ATTENTI  AL CAVALLO DI TROIA

 

Giustissimo ricordare i danni degli Ogm all'ecosistema e la biodiversità (lettera a Repubblica 19/07), ma parliamo anche degli ancor più gravi danni sociali recati dagli Ogm e legati ad una loro caratteristica unica, mai abbastanza contestata: essi sono coperti da brevetto (sono proprietà di una multinazionale). Chi ne acquista le sementi si impegna a pagare i diritti di brevetto ad ogni risemina. Le corporation chimico-biotech hanno infatti ottenuto (direttiva 98/44) che in Europa, come negli USA, fosse privatizzabile il bene comune più importante del pianeta: la materia vivente (piante, animali e parti del corpo umano come i geni). Gli Ogm (che secondo numerosi studi scientifici indipendenti, tra cui lo IAASTD, commissionato a 400 scienziati dalle Nazioni Unite, non hanno mai recato beneficio alcuno, ma al contrario hanno un poco ridotto la produttività e quadruplicato l'inquinamento chimico) rendono i popoli dipendenti da potenti multinazionali, che mirano al controllo del mercato più vasto del mondo: quello del cibo. Lungi dal consentire una più equa distribuzione, esse minano la Sovranità alimentare dei popoli e sono importante concausa della crisi di fame nel mondo.

Ma attenti al cavallo di Troia in agguato: non basta monitorare gli Ogm! Mentre le multinazionali produttrici di Ogm annunciano un ritiro dal mercato europeo, esse riescono da qualche tempo, presso l'Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) a Monaco di Baviera, a farsi rilasciare brevetti su piante e animali non-Ogm (riprodotti con metodi convenzionali) nell’inosservanza perfino della 98/44 … facendo un gigantesco passo avanti nella loro posizione sul mercato, e approfittando della libertà che ha sempre avuto l'EPO di agire a suo piacimento, senza dover rendere conto a nessuno (non è organismo della UE !) .

Per tentare di bloccare la svendita del nostro futuro firmate su www.no-patents-on-seeds.org.

 

Fabrizia de Ferrariis Pratesi

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