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COMUNICATO EQUIVITA
18.02.2016
METTERE FINE AD UN GENOCIDIO
Nel 2011 l’appello dei medici argentini - Medicos de los pueblos fumigados - che solamente oggi, per la prima volta, vengono citati dai grandi media, denunciava l’impressionante numero di malformazioni neonatali, disturbi riproduttivi, neurologici, epatici, di cancri in adulti e bambini, provocati dall’uso irresponsabile e massiccio di glifosate (vedi Comunicati EQUIVITA del 29.7.11 e del 30.7.11, su www. equivita.it).
Essi chiedevano, dall’Università di Cordoba e Rosario (2010 e 2011) di far fronte a tale grave emergenza, la cui responsabilità ricadeva (e ricade tutt’ora) sia sulle Autorità che sulle aziende chimico farmaceutiche (produttrici dei pesticidi e, allo stesso tempo, detentrici dei brevetti sulle piante GM, responsabili di un aumento quadruplo nell'uso di tali veleni).
Comunicato Equivita
28.01.2016
Lo tsunami nella ricerca
Un' onda che da tempo si è formata a largo delle istituzioni è ora sul punto di travolgerle.
Un'onda formata da gocce di progresso, scienza, verità, buon senso ed etica. Un'onda positiva che rischia di sconvolgere il sistema bio-medico e la ricerca, abbattendo l'oscurantismo protratto nei secoli dalla sperimentazione animale.
Quest'onda di cambiamento travolge l'intera nostra società e, a livello scientifico, è rappresentata dall'imporsi - nei più importanti contesti di ricerca biomedica - dei metodi sostitutivi, specifici per l'uomo. Metodi sostitutivi capaci di valutare puntualmente le malattie umane, scansando il fallace modello animale.
MARCIA PER IL CLIMA E CONTRO GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI15GIUGNO 2019 – ROMA MARCIA PER IL CLIMA E CONTRO GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI Il 2035 sarà, a detta di molti scienziati, l'anno del punto di non ritorno; il momento in cui non sarà più possibile invertire il cambiamento climatico in atto. Da allora, potremo solo assistere impotenti alla fine della Terra come l’abbiamo conosciuta fin qui. Abbiamo quindici anni per invertire la rotta in maniera drastica e permettere che su questo pianeta ci possa essere un futuro per la specie umana e le migliaia di specie animali che oggi lo popolano. I governi non solo non stanno prendendo nessuna iniziativa per fermare il disastro in atto, ma continuano a sovvenzionare le attività più impattanti e distruttive, relativamente all’ecosistema. Gli allevamenti intensivi ricevono ogni anno decine di miliardi di euro di finanziamento e sono responsabili del 20% dell’inquinamento che tutti i giorni ammala il nostro pianeta. Come si può parlare di ridurre l’avvelenamento della Terra e fermare i cambiamenti climatici se si continua a destinare risorse economiche pressoché illimitate proprio alle cause di questo disastro? Servono atti concreti immediati. Serve interrompere i finanziamenti pubblici agli allevamenti intensivi per sostenere attività con un impatto ambientale basso o nullo. Esistono migliaia di esempi virtuosi che sono però lasciati ai margini, mentre le risorse economiche provenienti dai governi sono destinate a multinazionali, le cui attività creano inquinamento e devastazione. Esiste, però, anche la responsabilità morale dei consumatori che dovrebbero mettere in atto quei comportamenti virtuosi, atti a ridurre al minimo la propria impronta ecologica. Tra questi, l’eliminazione o la riduzione drastica del consumo di carne è indubbiamente quello in grado di dare più risultati. Vogliamo un futuro per questo pianeta, dove gli esseri umani possano finalmente vivere in simbiosi con esso e con tutti i suoi abitanti. Vogliamo invertire la rotta per far sì che le nuove generazioni possano vivere in un luogo come l’abbiamo conosciuto fin qui. Vogliamo farlo ora perché non avremo altre possibilità. Fermiamo gli allevamenti intensivi, fermiamo il cambiamento climatico! Animal Amnesty chiede a tutte le associazioni che hanno a cuore le sorti del nostro pianeta l'adesione all'iniziativa. E' importante fare sentire forte la nostra voce, affinché i governi assumano decisioni che imprimano una svolta. Evento Facebook https://www.facebook.com/events/2611766768839538/
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