SPERIMENTAZIONE ANIMALE
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Nuovo approccio alla ricerca sulla sclerosi multipla
Fonte: Dr Hadwen Trust
Uno studio pilota finanziato dal Dr Hadwen Trust presso l’Imperial College di Londra sta verificando se l’applicazione di una nuova tecnica molecolare può sostituire gli esperimenti animali nella ricerca contro la sclerosi multipla. La sclerosi multipla è una debilitante malattia del sistema nervoso che colpisce circa 2.5 milioni di persone nel mondo ed è al momento incurabile. Gli esperimenti animali su cavie, conigli, scimmie e roditori, con l’induzione artificiale di una patologia nettamente differente dalla reale sclerosi multipla, sono stati di dubbio valore.
Decenni di sperimentazione animale per la sclerosi multipla hanno infatti comportato la creazione artificiale di una malattia nota come Encefalomielite autoimmune sperimentale (EAS), nella speranza che questa potesse costituire un “modello” per lo studio della patologia umana. Con l’EAS gli animali subiscono infiammazione e danni al sistema nervoso che conducono alla paralisi. In casi più recenti vengono utilizzati topi geneticamente modificati, “umanizzati” mediante l’aggiunta o il silenziamento di geni.
Questi esperimenti non solo provocano sofferenza negli animali ma sono di dubbia rilevanza per i pazienti affetti da sclerosi multipla. Le differenze tra la sclerosi multipla umana e l’EAS sono significative e nonostante la pubblicazione di oltre 10.000 esperimenti su animali affetti da EAS, la malattia umana resta poco compresa, i trattamenti sono molto limitati e non è stata ancora trovata una cura. Quel che è peggio, è che alcuni esperti di neurologia temono che la fiducia nel modello animale abbia ritardato la ricerca sulla sclerosi multipla di anni. Per il bene di uomini e animali, è assolutamente necessario passare ad un approccio alla ricerca più avanzato e non basato su esperimenti animali.
Il Dr Hadwen Trust sta finanziando il Professor Daniel Altmann affinché in uno straordinario studio pilota di durata
annuale esegua un’analisi funzionale della risposta immunologica delle cellule T nella sclerosi multipla mediante il silenziamento di geni. Si ritiene che i notevoli danni al sistema nervoso osservati nella sclerosi multipla siano causati dal sistema immunitario del paziente che attacca e danneggia i nervi. Le cellule immunologiche del paziente possono essere ottenute da campioni di sangue e studiate in coltura. In questo nuovo progetto in corso all’Imperial College, alle cellule immunologiche dei pazienti colpiti da sclerosi multipla verrà applicata una nuova tecnica molecolare nota come “knockdown dell’RNA’” Specifici geni delle cellule immunologiche saranno spenti per verificare quali cellule contribuiscono alle risposte immunologiche responsabili della sclerosi multipla. Un approccio completamente nuovo alla ricerca che, se fortunato, potrà sostituire gli esperimenti sui topi gm trattati con knockout e affetti da EAS, attualmente utilizzati per analizzare il contributo dei geni del sistema immunitario alla sclerosi multipla.
Nicky Gordon del Dr Hadwen Trust afferma:
“E’ chiaro che gli attuali cosiddetti modelli animali per la sclerosi multipla non producono i risultati di cui abbiamo disperatamente bisogno per contrastare questa devastante malattia. Gli animali non soffrono di sclerosi multipla naturalmente e la patologia che sono artificialmente indotti a sviluppare in laboratorio è così diversa dalla sclerosi multipla reale che non sorprende i progressi siano stati tanto lenti. Gli scienziati devono al più presto riconsiderare la loro fede nelle tradizionali tecniche basate sul modello animale e volgere lo sguardo invece alle nuove possibilità aperte dai metodi non animali. Questo è il motivo per cui il Dr Hadwen Trust sta finanziando questo studio pilota presso l’Imperial College. Nello studio viene utilizzata una tecnica completamente nuova mai prima applicata alla ricerca contro la sclerosi multipla. Essa è molto promettente e siamo certi che solo sostenendo la più progredita, sperimentale ricerca non animale troveremo il modo migliore per trattare e curare malattie come la sclerosi multipla”.
L’ultimo progetto di ricerca del Dr Hadwen Trust è stato accolto con entusiasmo da Fay Emerson, sostenitore dell’organizzazione e malato di sclerosi multipla.
“Soffro di sclerosi multipla,” ha dichiarato Fay, “e non desidero che siano condotti esperimenti su animali ‘in mio nome’. Ciò in quanto ritengo che la ricerca sulla mia malattia sia stata ritardata molto a lungo da questo metodo datato e inattendibile. Sostengo i metodi non animali promossi dal Dr Hadwen Trust poiché sono più scientifici della sperimentazione effettuata su specie diverse dalla nostra. Ricorrere a test alternativi a quelli non animali non è soltanto più attendibile ma più umano. Se più persone conoscessero la verità sull’inattendibilità della sperimentazione animale e sul pericolo che tali metodi rappresentano per l’uomo, non lascerebbero correre o consentirebbero loro di continuare”.
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