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Un cambiamento epocale: Stati Uniti e Europa

Fabrizia Pratesi de Ferrariis *

 

Nel 2004 Luc Montagnier  e numerosi altri scienziati di fama internazionale avevano presentato all’Unesco un appello intitolato “Dichiarazione internazionale sui pericoli dell’inquinamento chimico”. Nelle prime righe del testo vi sono le parole “La specie umana è a rischio” Oggi la situazione è, naturalmente, peggiorata: l’industrializzazione dell’agricoltura, il potere sempre crescente delle industrie chimico-farmaceutiche-biotecnologiche che si infiltrano in ogni settore dell’attività umana e usano strumenti potenti e spesso scorretti o menzogneri di propaganda per vendere i loro prodotti (non entro nella propaganda sugli Ogm …), mettono la nostra salute ancora più a rischio di prima. I risultati sono evidenti con l’aumento dei tumori e delle patologie neurovegetative, il cui legame con i prodotti chimici è rivelato da numerosi studi, ad esempio quello dell’Università di Caen, che dimostra il danno operato sull’organismo umano dal diserbante al glifosate (il cui impiego è esploso con gli ogm, la grande parte dei quali sono modificati per resistere proprio al glifosate, e di conseguenza incentivano l’uso di questo erbicida, che, non a caso è prodotto dalla stessa ditta che ha brevettato i relativi Ogm).

Il progetto di Antidote che oggi premiamo è mirato a dare una nuova dimostrazione di questo legame tra pesticidi e salute umana, ancora più diretto di quanto si potesse supporre, in quanto i pesticidi come il glifosate si trovano oggi nel cibo stesso che noi consumiamo.

 

Ma l’incontro di oggi vuole portare l’attenzione dell’opinione pubblica su di un tema ancor più ampio: gli europei vivono circondati da più di 100.000 prodotti tossici (era questo il numero iniziale dei prodotti che si riteneva dovessero essere sottoposti a controllo), 98% dei quali mai stati testati per i loro effetti sulla salute e sull'ambiente. Statistiche ufficiali della Sanità Pubblica dimostrano che un certo numero di queste sostanze ci espogono ad una vera guerra chimica, che miete centinaia di migliaia di vittime ogni anno in Europa.

 

Approviamo l'iniziativa della Commissione Europea di avere voluto la valutazione di tossicità di questi prodotti, tradotta nel progetto REACH, ma denunciamo come irresponsabile l’elaborato del testo di REACH, che prevede come metodo di base per la valutazione di questa tossicità quello che fa ricorso, come più di un secolo fa, al modello animale. E' infatti dimostrato che i metodi che si basano sullo studio di altre specie viventi non identificano i rischi per l'uomo (Pietro Croce: “Ogni specie può essere modello solo di se stessa”). Essi sono dunque non solo privi di valore, ma anche direttamente responsabili, in Europa, di centinaia di migliaia di vittime.

 

Dunque il progetto REACH – portato a termine nel 2007 e varato nel 2008 - oltre ad essere stato annacquato, nel suo testo, dalle lobby potenti delle industrie chimiche europee (che ebbero il sostegno, nel porvi limitazioni, perfino di Blair, Chirac e Schroeder, i capi di stato delle 3 maggiori potenze europee all’epoca), è stato in qualche modo vanificato dalla lentezza con la quale in Europa si sta facendo strada un nuovo pensiero scientifico, di cui negli Stati Uniti si sono visti già da qualche anno, risultati concreti.

 

REACH andrebbe oggi riscritto, perché si sono verificati alcuni eventi “epocali” dei quali l’opinione pubblica è stata accuratamente tenuta all’oscuro (vedi articolo di Jeremy Rifkin su l’Espresso 15.11.07, il cui titolo originale è “Il più grande avvenimento scientifico dell'anno di cui non avete sentito parlare) e che hanno segnato l’ingresso della tossicologia nell’era moderna (vedi anche “Science”,15/2/08 e “Le Monde”,19/2/08).

 

Ecco alcuni dei maggiori di questi avvenimenti, elencati molto rapidamente:

1)Rapporto del NRC statunitense (luglio 2007): il Rapporto “Tossicologia del XXI secolo: una visione e una strategia” pubblicato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche statunitense (NRC) esce a luglio del 2007. Esso mette l’accento sulla fallacia dei test su animali e sulla necessità di una strategia che possa sconfiggere l’opposizione, data per scontata, del mondo della scienza all’avvento di questa “nuova er

 

Dall’inizio del Sommario del Rapporto:

“Vi sono eventi che, nella storia della scienza, hanno costituito il cardine di un cambiamento storico e hanno spalancato le porte all’avvento di una nuova era. Tra questi, la scoperta della penicillina, quella della doppia elica del DNA (…). Grazie alle straordinarie innovazioni avvenute nella biologia e nella biotecnologia, la tossicologia si sta avvicinando ad un simile evento, di rilevanza epocale (…) Le valutazioni di tossicità passeranno da un sistema basato sullo studio dell’animale ad un sistema basato principalmente sugli studi in vitro”.

 

2) Posizione di “Nature”: La rivoluzione è da lungo tempo auspicata dagli scienziati, sempre più numerosi, dei movimenti antivivisezionisti scientifici, che solo di recente hanno trovato spazio sui mezzi d’informazione accreditati, come “British Medical Journal”, e numerosi altri … ma tra essi va citato soprattutto “Nature” , il più importante di tutti, uscito per ben tre volte  (10/11/05; 9/07/09; 27/08/09) con lunghi articoli ed anche editoriali a favore del cambiamento annunciato, denunciando i rischi derivanti dal metodo di sperimentazione animale.

3) Intesa negli USA, tra NIEHS, EPA e NHGRI (febbraio 2008) per un progetto quinquennale di tossicologia cellulare sulla tossicità ambientale (applicazione delle indicazioni del Rapporto NRC)

Nel congresso dell’Associazione Americana per l’avanzamento delle Scienze (AAAS), le tre più importanti agenzie americane, così spesso in conflitto tra di loro, il National Institutes of Environmental Health Sciences (NIEHS), l'Environmental Protection Agency (EPA) e il National Human Genome Research Institute (NHGRI),  hanno firmato a Boston, il 15 febbraio scorso, un “Memorandum d’Intesa” (MOU), di 5 anni, per lavorare insieme sulla tossicità ambientale, potenziando in tal modo le competenze e le capacità l’una dell’altra. Esse hanno in tal modo dato seguito alle indicazioni del NRC contenute nel Rapporto “Tossicologia del XXI secolo”.

4) Posizione del « Settimo Congresso Mondiale sui Metodi alternativi ed uso degli animali nelle scienze biomediche, totalmente diversa da quella dei precedenti sei congressi (tutti e sei ben poco favorevoli alle nostre posizioni). Le conclusioni del settimo, firmate dai due presidenti del congresso, Herman Koëter e Thomas Hartung, recitano:

 

Nel corso del ‘VII Congresso Mondiale sui metodi alternativi ed uso degli animali nelle scienze biomediche’ di Roma (30.08.09 – 3.09.09) i nuovi importanti sviluppi riguardanti la valutazione del rischio attualmente in corso negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone sono stati accolti dalla comunità animalista e dalla massima comunità scientifica internazionali.

Gli sviluppi citati si prefiggono l’utilizzo strategico dei nuovi strumenti che ci vengono forniti dalla genomica, dalle tecnologie informatiche e dai sistemi di sperimentazione ad alta prestazione (high through-put) per valutare la sicurezza delle sostanze chimiche, ivicompresi i farmaci, i vaccini, gli additivi alimentari, i pesticidi e i prodotti cosmetici.

Questo nuovo approccio, che viene considerato l’avvio di un cambiamento di portata globale nella valutazione del rischio, determinerà una riduzione senza precedenti dell’uso degli animali da laboratorio nei prossimi dieci anni. Ma il cambiamento sarà tale da rendere, con ogni probabilità, il ricorso agli animali da laboratorio del tutto superfluo nel giro dei prossimi 20 anni”.

 

Occorre a questo punto denunciare chi si oppone all'applicazione, anche in Europa, di una tossicologia moderna, per difendere verità scientifiche ormai scadute. Occorre opporsi a chi  rilancia la sperimentazione su animali con nuove leggi (europee o nazionali) che si presentano come “migliorative per gli animali” (magari perché hanno ingrandito le dimensioni delle gabbie o hanno ridotto dell’1% i test da effettuare) ma che in realtà hanno il fine (o comunque ottengono il fine) di rilanciare un metodo d’indagine inaffidabile, funzionale soltanto ad alcuni importanti interessi privati. Sto parlando della revisione della direttiva 86/609 e della revisione della legge italiana 116/92. Entrambe queste due vecchie leggi andrebbero non riviste, ma rifatte radicalmente, iniziando ovviamente da quella europea. Per rendere in tal modo possibile, anche da noi, il cambiamento indicato dal NRC statunitense quale svolta indispensabile per la tutela della salute.

 

In mezzo a tante contraddizioni, in mezzo a tante operazioni commerciali che mettono da parte il bene collettivo più prezioso, la salute, è tuttavia confortante avvertire, almeno in alcune decisioni minori prese qua e là (ad esempio dalla Corte svizzera che vieta al Politecnico di Zurigo gli esperimenti sulle scimmie) un lento evolversi del pensiero, pur se insostenibilmente lento.

Concludo con un immenso ringraziamento ai NOSTRI scienziati indipendenti, precursori da tanti anni del nuovo pensiero, a coloro che come Pietro Croce hanno anteposto a tutto la scienza e la coscienza. A quelli che ci hanno portato ai fantastici progressi di oggi. A quelli che ci hanno messo a disposizione metodi di ricerca rivoluzionari (laddove con i test su animali si potevano effettuare 100 test in un anno, oggi è possibile effettuarne anche 10.000 in un giorno, e tale tempismo è quello oggi necessario per contrastare l’avanzata dei nuovi prodotti e recuperare dati su quelli già in commercio). Mando un mio pensiero di immensa gratitudine a Claude Reiss, fondatore di Antidote Europe, che oggi purtroppo non ha potuto essere con noi.

 

* Coordinatrice Comitato Scientifico EQUIVITA



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