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zanzare che fare conclusioni

“ZANZARE : CHE FARE?”
Metodologie a confronto a protezione della Salute e dell’Ambiente
Sabato 1 dicembre 2007 ore 16,00
Centro Culturale LE FONTANE - Via Garibaldi – Trevignano Romano (RM)


“Conosciamo meglio gli insetticidi di sintesi”
Dott. Maurizio Casarci -
Chimico Ricercatore ENEA - Zea Centro Studi

Nella sua relazione, il Dott. Casarci ha ben evidenziato attraverso la proiezione di video, come le componenti bio-chimiche di queste sostanze di sintesi utilizzate come insetticidi, possono creare vari disturbi agli organismi viventi. Fra l’altro, tali sostanze  (i piretroidi, ad esempio) sono ancora in fase sperimentale, per cui vengono definite genericamente “ moderatamente tossiche” in quanto non sono state ancora sottoposte a prove di tossicità. Conseguentemente vale per loro il detto “ dove colpisce, colpisce ”. In sostanza si vuol far credere che gli effetti che tali sostanze possono produrre sugli animali e l’uomo siano del tutto irrilevanti, ma affermare che non sono nocive per gli animali, uomo compreso, è veramente una falsa informazione.

“Insetticidi, pesticidi e salute dell’uomo”
Dott. Massimo Formica -
Medico Neurologo
Associazione Medici per l'Ambiente (ISDE  ITALIA) - Zea Centro Studi

Il Dott. Formica, ha esordito affermando che non si può più ipotizzare un tipo di sviluppo delle sostanze chimiche (pesticidi, erbicidi, disinfestanti, ecc.) come è fino ad oggi avvenuto. Ma anche il limite di tempo previsto da numerose disposizioni internazionali (20 – 26 anni ancora in produzione !) non è più valido in quanto le proiezioni effettuate dimostrano che il Pianeta non può più sostenere un’aggressione di sostanze chimiche alla stessa stregua di quanto fino ad oggi avvenuto.
Tali sostanze nate a favore dell’uomo sono diventate i killer dell’uomo. I dati delle riviste scientifiche (20.000 riviste scientifiche con 1 milione di articoli l’anno) riportano dettagliatamente le informazioni necessarie  riguardanti la loro tossicità e pericolosità, ma la possibilità di  selezionare i dati è terribilmente legata alla capacità concettuale di cui si dispone. Se una persona ha la possibilità di cercare e trovare i dati, tutto va bene, ma se ciò non accade i dati vengono scrupolosamente tenuti nascosti.
Il Dott. Massimo Formica ha fatto notare come la partecipazione sia essenziale soprattutto oggi in cui esiste la possibilità di visitare dei siti nel web. Quelli più importanti sono collegati alla maggiore associazione statunitense E C A.

Un esempio: in Umbria è stato adottato in agosto un insetticida che fino ai primi di luglio non poteva essere prodotto (oggi rientra fra la maggior parte di quelli in uso). Appartiene a quella sporca dozzina di prodotti contenenti sostanze che agiscono sui sistemi respiratori degli insetti (ma se agiscono sugli insetti che hanno capacità di “riaggiustamento” rapido per via dei cicli di vita brevi, per quale misterioso motivo non dovrebbero agire anche sull’uomo?). Ebbene nella scheda tecnica di questo piretroide ci sono cose persino comiche. Comunque tutte queste sostanze di cui fin qui abbiamo fatto menzione ed altre ancora, vengono definite a concentrazione ipofila , vanno cioè ad accumularsi nei tessuti grassi. Il tessuto grasso più importante è il cervello (67% di tessuto grasso). Quindi viene bloccato non solo il sistema nervoso degli insetti, ma viene fortemente colpito il cervello dell’uomo attraverso un meccanismo che agisce sulla cepicolina. Tant’è che gli effetti di superficie sono quelli che sono legati alla possibilità di crisi respiratorie. Infatti bisogna adottare apposite mascherine, lavarsi bene le mani, le tute, fare attenzione che il versamento sia mantenuto costante ad una temperatura non superiore ai 20 gradi centigradi altrimenti ci potrebbe essere una parte volatile che sfugge al controllo. Ma quello che non viene riportato non è tanto l’effetto sintomatico per un cattivo uso del prodotto quanto, invece, che tali sostanze si fissano sul sistema nervoso centrale, cioè la struttura vitale del tessuto connettivo del cervello, la struttura neuronali, e agiscono in modo notevole nella parte più antica del cervello. Inoltre sono altamente residuali ed hanno perciò un effetto di cumulo.
Se oggi assumiamo una quota 1 di sostanza tossica e l’anno dopo ne riprendiamo un’altra quota 1,  avremo, nel nostro corpo 2 quote di quella sostanza, e così via. Le sostanze accumulate non sono chelabili e non c’è un’altra in grado di eliminarle dal cervello.
Ma la notizia ancora più allarmante è che la modificazione genetica di queste sosta
nze è mirata alla trasmissione genetica dell’alterazione. Se un agricoltore sta usando un insetticida, la sostanza tossica assorbita dal cervello, ci rimane e se farà un figlio, questi avrà una lesione genetica, cioè una modificazione indotta dall’insetticida: un danno generazionale.
Il sistema  nervoso centrale subisce un danno permanente non chelabile (non riparabile), cioè subisce la destrutturazione di carattere immunologico genetico.
Conclusione: la maggioranza delle patologie a carattere neurovegetativo (sindrome demenziale, Alzheimer, Morbo di Parkinson, ecc.) può derivare dall’utilizzo di insetticidi, pesticidi e simili. Alcuni studi parlano dell’incremento dall’autismo legato all’uso di tali sostanze (Bambini della California). Ancora: alterazione del carattere cognitivo, disturbi del pensiero, disturbi del comportamento e questo deve essere tenuto presente quando ci si trova di fronte a situazioni strane con i nostri ragazzi (vedi “ALLARME BAMBINI” nel sito www.infozanzare.info <http://www.infozanzare.info/> ).
I fenomeni da transallergia derivano da sostanze che si collegano fra di loro e hanno come conseguenza diretta la perdita di controllo della possibilità immunologia di eliminare tali tossici. Con assoluta sicurezza tale sostanze producono i danni di cui si è fin qui parlato.
E la cosa assurda è che la responsabilità ricade su chi distribuisce il prodotti anziché su chi li produce. Inoltre nessuno è in grado di dire a distanza di sei mesi quali possono essere gli effetti tossici locali e ambientali. ne tanto meno si parla dei danni.
Siamo di fronte ad un incremento del 14,40% delle forme tumorali ogni cinque anni, e del 9% dei fenomeni allergici. Conseguentemente fra pochi anni avremo un incremento del 100% dei tumori. Quanto viene speso per le sole cure oncologiche è del 2,3% del nostro prodotto lordo, decine di miliardi; spese, mostruose per le cure, mentre la logica vorrebbe che si agisse sulle cause. L’incremento dei tumori e delle allergie è strettamente connesso all’inquinamento dell’ambiente. Chi ha figli, per tutelarne la speranza di vita deve rapidamente muoversi.
Occorre istituire un foro di avvocati per prendere dei provvedimenti contro questi attentati alla salute di tutti noi.

“Disinfestazioni: beneficio o danno?”
Arch. Fabrizia Pratesi -
Comitato Scientifico Equivita

L’arch. Pratesi ha evidenziato che nel 2004, per la prima volta, è stato predisposto un documento presso l’UNESCO intitolato “Dichiarazione internazionale sui pericoli dell’inquinamento chimico” nel quale si richiedeva una regolamentazione di tutte le sostanze chimiche che vengono introdotte nell’ambiente. La Comunità Europea stava già lavorando al progetto, ma i capi di governo di Francia, Germania e Gran Bretagna si sono opposti e tutto è andato all’aria. Di positivo è rimasto che, adesso, con il progetto REACH, viene almeno introdotto un inizio di regolamentazione per tutte le sostanze immesse nell’ambiente, così come già era successo per quelle immesse nell’agricoltura.
Ha riferito che i test sugli animali di laboratorio, non hanno alcuna credibilità e non sono validi né sicuri per l’uomo, ma attraverso tale sperimentazione non si procura alcun danno economico alle aziende perché, qualora il risultato sull’uomo non dovesse produrre alcun effetto pratico, c’è sempre la scusante “ Non c’è da meravigliarsi trattandosi di sperimentazioni su animali”. L’arch. Pratesi si è soffermata anche sul problema delle potenti multinazionali della chimica “Che hanno messo il loro zampino” anche presso i Comuni e la popolazione, con informazioni  a proprio  vantaggio, facendo incrementare in maniera assurda le disinfestazioni (fino a 6 volte nell’arco di due/ tre mesi) e ottenendo il risultato che poiché le zanzare si abituano principi attivi,  c’è necessità di produrne sempre di più forti”.
Questi veleni uccidono gli animali predatori come gli uccelli, le coccinelle, i gechi, le libellule, i pipistrelli, ecc. contribuendo a rendere le zanzare sempre più numerose.
Ha anche riferito di aver constatato di persona che quando vengono effettuate le disinfestazioni aeree, gli uccelli fuggono via e là dove c’era una nidiata  in atto, la stessa muore. “La cosa più spaventosa è, poi, quanto è stato pubblicato nel maggio scorso dall’ESPRESSO riguardante la smisurata crescita del cancro. Occorre, quindi, che tutti i cittadini e i Comuni si mobilitino affinché queste disinfestazioni non vengano più effettuate. Rimanere inattivi è sinonimo di concussione o di totale ignoranza” (sito equivita : www.equivita.it <http://www.equivita.it/>  ).

“Biodiversità: rischi e tutela”
Dott. Raniero Maggini - “
Presidente WWF- Lazio”


Il Dott. Maggini ha sottolineato la problematica che tali disinfestazioni producono soprattutto nel regno animale, dovuta al fatto che non vengono mai presi in considerazione i risvolti esterni come lo spostamento degli animali che possono trovarsi concentrati in zone  specifiche e di colpo vengono aggrediti da queste piogge di disinfestanti.
Se si vuole fare un intervento efficace sulle zanzare, si deve agire sulle larve e non sull’insetto adulto. Quindi le Amministrazioni serie devono predisporre un piano organico di interventi, relazionare con i cittadini e tenere conto delle realtà logistiche del territorio in cui agiscono.”

Il Dott. Massimo Lucani – Sindaco di Trevignano – si è augurato che esistano delle alternative alle sostanze chimiche.  Ha ribadito che essendo l’Amministrazione Comunale  rispettosa delle Istituzioni e delle direttive da que
ste ultime emanate, sia che si tratti di sostanze chimiche o di  medicinali e altro, é inevitabile chiedersi: come è possibile che i vari Ministeri (Salute, Lavoro, Ambiente, Agricoltura, ecc.. ) ignorino i contenuti che il Convegno ha evidenziato?         
Conseguentemente o le etichette (i cosiddetti bugiardini) di questi prodotti contengono delle falsità oppure le cose dette nel convegno sono esagerate. “Come Sindaco e come medico  mi batto per garantire il miglior stato di salute dei cittadini. La prevenzione è la miglior cosa, la terapia viene dopo. Se quanto è emerso da questo convegno è vero, occorre montare una protesta notevole. Conseguentemente, da medico e da Sindaco mi trovo diviso nel prendere delle decisioni dal momento che il “bugiardino” dell’antizanzare mi dice che possiamo stare relativamente tranquilli, non vedo perché no. Quindi occorre unificare queste verità e chiarirci.”
Allora, una privata cittadina, ha pensato di informare i presenti sulle caratteristiche dei
disinfestanti chimici  che il Comune ha utilizzato  nell’estate scorsa, contro le zanzare, nel territorio di Trevignano, e ha letto le relative Schede Tecniche sulle quali era tranquillamente riportato: altamente tossico,  cancerogeno, nocivo per le api, ecc.!

Al sindaco è stato inoltre fatto presente che questa estate è stato inviato l’appello:
“GUERRA CHIMICA ALLE ZANZARE ?…LE VITTIME SIAMO TUTTI NOI”,
ai Ministri della Salute e dell’Ambiente, comunicazione che è rimasta ancora senza risposta ed è stato sottolineato che la partecipazione dei cittadini è essenziale, perché spesse volte gli  addetti alla problematica specifica fanno prevalere interessi personali a quelli della collettività


“Ordinanza per la salvaguardia del Parco di Monte Orlando”
Dott. Felice D’Argenzio –
Assessorato all’Ambiente, Comune di Gaeta


Il Dott. Felice D’Argenzio ha ribattuto al Sindaco che, data l’ignoranza che ancora avvolge l’argomento, ci vuole un po’ di coraggio per prendere iniziative, attualmente, sicuramente impopolari, ma che, quando la popolazione si rende conto che si agisce per il bene di tutti, certe decisioni vengono molto apprezzate. Come è successo a Gaeta: una lettera inviata al Prof. Luigi Campanella, Ordinario di Chimica dell’Ambiente all’Università di Roma e oggi Presidente della Società Chimica Italiana, ottenne la risposta desiderata e cioè il prof. Campanella, sulla base della sua esperienza, confermava la tossicità dei prodotti disinfestanti e condivideva le scelte di non utilizzare gli stessi nel parco regionale sul quale insiste il Comune di Gaeta.
La tossicità dei prodotti disinfestanti non può essere nulla, altrimenti verrebbe messa in discussione la finalità del prodotto. Inoltre le differenze biologiche esistenti sul territorio non garantiscono  sulla specificità dell’intervento. E’ comunque indispensabile esaminare attentamente quanto si emette nell’ambiente avendo riguardo non solo ai dati sulla tossicità ma anche di ecopermanenza, solubilità, sinergismi, ecc.” (vedi “ORDINANZA INNOVATIVA a GAETA” nel sito www.infozanzare.info <http://www.infozanzare.info/> ).
Attraverso la condivisione con la cittadinanza, a Gaeta, sono riusciti perciò ad estendere l’interesse per il divieto di disinfestazioni chimiche, anche ai Comuni di Sperlonga, Formia e Minturno, località ricadenti nel Parco Regionale “Riviera di Ulisse”.

Nel corso dela Tavola Rotonda che è seguita alle relazioni, il Prof. Carlo Consiglio, Zoologo, già Presidente dell'Istituto nazionale di Entomologia pura ed applicata, Docente universitario, e il Prof. Bruno Fedi, Primario Emerito, Oncologo, Anatomapatologo, Docente universitario, sollecitati dal pubblico presente, hanno fornito ulteriori informazioni.

Il Prof. Bruno Fedi, per trenta anni Primario di un grande ospedale, ha risposto esplicitamente alla domanda che si era fatta il Sindaco riguardo alla responsabilità delle Autorità. Durante i lavori sulla legge 116/05 venne inviata al Ministero della Salute una proposta riguardante l’oggetto discusso nel convegno. Senonché risultò che ci sono solo due o tre esperti in tutta Italia che dovrebbero esaminare tutte le proposte pervenute e quindi soltanto il 2 o 3% di queste vengono considerate e,  per la legge del silenzio assenso, dopo circa 60 giorni tutto viene approvato.
La prima autopsia fatta 35 anni fa dal Prof. Fedi rivelò che la morte di una ragazzina di 15 anni era avvenuta per effetto dell’ingestione di uva consumata dalla ragazza durante la vendemmia. Il vigneto era stato trattato con un insetticida organofosforico, come quello che il Comune di Roma ha continuato ad usare, per combattere le zanzare, fino ad un anno fa. Fino a quando, cioè, la Comunità Europea ne ha proibito l’uso essendosi rivelato “tossico” mentre veniva considerato “poco tossico” (ma gli addetti comunali potranno continuare ad usarlo fino ad esaurimento delle scorte!).  
I tumori in Italia sono passati da un incidenza del 2% all’attuale 32/35 %. A Vignanello (VT ) c’è un incidenza del 10% in più per l’effetto dei pesticidi e insetticidi che vengono utilizzati in agricoltura.
Un’altra zona ad altro rischio tumori è la Riviera Romagnola e, caso a sé, la “ Montagnola ” di Bologna che è stata formata da uno strato di detriti tossici e ricoperta di terra ed erba.
La spesa per curare questi tumori si aggira intorno ai 130 - 150 milioni di euro l’anno (260mila miliardi delle vecchie lire).
“Il criterio biologico è nella natura con le sue leggi; l’uomo non le rispetta ed applica le leggi dell’uomo (culturali, sociali, ecc.) che ignorano i principi biologici. Ma tutto quello che l’uomo fa in contrasto con le leggi naturali viene eliminato.
L’uomo cambia, il nostro cervello muta, anche se lentamente, e queste mutazioni servono a conservare la specie, cioè si formano degli individui che riescono a sopravvivere qualunque condizione ambientale venga a verificarsi. Le mutazioni possono avvenire anche per degli infinitesimali fattori che hanno però influenza sull’uomo. Basta un elettrone per determinare i cambiamenti. Immaginiamo cosa può succedere con 2 milioni di tonnellate di insetticidi e 200 mila quintali di pesticidi che vengono distribuiti ogni anno su tutto il nostro Paese. Se poi ci aggiungiamo i disinfestanti per le zanzare possiamo avere un quadro poco confortante sulla salute, sulla discendenza  e sul danno economico, considerando la spesa per le cure  da effettuare.
Le sostanze chimiche nella lotta contro le zanzare non fanno altro che effettuare una selezione dei ceppi e le nicchie lasciate vuote da una specie, saranno subito riempite da altri insetti più resistenti. Si produce, inoltre, l’effetto farfalla cioè una serie di atti concatenati, non raffrontabili fra loro (es: una farfalla subisce un danno nel cielo di Chicago e avviene un aumento dei casi di cancro a Pechino ). Bisogna quindi tener conto delle leggi della natura e considerare i fenomeni in un senso evolutivo e non statico. Occorre una certa previsione di quello che sarà il futuro. Sarà quindi necessaria, una intima condivisione non solo fra i cittadini ma anche con gli Organi istituzionali preposti alla salvaguardia della salute”

Il Prof. Carlo Consiglio ha fatto presente che la zanzara tigre (in Italia già dal 1990 ) non si è estesa su tutto il territorio, ma solo nel settentrione, in Toscana e nel Lazio. Nelle altre zone, secondo ricerche dell’Istituto Superiore di Sanità, non ci arriverà mai perché il clima non è adatto. La zanzara comune, a livello larvale,  popola i chiusini mentre  la tigre, le piccole raccolte d’acqua (sottovasi, secchi, concavità, ecc.). Con i trattamenti nei chiusini si può quindi uccidere la zanzara comune ma non la tigre, per eliminare le larve della quale, occorre eliminare o bonificare ogni minimo deposito di acqua che ristagna da più di 3 giorni.
I trattamenti fatti sulle zanzare adulte, sono assurdi, per ogni tipo di zanzara (in Italia si contano 60 specie), mentre uccidono farfalle, libellule, coccinelle e molti altri predatori di insetti.
Sono state fatte ricerche per capire cosa attrae le zanzare: la temperatura, l’anidride carbonica, l’acido lattico, l’ortenolo, l’acetone, gli acidi grassi a breve catena di atomi di carbonio - acido butirrico, valerianico, caprinico, tutti dall’odore rancido -; sono state fatte trappole usando calzini usati!
Ci sono anche sostanze repellenti che impediscono alle zanzare di avvertire  tali odori, tra le quali la licina che si trova nell’aglio. Consumando molto aglio crudo la nostra pelle “profumata” creerà una barriera tra noi e le famigerate zanzare. Esiste però anche un prodotto all’aglio, il “Mosquito Barrier” che può essere vaporizzato nell’ambiente, anche all’esterno, su grandi superfici. Alcune Amministrazioni comunali lo hanno già adottato.

Ma molti altri sono i rimedi naturali per contrastare le punture estive, primi fra tutti, i pipistrelli. Ognuno di loro, in una notte, riesce a liberarci di 2mila zanzare! Una casetta per pipistrelli, se colonizzano, può rappresentare un valido sistema difensivo ed è l’Università di Firenze a portare avanti tale progetto (http://www.msn.unifi.it/CMpro-v-p-468.html <http://www.msn.unifi.it/CMpro-v-p-468.html> ).

Tra gli altri possibili, rimedi naturali, c’è l’introduzione di pesci larvivori come le gambusie e la tinche:

- le Gambusie, i “Pesciolini delle zanzare”, formidabili divoratori di larve, vanno immessi soltanto in spazi circoscritti e non in acque libere.
Nell’Oasi di Ninfa, i bellissimi giardini in provincia di Latina, con l’impiego delle gambusie, è stato eliminato il 90%  delle zanzare.
Il curatore dei Giardini di Ninfa, il dott. Lauro Marchetti, ha consigliato sia ai cittadini che ai Comuni, di creare dovunque sia possibile, dei laghetti artificiali con le gambusie, vere e proprie trappole per zanzare che contribuiranno a bonificare tutto il territorio circostante.

- le tinche, essendo pesci nostrani, possono invece essere immessi in tutte le acque dolci che possono ospitarli.
Il  Consorzio di Bonifica di Versilia e Massaciuccoli, lo ha fatto nei suoi canali, immettendo 10 mila avannotti di tinca nel 2005, poi altri 10 mila nel 2006, inoltre, con l’aiuto della popolazione, ha approntato 200 casette per pipistrelli. Ebbene, già nel 2007 è stato possibile accertare nella zona la diminuzione di zanzare, l’aumento delle tinche e l’aumento di fenicotteri, con grande soddisfazione di tutti i locali che continuano a partecipare al progetto.

E poi c’è il NEEM, l’”albero medicina”, la pianta sacra dell’India, che in tutte le sue applicazioni è odiato dalle zanzare e dagli insetti in generale ed è impiegato come repellente  per persone e animali,  per abitazioni e giardini.

Il MOSQUITO STOPPER, un sistema meccanico che impedisce alle zanzare l’accesso e l’uscita dai tombini.
A Treviso e a Rimini lo hanno sperimentato ottenendo ottimi risultati: nelle acque, così protette, non è stata trovata neppure una larva di zanzara!
(http://www.scienzaonline.com/ambiente/lotta_contro_le_zanzare.html <http://www.scienzaonline.com/ambiente/lotta_contro_le_zanzare.html> ).


Amici delle nostre estati sono anche gli uccelli insettivori come rondini, capinere, pettirossi ecc. Le libellule, le lucertole, i gechi. Gli anfibi come rane, rospi.
Gli olii essenziali come, geranio, citronella, basilico sacro, cedro, ecc.  
La luce gialla, il filo di rame nei sottovasi, l’aceto con il limone, le gocce di Neem sulle candele, gli incensi e gli zampironi al Neem (in vendita presso le erboristerie), l’estratto di bergamotto, il decotto di menta con foglie di basilico da spalmare sul corpo, ecc. ecc. ecc….  (Vedi RIMEDI nel sito www.infozanzare.info <http://www.infozanzare.info/> ).

Con un po’ di pazienza, conoscenza, ma  anche rispolverando antichi sistemi, insomma, sarà possibile salvarsi dalle punture delle zanzare (che però, non sono sempre dannose, anzi, fanno bene ai reumatismi e alla circolazione!)
Ma la prevenzione rimane la pratica essenziale e non possiamo delegarla solo ai Comuni o alle ASL, perché il più delle volte, siamo proprio noi, con i nostri piccoli depositi di acque domestiche, a determinare la nascita di quelle migliaia di zanzare dalle quali vorremmo essere liberati dalle disinfestazioni.
Rimedi chimici che, in un primo momento, sembrano facili e sbrigativi, possono produrre nel tempo danni irreparabili, non aspettiamo quindi, di dover affrontare  catastrofi che molto spesso si sarebbero potute evitare.

Cerchiamo perciò di essere responsabili e di tutelare, il più possibile, con comportamenti consapevoli ed equilibrati la salute nostra e dell’ambiente che ci circonda, perché:

“Ogni ferita portata al territorio è una ferita inferta all’anima di questo popolo, alla possibilità di tornare ad essere portatore di civiltà.”
( Roberta Ronconi ).  

Comitato Tutela Ambiente Lago

“E’ presto per parlare di come difendersi dalle  zanzare? No, perché per impostare le strategie corrette occorre tempo, e poi…… basta svoltare l’angolo e l’estate è già qui!”



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