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COMUNICATO EQUIVITA

13.03.2014

LA BATTAGLIA CONTINUA

 

 

- Quale membro della coalizione "Liberi da Ogm", 

- quale primo promotore in Italia, nel 1997,  della campagna contro la brevettabilità del vivente e l'uso improprio delle biotecnologie, e 

- quale prima Ong ad avere interposto un ostacolo importante a chi in Friuli si era attivato per autorizzare le semine di Ogm, ottenendo all’ultimo la cancellazione della conferenza Stato-Regioni programmata per il 28.01.2010 (vedi comunicato Equivita riportato alla fine di questo testo e altri successivi comunicati su <equivita.it/index.php/it/comunicati>)

il Comitato Scientifico EQUIVITA (già CSA, Comitato Scientifico Antivivisezionista) sostiene con forza l'intervento della Senatrice Sel de Petris di opposizione al ricorso presentato al TAR del Lazio per aggirare il decreto del luglio 2013 e per dare il via alla semina degli Ogm in Italia.

 

Il Comitato Scientifico EQUIVITA sostiene  il comunicato di Greenpeace e Liberi da Ogm. Insiste nel raccogliere l’adesione di tutti alla nuova battaglia in una guerra - che ci ha visto fino ad oggi vittoriosi - contro chi insiste nel favorire gli interessi commerciali di pochi a spese dell’ambiente e della salute di tutti.

 

La semina eventuale degli Ogm non solo va contro il volere della grande maggioranza degli italiani, ma può causare danni irreparabili - per l’inquinamento genetico che sempre ne deriva - alle colture biologiche, all'agricoltura di qualità, a tutto quanto fa del patrimonio naturalistico e agricolo italiano una ricchezza insostituibile per l’Italia e per il mondo intero.

 

TESTO del COMUNICATO di ieri che Equivita sostiene:

 

Comunicato Greenpeace e "Liberi da Ogm" : STOP ALLA PRIMAVERA TRANSGENICA Roma, 12.03.14 –

 

Un ricorso al TAR del Lazio rischia di annullare il decreto interministeriale del luglio 2013 che vieta in Italia la semina di Ogm.

Per fermare questa minaccia, otto associazioni appartenenti alla Task Force* per un’Italia Libera da Ogm presentano al Tar del Lazio un atto d’intervento a sostegno  del Governo e dei tre Ministeri competenti contro il ricorso presentato da un agricoltore friulano.In prima linea, a difendere i terreni agricoli nazionali dalle semine di mais geneticamente modificato sono AIAB, Associazione Nazionale Città del Vino, Coldiretti, Federbio, Fondazione Univerde, Greenpeace, Legambiente e Slow Food insieme con i dicasteri dell’Agricoltura, dell’Ambiente e della Salute.

Dall’altra parte l’agricoltore che - dopo aver seminato e raccolto mais Mon810 in Friuli nel 2013 - ha presentato ricorso al Tar del Lazio per chiedere l’annullamento del decreto stesso.In vista della pronuncia del Tribunale amministrativo che avverrà il prossimo 9 aprile, le otto associazioni  hanno depositato in questi giorni, insieme con i ministeri e la senatrice di Sel Loredana De Petris, un intervento ad opponendum al ricorso presentato contro il decreto.

Il rischio di semine OGM nella prossima primavera – avverte la Task Force - deve essere affrontato con la massima urgenza perché potrebbe compromettere l’intero comparto agricolo italiano.Se il TAR dovesse, infatti, accogliere il ricorso, è probabile che già dai giorni successivi verranno effettuate semine incontrollate di mais Mon810 in diverse regioni d’Italia. Un colpo durissimo per il nostro Paese. La coltivazione di OGM, infatti, può avere ricadute molto pesanti per le produzioni agricole e alimentari italiane basate sull’identità e il legame con il territorio d’origine, vanificando tutte le azioni portate avanti finora per tutelare il nostro “Made in Italy” e compromettendo l’intera filiera del biologico, perché dove si semina OGM la certificazione per la produzione biologica rischia di decadere a causa dei livelli di contaminazione genetica che si determinano.La stessa Task Force, che agisce in rappresentanza di milioni di italiani, ha inviato, sul tema, un appello al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, perché il governo sia pronto per qualsiasi evenienza e faccia di tutto per evitare il vuoto legislativo.

Tutto ciò anche in vista del prossimo Expo 2015 dedicato, appunto, ai temi della nutrizione. Un evento al quale il nostro paese deve presentarsi come leader di un nuovo modello di agricoltura e alimentazione, fondato sulla biodiversità, sulla sostenibilità, sulla giustizia sociale, sulla qualità: valori che non possono convivere con l'agricoltura OGM.Per tutti questi motivi, le associazioni della Task Force per un’Italia Libera da OGM si sono schierate a fianco dei tre Ministeri. E’ doveroso per difendere la volontà della maggioranza degli agricoltori e gli interessi di milioni di italiani che sono a favore di un’Italia libera da OGM. * Task Force per unItalia libera da OGM: Acli • Adoc • Adiconsum • Adusbef • Aiab •  Amica • Associazione per l’Agricoltura Biodinamica Assoconsum • Campagna Amica • Cia • Città del Vino • Cna Alimentare • Codacons • Coldiretti • Crocevia • Fai • Federconsumatori • Federparchi • Firab • Focsiv • Fondazione Univerde • Greenaccord • Greenpeace • Lega Pesca • Legacoop Agroalimentare • Legambiente • Lipu •  Movimento dei consumatori • Movimento difesa del cittadino • Slow Food Italia • Unci • Upbio   Vas * Wwf

 

Contatti:Ufficio Stampa Greenpeace, 06.68136061 int. 203 Federica Ferrario, campagna OGM Greenpeace Italia, 348.3988616



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