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Quando la cavia è una cavia, la vera cavia siamo noi.
Nei moderni cicli produzione- consumo, ogni tanto si ha la sensazione di venire considerati alla stregua di animali.
In effetti, qualche volta è proprio così.
La sperimentazione animale - sinonimo di vivisezione - trasferisce all'uomo i risultati ottenuti sugli animali a scopo di ricerca. Permette l'immissione sul mercato di nuovi farmaci molto lucrosi per chi li produce. Non tutti sanno, però, che in undici anni solo in Italia sono stati ritirati per inidoneità o perché pericolosi oltre 22.000 prodotti farmaceutici, la cui validità era stata garantita dalla sperimentazione animale. Che non bisognerebbe quindi condannare in quanto crudele, ma perché inutile e dannosa.
La principale difficoltà dell'antivivisezionismo scientifico è proprio far capire che si deve essere antivivisezionisti per tutelare la propria salute; contrariamente all'opinione comune, l'antivivisezionismo basa sulla ragione e non sui sentimenti. Ai sostenitori della vivisezione, questa confusione tra cuore e cervello fa gioco. "Preferite veder morire un topo o un bambino?", chiedono. Ma non vi dicono che, alla somministrazione dello stesso preparato, voi potreste veder morire il topo e il bambino no. Oppure potreste ritrovarvi con un topo in piena forma e un bambino morto.
E' successo migliaia di volte, in maniera certa e documentata. Attestati falsamente scientifici permettono di commercializzare - a che prezzo?- farmaci troppo spesso inutili; o nocivi. L'errore metodologico di base è che la sperimentazione ufficiale avviene su un modello falsificante: l'animale. Quando utilizzando tre specie animali diverse si ottengono tre risultati diversi, prevedere cosa succederà in una quarta specie ci sembra piuttosto difficile; non dimentichiamo che la quarta specie potrebbe essere la nostra.
La pecora non è sensibile all'arsenico. La stricnina non nuoce alla cavia, né al pollo, né alla scimmia. Se Socrate fosse stato un topo, la cicuta non l'avrebbe ucciso.
Non è rassicurante sapere che oggi molti laboratori usano animali transgenici, in cui sono stati impiantati geni umani. E' l'assurda conseguenza di una visione della scienza meccanicista e ottusa, che non tiene conto né della complessità di ogni essere vivente né delle infinite relazioni tra i suoi miliardi di variabili e l'ambiente.
Che i farmaci debbano essere sperimentati sull'uomo è vero, ma soltanto quando sul farmaco siano già state raccolte adeguate conoscenze scientifiche con metodi alternativi: dalle colture in vitro ai modelli matematici. Bisognerebbe comunque farlo solo quando è assolutamente necessario per curare un malato, e solo se questo è informato e consenziente; invece viene fatto su individui sani o su malati ignari, persino in ospedale e senza nessuna tutela legale. L'alibi è che la sperimentazione "è stata già fatta" (sugli animali); con risultati ovviamente conformi alle aspettative di chi li paga, o ne è pagato. Anche a costo di imbrogliare.
Oggi la magistratura sta cercando di far luce su un'industria dell'inganno retta da interessi economici spaventosi, per entità e cinismo; quel che sembra certo, è che la medicina non dovrebbe essere quel che è diventata. Ci sono metodi che - anche se talvolta meno redditizi - devono sostituire la sperimentazione animale al più presto; perché più sicuri; perché scientifici.
Abbiamo poco spazio e nessuna lobby alle spalle; comunque, se ci fate avere il vostro indirizzo vi spediremo altra documentazione. Chi vuole può aiutarci: usando il c/c postale 88922000, intestato al Comitato Scientifico Antivivisezionista, o aderendo a quest'ultimo. Qualsiasi tipo di animale sia l'uomo, ci auguriamo non si comporti come uno struzzo.
Comitato Scientifico Antivivisezionista
Via P. A. Micheli, 62 - Roma 00197
Tel (06) 3220720 Fax (06) 3225370
c/c postale: 88922000
Il Comitato Scientifico Antivivisezionista è promosso dal Fondo Imperatrice Nuda contro la sperimentazione animale e dalla Lega Anti Vivisezione.