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Newsletter giugno 2006

1/6/06

Il cotone Bt al centro di una nuova controversia

Fonte: BDTV, India, a cura di Uma Sudhir

Contadini e pastori del distretto di Warangal, Andhra Pradesh, hanno denunciato numerosi casi di malattia e in taluni casi di morte tra gli ovini, pecore e capre, che hanno pascolato su campi su cui si trovavano resti di cotone Bt. Episodi in tutto simili erano stati riferiti sempre per la regione del Warangal tra febbraio e marzo scorsi. La Monsanto ha dichiarato che prima dell’immissione del cotone Bt sul mercato sono stati condotti studi di biosicurezza su diversi tipi di animali e, a chi obbietta la mancata effettuazione di accertamenti sulle foglie delle piante, replica che la proteina Bt vi è presente in quantità minime e che le capre dovrebbero consumare oltre 24 tonnellate di foglie per raggiungere la soglia di sicurezza di 4.300 mg di tossina Cry 1 Ac per kg di peso corporeo.

Il governo dell’Andhra Pradesh ha ordinato al dipartimento di zootecnica di condurre un’indagine.

2/6/06

Sud Africa: non convince la richiesta di importazione di mais gm della Syngenta

Fonte: Mail & Guardian, South Africa, a cura di Kevin Davie

Syngenta South Africa, sussidiaria della svizzera Syngenta, ha reso noto di aver richiesto l’autorizzazione a importare in Sud Africa una varietà di mais transgenico di proprio sviluppo: il mais 3272. Il mais, arricchito con l’enzima alfa-amilase ricavato da un microrganismo che abita in acque marine profonde, dovrebbe essere impiegato nella produzione di etanolo. La Syngenta non esclude, però, che parte del raccolto originariamente destinato a questo scopo possa essere utilizzato nel commercio internazionale, sebbene in minima parte, e prevede invece fin d’ora che i prodotti derivati del processo di lavorazione del mais transgenico possano essere utilizzati in mangimi e, uniti a quelli ricavati dal mais convenzionale (che pure è richiesto nella produzione di etanolo), possano essere destinati al consumo umano.

Diverse sono le obiezioni sollevate contro la richiesta: la necessità di approfondire la conoscenza del microrganismo impiegato nella variante transgenica, ancora poco noto a causa della sua diffusione in aree difficilmente accessibili e solo recentemente annesso alla catena alimentare umana, la preoccupazione per possibili casi di contaminazione e l’assenza di dati sulla biosicurezza del prodotto in mancanza di qualsiasi indicazione sul Paese di esportazione. Su tutti, infine, il dubbio sull’utilità di fondo dell’operazione se si considera che l’enzima sintetizzato mediante manipolazione genetica è già disponibile sul mercato come prodotto singolo della Diversa Corporation di cui la Syngenta detiene numerose azioni.

La richiesta di importazione è stata effettuata contemporaneamente anche in Europa, Cina e Stati Uniti.

9/6/06

Il Center for Food Safety fa causa alla Food and Drug Admnistration

Fonte: UPI, a cura di Julia Watson/Washington Times, USA

Il Center for Food Safety (CFS) ha avviato un’azione legale contro la Food and Drug Administration (FDA) per indurre il governo a disporre un riesame degli alimenti geneticamente modificati e l’etichettatura obbligatoria per quelli destinati al consumo umano. L’azione è stata avviata a sei anni dalla presentazione di una petizione per una più attenta regolamentazione della diffusione degli alimenti gm ad opera del CFS e di oltre 50 gruppi di ambientalisti e consumatori. La petizione è rimasta finora senza risposta.

9/6/06

USA: gruppo di scienziati dell’EPA realizza studio importante sulla migrazione del polline

Fonte: Corvallis Gazette-Times, USA

Un team di ricercatori che opera nella divisione di Corvallis dell’EPA (Environmental Protection Agency) è stato premiato dall’agenzia per uno studio che documenta la dispersione ad ampio raggio dei geni delle piante transgeniche per effetto dello spostamento del polline. E’ stato infatti scoperto che il polline di una varietà di erba da prato gm, l’agrostide, può viaggiare un minimo di 30 km laddove prima della ricerca si riteneva che la distanza massima percorsa dal polline fosse di circa 2 km e quella media di circa 300 metri.

La ricerca è stata condotta nell’ambito del Gene Flow Project, uno studio che si propone di ricercare metodi per la misurazione e la traccia degli spostamenti dei geni da piante transgeniche a piante selvatiche allo scopo di determinare gli effetti dei geni gm sulle comunità di piante naturali.

14/6/06

Cina: no del governo all’etichettatura obbligatoria

Fonte: The Standard, Hongkonk/China, a cura di Winnie Chong

Il governo cinese ha deciso di non imporre l’etichettatura obbligatoria degli alimenti gm sostenendo che l’assenza di prove definitive sulla pericolosità degli alimenti transgenici per la salute umana non giustifica l’adozione di una misura colpevole di creare un’inutile onere per le società. Il governo emetterà invece linee guide per l’etichettatura volontaria, consigliata nei casi in cui la modificazione genetica determini alterazioni sostanziali della composizione e dei valori nutrizionali dell’alimento o in presenza di sostanze allergeniche. La posizione del governo è stata criticata in quanto non protegge la salute dei cittadini e non tiene conto dell’opinione pubblica, nettamente a favore dell’etichettatura obbligatoria. E’ prevista inoltre una vera e propria pioggia di etichettature ‘al negativo’, ovvero che approfittando delle linee guida di prossima emanazione le grandi corporazioni si affrettino a dichiarare liberi da OGM i propri prodotti.

17-30/06/06
In arrivo la melanzana GM
Fonte: Frontline 23 (12), India, a cura di Dionne Bunsha

Mentre restano da chiarire gli effetti del cotone Bt sulla salute umana e animale la GEAC si avvia a deliberare sulla sperimentazione in campo aperto di una coltura modificata con lo stesso procedimento impiegato per il cotone ma diversamente da questo destinata al consumo alimentare: la melanzana Bt. Secondo quanto assicura la multinazionale produttrice Mahyco la modifica mediante inserzione del gene della proteina Cry1Ac in una cellula dell’ortaggio avrebbe l’effetto di renderlo immune da alcuni insetti nocivi.
La melanzana Bt è già stata sottoposta a studi di biosicurezza, alla sperimentazione in serra e alla sperimentazione in campo aperto ma su scala ridotta. Presentando i risultati di quest’ultimo ciclo di test (che ha interessato 11 aree differenti) la Mahyco ha chiesto di poter procedere alla sperimentazione su vasta scala, fase conclusiva e preliminare alla distribuzione commerciale del prodotto. La GEAC ha risposto aprendo una consultazione con le parti interessate sulla base dei dati presentati dalla multinazionale ma molte sono state le critiche avanzate da associazioni di ambientalisti e agricoltori e da esponenti del mondo scientifico.
Il dottor Pushpa Bhargava, fondatore del Centre for Cellular and Molecular Biology, ha rilevato il conflitto di interessi insito nell’impiego di dati e protocolli forniti dalla stessa società di produzione e auspica l’immediato ritiro dal commercio delle sementi Bt al pari di quanto si farebbe per farmaci difettosi.

20/06/06
La GEAC assolve il cotone Bt
Fonte: The Financial Express, India, a cura di B.V. Mahalakshmi

La GEAC ha stabilito che il decesso degli ovini del Warangal non può essere imputato al consumo di cotone Bt. Secondo alcune fonti, infatti, gli studi nutrizionali effettuati sugli animali presso diversi istituti di ricerca del Paese per una durata complessiva di tre mesi hanno dato esito negativo.  
La RCGM (Review Committee on Genetic Modification) ha stabilito che il DBT (Department of Biotechnology) dovrà farsi promotore di uno studio che faccia luce sull’episodio insieme al locale ospedale veterinario, che test sulla tossicità delle foglie siano incorporati nel protocollo di studi sulla biosicurezza dei prodotti gm e che il caso sia sottoposto all’esame del dipartimento dell’agricoltura del Warangal per un rapporto sulle accuse lanciate dal Centre for Sustainable Agricolture e sui risultati della relazione post mortem.

21/06/06
La NFU (National Farmers’ Union) sulla coesistenza
Fonte: Farmers Weekly Interactive, UK, a cura di Isabel Davies

Il consiglio della NFU (National Farmers’ Union) ha approvato un documento in cui viene illustrata la posizione del sindacato rispetto al tema della coesistenza tra colture biologiche, convenzionali e transgeniche. Il documento, redatto in vista della consultazione che il governo ha intenzione di lanciare a breve sul tema, aderisce al programma sulla coesistenza presentato dalla SCIMAC (Supply Chain Initiative on Modified Agricultural Crops) e considera la coesistenza tra tipologie di colture differenti un fenomeno di natura economica che deve essere disciplinato affinché i diversi settori dell’industria agricola siano in condizione di fornire prodotti in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori. Più specificamente, si pronuncia in favore di una soglia di tolleranza per la presenza accidentale di materia GM da fissarsi allo 0.9% e allo 0.5% per i lotti di sementi.
La Soil Association ha definito allarmante il tentativo di ridurre il tema della coesistenza a tema puramente economico, trascurandone le implicazioni di carattere ambientale ed umano.

22/06/06
Arriva il MAS, Marker Assisted Selection
Fonte: “L’Espresso” n° 24 del 22/6/2006 - traduzione di Mario Baccianini

Su “L’Espresso” n° 24 del 22/6/2006, Jeremy Rifkin presenta una nuova tecnologia che presto soppianterà gli Ogm: “…La nuova frontiera si chiama genomica e la nuova tecnologia agricola, già introdotta nel mercato, va sotto il nome di Marker Assisted Selection o MAS (selezione assistita da marcatori): un metodo complesso per accelerare considerevolmente i processi di selezione tradizionali, destinato a sostituire gli Ogm, secondo un numero crescente di scienziati, che già stanno tracciando mappe e sequenze di genomi delle principali specie coltivate per creare una tecnologia agricola più avanzata. Anziché usare tecniche di combinazione molecolare per trasferire un gene da una specie diversa nel genoma di una pianta coltivata per accrescere il raccolto, renderla resistente ai parassiti o migliorarne le qualità nutritive, gli scienziati ricorrono oggi alla selezione assistita (MAS) allo scopo di individuare le caratteristiche desiderate in altre varietà o in quelle selvatiche di una particolare pianta coltivata, dopo di che le ibridano con quelle attualmente in commercio per migliorarle. Grazie a questa tecnica, la selezione di nuove varietà rimane sempre circoscritta all'inrerno di una singola specie, riducendo in tal modo fortemente il rischio di danni ambientali e gli imprevedibili effetti nocivi sulla salute derivanti dai cibi Ogm….”.
Per leggere l’intero articolo: http://www.equivita.it/RifkinsuMAS.htm

23/06/06
Argentina: risoluzione regola in senso restrittivo la pratica dell’uso propio di sementi GM
Fonte: Latinnews Daily, UK

Secondo la risoluzione approvata dal ministro dell’agricoltura Miguél Campos gli agricoltori saranno liberi di conservare e utilizzare sementi gm ottenute dai raccolti precedenti senza dover richiedere l’autorizzazione dei detentori del brevetto a patto che l’estensione del terreno così coltivato non superi quella della prima semina e che non richieda una quantità di sementi maggiore di quella acquistata originariamente.
La consuetudine, nota come uso propio, è largamente diffusa in Argentina ma è avversata dalle multinazionali in quanto riduce  i profitti derivanti dalla vendita dei prodotti gm. Nel corso degli ultimi due mesi la Monsanto, giunta tempo addietro a richiedere la confisca di carichi di mais destinati all’Europa per non aver ricevuto il pagamento delle royalty imposte, aveva lamentato più volte l’abuso della pratica. La Sociedad Rural Argentina, tuttavia, ha criticato il fatto che il governo abbia emesso il provvedimento in modo unilaterale mentre erano in corso trattative  dirette tra contadini e fornitori.



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