimenti in termini di risorse finanziarie e umane e di infrastrutture a beneficio delle nuove biotecnologie devono assolutamente essere estesi a tutte le discipline biologiche in modo da stabilire un equilibrio nell'insegnamento e nella ricerca in biologia. Questo consentirà degli approcci più complessivi, senza trascurare quelli che potrebbero contribuire a delle soluzioni alternative ai problemi sociali contemporanei.



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