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COMUNICATI STAMPA
 

Strasburgo, il Parlamento Europeo approva la Direttiva Europea per i brevetti sulla vita

 

Le Associazioni Comitato Scientifico Antivivisezionista, Centro Internazionale Crocevia, Verdi Ambiente e Società, Greenpeace, che hanno condotto la battaglia contro la Direttiva Europea che consente la brevettazione degli organismi viventi (di vegetali, di animali e di parti del corpo umano), alle quali hanno aderito innumerevoli altre associazioni, esprimono il loro grande sdegno per il voto espresso oggi dal Parlamento Europeo che, smentendo se stesso (poiché nel '95 aveva rigettato la stessa Direttiva), ha approvato la Direttiva.

Il loro sdegno e rammarico va:

- Ai PARLAMENTARI che, disattendendo il parere espresso attraverso le Associazioni da una vastissima maggioranza dell'opinione pubblica, non hanno avuto il coraggio di ribadire le posizioni già espresse con i 66 emendamenti approvati nella Prima Lettura del luglio '97. Essi hanno purtroppo dimostrato di subire le pressioni esercitate dalle industrie che, come ha detto lo stesso De Clercq, Presidente delle Commissione Giuridica, hanno svolto l'azione di lobby più imponente di tutta la storia del Parlamento Europeo.

In particolare il loro rammarico è rivolto ai Parlamentari Europei italiani che hanno trascurato il parere espresso dal Parlamento Italiano con la Mozione votata al Senato il 10/3/98 ed espresso anche alla Camera dalla Commissione Agricoltura e dalla Commissione Affari Sociali.

- Ai MEZZI D'INFORMAZIONE che si sono resi complici di quanto avvenuto, collaborando con i poteri economici nella più vasta campagna di non informazione e di disinformazione mai verificatasi su di un tema di tale rilevanza. Ad esempio è stato fatto credere che il brevetto sugli organismi viventi e su parti di essi, favorisca il progresso scientifico, mentre è vero l'esatto opposto, come dimostrano le posizioni degli Istituti di Ricerca Americani e di un vastissimo numero di Associazioni di malati che oggi richiedono che i geni scoperti non vengano brevettati in quanto strumenti di ricerca che devono restare a disposizione di tutti.

Inoltre, l'opinione pubblica non ha saputo quasi nulla sulla discussione e sulle implicazioni di questa Direttiva che avrà riflessi drammatici sulla salute umana, sull'ambiente, sui principi etici e sui rapporti economici del mondo.

Questa Direttiva permetterà la ricostruzione del Pianeta intero, non per il miglioramento della vita dei suoi abitanti, ma per fini di sfruttamento commerciale e di interessi privati.

Aderisce a questo comunicato il WWF Italia, insieme alla maggioranza dei WWF di tutta Europa.

 
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