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Cina: crolla il vantaggio offerto dal cotone Bt
Colpa di insetti tradizionali e non di forme mutanti resistenti al Bt

26 luglio 2006

Fonte: Le Scienze online


A sette anni dall’introduzione della coltivazione su vasta scala di cotone geneticamente modificato, i vantaggi economici garantiti ai coltivatori cinesi dal suo uso sono svaniti. Il motivo – come hanno riferito i ricercatori della Cornell University alla conferenza annuale della American Agricultural Economics Association (AAEA) in corso in questi giorni a Long Beach, in California – è che nuovi parassiti stanno aggredendo in maniera massiccia le coltivazioni di cotone Bt.
Il cotone Bt deve il suo nome al gene mutuato dal Bacillus thuringiensis
inserito nel vegetale per fargli produrre una tossina letale per le larve di Helicoverpa armigera, un lepidottero nottuide che rappresenta uno dei più importanti parassiti del cotone. Attualmente il cotone Bt copre il 25 per cento della produzione mondiale di questa fibra tessile.
Dopo sette anni, però, le popolazioni di altri parassiti sono aumentate in misura tale da costringere i coltivatori a irrorare i campi con pesticidi un numero di volte molto maggiore anche rispetto agli standard precedenti all’introduzione del cotone Bt.
Lo studio – il primo che ha esaminato l’impatto economico a lungo termine del cotone Bt – ha mostrato che per tre anni a partire dal 2001 i coltivatori che avevano utilizzato il cotone biotecnologico avevano ridotto di oltre il 70 per cento i consumi di pesticidi, conseguendo un guadagno del 36 per cento superiore a quello dei contadini che erano rimasti al cotone classico. A partire dal 2004, tuttavia, erano stati costretti a tornare a un livello di consumo di pesticidi pari a quello delle coltivazioni tradizionali, con un guadagno inferiore dell’8 per cento rispetto ai concorrenti tradizionali, a causa del maggior costo delle sementi Bt.
Il problema non è legato allo sviluppo di parassiti resistenti al cotone Bt, come all’inizio si era pensato, ma ad altri parassiti che non sono sensibili alla tossina di B. thuringiensis, e che in precedenza erano tenuti sotto controllo dall’uso dei pesticidi ad ampio spettro d’azione.
Secondo i ricercatori l’emergenza di questi parassiti “secondari” potrebbe rappresentare un grave problema per tutti i paesi che utilizzano cotone Bt su larga scala: Cina, India, Argentina e Stati Uniti, anche se in quest’ultimo paese, i produttori che usano cotone Bt sono per contratto vincolati a coltivare un’area ristretta anche a cotone tradizionale, che serva da rifugio per H. armigera e in cui utilizzare pesticidi classici. Una strategia utile a evitare l’insorgenza di mutanti resistenti al Bt, ma anche a ridurre la proliferazione degli altri parassiti.



 
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