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Giugno- Luglio 2012

 

22 giugno 2012
Il mais Bt della Monsanto è infestato dalla Diatrobica virgifera
Fonte: Fondazione Diritti Genetici
Sopralluoghi e ricerche nella Contea di Cass, USA,  effettuate da entomologi dell’Università dell’Illinois sul mais geneticamente modificato per esprimere la proteina insetticida Cry3Bb1, hanno dimostrato che gli stessi campi sono stati precocemente infestati da coleotteri predatori (circa un mese prima del loro naturale sviluppo).
Il mais Bt era già in coltura da 10 anni ma solo dal 2007 era stato integrato con il particolare tratto genetico insetticida.
Gli scienziati ritengono che la pressione selettiva sia aumentata notevolmente e che a lungo termine sarà necessario prevedere la rotazione del mais con altre colture. Già lo scorso anno un gruppo di entomologi aveva inviato una lettera all’EPA, lanciando l’allarme per la presenza di una vasta popolazione di insetti divenuti resistenti alla proteina in questione.
Inoltre gli esperti nello stesso documento ricordavano che le alternative per combattere tale resistenza, suggerite dall’industria titolare del brevetto, avrebbero aumentato i costi di gestione e il danno ambientale.

13 giugno 2012
La Danimarca non porta avanti la Riforma europea sugli Ogm
Fonte: Fondazione Diritti Genetici
La Danimarca è stata, fino allo scorso 30 giugno, a capo del Consiglio Europeo e ha deciso di terminare le consultazioni tra i Paesi in merito alla Riforma normativa in materia di organismi geneticamente modificati.
Il motivo è semplice: il testo di Riforma era già stato presentato nel 2010 dalla stessa Commissione per consentire ai singoli Membri di limitare o vietare la coltivazione di sementi transgeniche, approvate dall’Unione, solo in caso di non conflittualità con i giudizi sul rischio dell’EFSA.
Lo scorso marzo però il Paese che presiedeva il Consiglio aveva proposto la possibilità, per un Paese dell’UE, di chiedere alle aziende biotech di essere escluso dalle richieste di approvazione dell’elemento.
In quella sede si è raggiunto un accordo traballante, con l’opposizione di una decina di membri, alcuni dei quali non volevano un ritorno alla nazionalizzazione della procedura di autorizzazione.
Le consultazioni si sono così bloccate e la Danimarca ha preferito attendere la fine del suo mandato e passare il testimone a Cipro.

11giugno 2012
Italia: la tossicità del glufosinate ci accompagnerà fino al 2017
Fonte: Fondazione Diritti Genetici
Il potente erbicida della Bayer CropScience, secondo il Ministero della Salute, potrà attendere la scadenza della sua autorizzazione ( fra cinque anni) prima di essere revocato dai nostri campi.
Le colture interessate a tale sostanza sono: la vite, il melo, il pero, l’olivo e agrumi vari; alcuni dei prodotti più importanti del nostro Paese.
Il Ministero italiano lo aveva vietato, in applicazione della Direttiva 2009/2/CE sulle sostanze pericolose, poiché era stato classificato come tossico per la riproduzione e atto a produrre danni ai feti.
La sospensione del prodotto fitosanitario “Basta 200”, a base di glufosinate ammonio, non era però stata approvata dalla stessa Commissione, perché le sostanze già approvate devono attendere comunque l’atto del rinnovo o del riesame.
Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi e Belgio mantengono così nei loro mercati prodotti a base di questa sostanza, opportunamente rietichettati con le nuove prescrizioni sui rischi.
Negli ultimi dieci anni l’utilizzo di tale erbicida ha portato allo sviluppo di piante spontanee resistenti, è risultato tossico per le farfalle e per un certo numero di insetti utili, per le larve di ostriche e vongole e per alcuni pesci d’acqua dolce, nonché per batteri e funghi benefici per il suolo.
I danni alla salute invece sono: neurologici, respiratori, gastrointestinali e difetti nei feti dei mammiferi.
Non sono sufficienti questi dati? Dobbiamo sul serio attendere il primo ottobre del 2017?

18 giugno 2012
Vogliamo gli Ogm sull’etichetta
Fonte: GENET
La richiesta di certificare la presenza di Ogm nell’elenco degli ingredienti di prodotti alimentari è un diritto fondamentale del consumatore e l’Associazione Medica dello Stato dell’Indiana ha voluto garantirlo introducendo una risoluzione all’Associazione Medica Americana (AMA).
La Commissione Referente per la Scienza e le Tecnologie accetterà i commenti dai membri dell’AMA fino al 3 giugno prima di presentarsi al meeting annuale di Chicago con la Camera dei Delegati.
Le due Risoluzioni presentate (508-509) si basano su Regolamenti e Legislazioni Federali già esistenti.
Se la FDA si trova d’accordo sul principio fondamentale della trasparenza sul mercato, lo stesso non vale per la Monsanto che, ovviamente, vedrebbe diminuire il consumo dei suoi prodotti.
Recenti indagini indicano che più del 90% degli Americani vorrebbe esserne a conoscenza.
Il Guardian ci rende noto che a novembre in California si andrà a votare per accettare l'Atto sul diritto  di conoscere la presenza di Ogm negli alimenti.
Questo è un evento di grande rilevanza, non solo perché  lo Stato in questione è il maggior produttore agricolo americano ma anche perché è terzo negli US per popolazione.
Questa prospettiva è altamente allarmante per le compagnie che utilizzano o producono organismi modificati come la Monsanto, la GMA, la Bayer, la Dow e la Sygenta, riunitesi insieme in una Coalizione contro i costi nell'etichettare la presenza degli Ogm.
Questo tema in politica, invece,è uno dei pochi che trova un forte appoggio bipartisan : 89% dei Repubblicani e il 90% dei Democratici sono contrari a cibi geneticamente alterati.
Mentre però in Europa solo il 5% dei cibi li contiene e il loro uso è in netto calo, in America la percentuale è del 70% e avanza.

08 giugno 2012
...E in India, gli Ingredienti?
Fonte: The Times of India
Lo stesso discorso, sulla marcatura degli Ogm tra gli ingredienti,  è da riferirsi per l’India ma in maniera di sicuro più urgente.
In questo Paese la maggior parte del cibo (90%) non è formalmente controllato, anzi spesso non ha nemmeno un package!
Se una notifica della gazzetta, pubblicata dal Ministero per gli Affari per i Consumatori assicura che al più presto entro un mese, la presenza di organismi geneticamente modificati tra gli ingredienti sarà esposta sull’etichetta del prodotto, la preoccupazione non diminuisce.
Greenpeace India trova difficile che questo sia d’impatto per la sicurezza alimentare degli Indiani che hanno poca scelta sul mercato per quanto riguarda i prodotti esenti da Ogm.
Inoltre la notizia non lascia trasparire informazioni sui metodi di controllo né di monitoraggio e se questo verrà applicato sia alle materie prime che ai prodotti lavorati derivati.
Sembra che da gennaio prossimo sarà obbligatorio per tutte le compagnie produttrici di alimenti la marcatura Ogm ma, nel frattempo, da Luglio, per pesi specifici ( dai 10 grammi ad 1 chilogrammo) di prodotti è già in vigore.

03 giugno 2012
In Brasile, gli agricoltori agiscono legalmente contro la Monsanto
Fonte: Agence France Press
Cinque milioni di agricoltori brasiliani hanno deciso di intentare causa al gigante biotech americano Monsanto.
14 anni fa la soia transgenica era entrata illegalmente nel Paese dall'Argentina e oggi rappresenta l'85% della sua produzione.
Il suo uso è stato vietato fino all'ultima decade in accordo con l'EMBRAPA.
Il divieto è ora decaduto.
Lo scorso anno il Brasile è stato il secondo produttore ed esportatore al mondo di soia, dietro gli Stati Uniti.
Piccoli e grandi agricoltori accusano la multinazionale chimica di raccogliere il 2% delle loro vendite.
Dal 2003-2004, la Monsanto ha richiesto ai produttori della soia transgenica di pagare tale percentuale come royalty.
Gli avvocati che li rappresentano dicono che ciò significa pagare due volte le sementi. Non dovrebbe esistere al mondo una legge che obblighi gli agricoltori a versare nuove quote dopo aver già comprato le sementi.
Nel frattempo, durante la causa, l'azienda americana continua a ricevere le royality, dopo essersi già appellata a una corte federale che deciderà entro il 2014 sul caso.
La soia modificata intanto cresce in 17 dei 26 Stati del Paese, la maggior parte nelle regioni del Mato Grosso, Parana e Rio Grande do Sul.
Gli USA hanno perso la loro posizione dominante nel commercio della soia transgenica e in campo sono entrate nuove potenze come: l'India, l'Argentina e la Cina che la utilizzano non solo come cibo ma come olio vegetale e alimento per gli allevamenti animali.
Personaggi importanti si schierano al fianco degli agricoltori, il senatore brasiliano Blairo Maggi ricorda a tutti che il mercato delle sementi non è affatto libero nel suo Paese, sono le stesse multinazionali a forzare i produttori agricoli a piantare principalmente quelle varietà che hanno un margine di profitto per le compagnie.
La senatrice Katia Abreu continua confermando il fatto che il vero problema non è il pagamento delle royalty in se stesso ma piuttosto la mancanza di qualsiasi restrizione contro queste aziende, infatti non solo riescono a determinare l'ammontare economico da raccogliere ma virtualmente anche a dettare quali varietà di sementi debbano essere coltivate.
Inoltre l'EMBRAPA fa notare che a volte procurarsi le sementi tradizionali è più costoso perché sono ormai difficilmente reperibili, ma che in seguito non necessitano di ulteriori spese ( le royalty), oltre, ovviamente, ad essere più salutari per gli esseri viventi e per l'ambiente.

12 giugno 2012
L'UE potrebbe permettere la presenza di basse percentuali di Ogm nel cibo, la Germania si oppone
Fonte: GENET
L'Unione Europea potrebbe approvare, tramite disegno di legge, permessi  di importazioni alimentari destinati all'uomo contenenti basse percentuali di organismi alterati.
Esportatori e produttori europei affermano che regole troppo rigide potrebbero rendere difficoltoso il commercio.
Queste proposte di legge dovrebbero, anzi , essere discusse prima del break estivo europeo per permettere ai legislatori di terminare i lavori entro la fine dell'anno.
Lo scorso anno era già stata approvata una legge similare sulle percentuali per i mangimi animali, quindi  per ora sono i nostri animali  farne le spese.
Intanto, per fortuna aggiungiamo noi, il Ministro tedesco dell'Agricoltura, Ilse Aigner dichiara che si opporrà  alla proposta europea perché i consumatori  vanno tutelati  e la trasparenza degli ingredienti ne risentirebbe.
L'Unione Europea  riconosce a ogni Stato od unione economica l'assoluto diritto al rifiuto di organismi geneticamente modificati.

27 giugno 2012
EFSA promuove la coltivazione della soia della Monsanto in Europa
Fonte: GENET
L'Autorità per la Sicurezza del cibo in Europa (EFSA) ha per la prima volta fornito un' opinione positiva sulla coltivazione della soia RR in Europa.
Il nostro Continente potrebbe essere invaso  da questo organismo ,modificato per essere tollerante agli erbicidi a base di glufosinate, che fino ad ora poteva solo essere comprato come prodotto finito ma non coltivato.
Un dossier legale preparato dalla Testbiotech mostra che questa autorizzazione progettata dall'EFSA violerebbe le normative europee .
La motivazione è semplice: i residui che rimangono sulle piante, spruzzate con l'erbicida, non vengono presi in considerazione nell'indagine sui rischi per la salute umana, questo non solo la rende fallata ma non accettabile legalmente in Europa.
Ludwig  Kraemer , esperto legale UE, fa notare che anche altre autorizzazioni nella Comunità soffrono della stessa deficienza, in particolare in un suo dossier ne richiede una nuova valutazione proprio in base ad un monitoraggio delle piante transgeniche mancante dell'analisi degli effetti cumulativi dei residui degli erbicidi.

11 luglio 2012
Viene confermata la tossicità della tossina Bt, vittime le coccinelle
Fonte: Science Society Sustainability
Un nuovo studio sulla tossina Crylab Bacillus thuringiensis (Bt), presente in molte coltivazioni Ogm tra cui cotone e mais, conferma la sua tossicità mortale sulle larve delle coccinelle ( Adalia Bipuntata).
Ci preme ricordare che in Europa, il mais Mon 810 Bt ( la Monsanto non manca mai) è stato  approvato nella coltivazione, tuttavia viene mantenuto illegale internamente da alcuni Stati, tra cui: Ungheria, Francia, Austria, Germania, Grecia e Lussemburgo.
In questi Paesi infatti test, precedentemente effettuati sulla tossina, l'avevano giudicata pericolosa per la salute umana e per l'ambiente.
Eppure secondo precedenti riscontri, esaminati dai sostenitori dell' Ogm, la Bt uccideva solo farfalle e falene, allo stesso modo di un comune pesticida europeo, davvero rincuorante!
Per fortuna è stato dimostrato non solo quanto sia errato permettere la coltivazione degli Ogm così pericolosi per la salute dei viventi, ma anche quanto possano essere facilmente falsati gli esperimenti sugli insetti.

03 luglio 2012
Il divieto sugli Ogm nella Francia di Hollande continua: piovono critiche dal mondo scientifico
Fonte: GENET
Il Presidente francese François Hollande dovrà affrontare problemi giudiziali per aver deciso di continuare la sua lotta agli Ogm, iniziata dal suo predecessore Sarkozy nel febbraio 2012.
L'ex Presidente aveva inviato in quella data alla Commissione Europea un documento chiamato “Misure di Emergenza”, allegando ad esso i dati che dimostravano i rischi ambientali provocati dalla varietà del mais MON810 della gigante multinazionale Monsanto.
Il mese successivo era stato pubblicato nel Paese un divieto nazionale sulle coltivazioni alterate geneticamente, ma già quattro anni prima il governo francese aveva sospeso tale produzione agricola, provocando una forte contestazione dell' EFSA.
Intanto la nuova Presidenza è già stata fortemente criticata dal CNRS, gli scienziati accusano Hollande di frenare la ricerca, la risposta è: “Produrremo una nostra scienza parallela per prolungare il divieto”.
Nello stesso senso stava lavorando il governo tedesco nel 2009, osteggiato anch'esso dalla sua Commissione per la Sicurezza Biologica (ZKBS).
La nostra speranza è che l'Italia faccia lo stesso per tutelare la nostra salute.

11 luglio 2012
Le proteste contro la Monsanto non vanno in vacanza alle Hawaii
Fonte: GENET
Erano oltre un centinaio a protestare lungo la Kunia Road ad Honolulu il 28 giugno scorso; lo scopo degli organizzatori è quello di fermare la compagnia multinazionale agrochimica che con le sue colture Ogm  sta mettendo a rischio l'agricoltura e la salute dell'arcipelago.
L'utilizzo del defoliante Agent Orange e dell'erbicida Roundup ha già arrecato danni non solo agli allevamenti ma anche alla vita sociale dei contadini mal disposti riguardo i brevetti sulle sementi.
Gli hawaiani rivogliono la loro terra e i loro prodotti locali, la Monsanto attualmente, come ci fa sapere il manager degli affari locali della multinazionale, occupa e utilizza 14-15000 acri del Paese.
Walter Ritte, attivista locale, afferma che la produzione geneticamente modificata non è da considerarsi cibo, così come i contadini assoldati dalla compagnia non devono essere definiti agricoltori.
L' unica soluzione per Ritte è una legge che tuteli il consumatore tramite etichettatura dei prodotti, che simbolicamente rappresenti il sistema democratico della scelta.

04 luglio 2012
I Frankenstein food sbarcano in Europa
Fonte: GENET
Le autorità europee hanno sviluppato una linea-guida di sicurezza sull'introduzione di animali geneticamente alterati, documento precursore per il via libera al loro commercio.
Mute Schimpf, che parla a nome di “ Friends of the Earth Europe”, dichiara che il solo pensiero di mangiare o bere carne, uova o latte geneticamente modificati fa rivoltare lo stomaco agli europei.
Non solo non esiste consenso popolare ma nemmeno i supermercati vorrebbero stoccare e vendere certi prodotti; sanno infatti quanto diminuirebbero le loro entrate.
Non c'è Paese al mondo che autorizzerebbe il consumo di Ogm.
Questo testo darà la possibilità alle aziende biotech di richiedere un permesso per sviluppare la creazione di animali non tradizionali in Europa.
Per questo si utilizza questo termine: “alimenti Frankestein” , perché derivano da essere viventi (maiali, mucche, galline e non solo) che non nascono in una fattoria ma in laboratorio e che non rispettano più il naturale ecosistema.
Non perché le fattorie siano più vicine agli animali, ai loro diritti e al loro rispetto.
Piuttosto sapere che vengono introdotti in natura maschi di una particolare specie di falena del tutto sterili e che  quindi porteranno all'estinzione di tale animale, colpevole di amare le colture di cavolfiore, ci deve far inorridire.
Ancor peggio sapere che la ricerca non ha nessun dato specifico sugli effetti di questa scelta e che inserire pesci e insetti Ogm in natura significa aprire le porte a un danno incontrollabile una volta iniziato.
In Cina gli scienziati lavorano per la produzione di latte più ricco di Omega 3 o senza lattosio già dall'origine, quanto poco ci metterà ad arrivare fin qui?

19 luglio 2012
La California va ai voti per la legge sull'etichetta Ogm, chi la sostiene e chi si oppone
Fonte: GENET
Se la California, stato americano che influisce notevolmente su tutti gli altri appartenenti agli USA, avrà un'etichettatura che informa il consumatore sui prodotti che contengono Ogm, lo decideranno i cittadini in un referendum.
I milioni spesi per organizzare campagne pro o contro la Proposta 37 sono circa 4 e se pensiamo che fra pochi mesi ci saranno anche le elezioni per il Presidente la quota non può che salire.
Intanto multinazionali come la PepsiCo, la Coca-cola e la Kellogg si fanno avanti per difendere i loro prodotti da aziende produttrici di cibo naturale e dagli attivisti.
Il risultato di questa lotta inciderà su tutta l'economia americana, sono tra il 70% e l'80% i cibi che dovranno essere etichettati per la presenza di Ogm nei loro ingredienti, inoltre l'80% e il 90% della soia, del mais, dello zucchero USA è alterato geneticamente.
Questo confronto porta con sé davvero molti interessi: dalla salute - ricordiamo che la  FDA ha dichiarato che gli organismi modificati sono sicuri – all'economia - etichettare i prodotti costa ma anche comprare quelli esenti da essi - all'agricoltura, con la compravendita dei brevetti.
Chi si oppone, sostiene la tesi del crollo economico del settore alimentare statunitense e non solo ( ricordiamo che il mais Ogm si utilizza perfino per fabbricare le pile alcaline)  che sarà causato da questa proposta.
I sostenitori della legge sull'informazione degli ingredienti, invece, affermano giustamente: se è stato riconosciuta dalla FDA la sicurezza di tali organismi perché non inserirli sulla lista dell' etichetta?
Cosa si vuole nascondere?!

 

 

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